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10 ottobre 2007

La Corazzata Potemkin non č una cagata pazzesca....anzi!

di Francesco Fanuele


La corazzata “COTIOMKIN” e’ una cagata pazzesca! Quante volte ci siamo piegati in due dalle risate dinanzi a questa esclamazione dell’ “antimito” per eccellenza rag. Ugo Fantozzi? E’ l’urlo di un uomo disperato che, a causa delle ”mostruose” proiezioni del potentissimo Guido Ubaldo Maria Ricciardelli appassionato cultore del cinema d’avanguardia, e’ costretto a rinunciare alla sua (anche la mia ) piu’ grande passione: il calcio. Anch’io tante volte scherzando con gli amici, ho imitato lo sfortunato ragioniere, innalzando “il manifesto” della corazzata come baluardo di ogni uomo calciodipendente! Immaginate che sobbalzo ho avuto quando ho scoperto che, in “Storia e critica del cinema 1" - esame del corso di studi che frequentavo all'Universita’-, tra i film da visionare vi fosse proprio la famigerata “Corazzata”. Forse e’ superfluo dirvi che il mio colorito e’ passato dal rosso pompeiano al viola addobbo funebre, proprio come il buon Fantozzi! Costretto dunque a tal “sacrificio”, cominciai a frequentare le lezioni, a conoscere le tecniche cinematografiche di Ejsenstein e cercai di capire perche’ questa pellicola russa fosse giudicata unanimemente una pietra miliare della storia del cinema. Dopo qualche settimana di studio, cari lettori, ho clamorosamente cambiato idea sull’opera Ejsensteniana”, ma prima di arrivare alle motivazioni che mi hanno portato a ribaltare il mio giudizio su questa pellicola, facciamo delle precisazioni: innanzitutto la corazzata non e’ “Cotiomkin” manco per niente, bensě “Potemkin”, il regista non e’ Eistein come citato da Villaggio, piuttosto Sergej Ejsenstein (vedi foto in alto), ma il dato ancor piu’ importante riguarda la durata reale che e’ di appena 75 minuti e non le infinite 18 bobine fantozziane. Parliamo della trama: siamo nel 1905 ed i marinai della corazzata, facente parte dell’esercito Zarista si ribellano a causa delle intollerabili condizioni di vita a bordo; all'ennesimo rancio di cibo avariato i marinai insorgono rischiando la fucilazione da parte di alcuni compagni che pero’ davanti alle autorita’ abbassano i fucili solidali con i marinai, provocando di fatto un autentico ammutinamento. Il popolo di Odessa venuto a conoscenza dei fatti, appoggia la Corazzata e scatena una guerra civile con la polizia dello Zar. Quando le altre flotte dell’esercito si allineano alla causa della Potemkin, rifiutando l’ordine di distruggerla, e’ il tripudio generale, la vittoria del popolo oppresso e anche la conclusione del film.La Corazzata Potemkin e’ del 1925 ma potra’ essere distribuita in Europa soltanto dal 1952 a causa delle restrizioni del regime comunista in piena ascesa in quel periodo; si tratta di un’opera intensa, vera, basata su ideali quali liberta’ e dignita’ dell’uomo. Dal punto di vista tecnico, il regista fa un uso molto intenso delle inquadrature caratterizzate da molti primi piani espressivi; il montaggio, rapido e serrato, e’ il marchio di fabbrica del cineasta russo, l’utilizzo del montaggio ripetitivo dell’azione poi, e’ uno dei suoi tratti stilistici inconfondibili; il risultato finale sta nel riuscire a far trionfare in un film muto il linguaggio delle immagini e del montaggio.Una curiosita’: l’opera di Ejsenstein ha ricevuto un omaggio da un “maestro” del cinema contemporaneo, il regista Brian De Palma che prende spunto dalla celebre scalinata di Odessa, nella scena d’azione verso il finale de “GLI INTOCCABILI”! Beh, cosa dire alla fine di questa vicenda dal sapore tragicomico? Certamente che un certo tipo di cinema impegnato va studiato prima di essere visto per comprendere al meglio i vari aspetti dell’opera e poter stilare un giudizio personale supportato pero’ dalle conoscenze tecniche e dal contesto della realizzazione; nel caso della “Potemkin” posso dire che, uscito dalle “contaminazioni” fantozziane, ho apprezzato l’opera e visto che c’ero ho guardato anche un’altra opera di Ejsenstein, ”SCIOPERO”, ma questa e’ un’altra storia….Ciao e a presto.




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altro che corazzata....

alberto

25/10/2007 19:10:30


Mi chiedo come mai nel film di Fantozzi si sia scelto propio questo film per fare la famosa scena.Qualche trauma infantile di sicuro.Magari č caduto con la carrozzella dalle scalinate.Bho!!

Donciccio

23/10/2007 02:13:06


"...In sostituZione proietteremo l'immortale capolavoro..."

A parte 'u babběu, concordo col parere di Francesco (e, perché no, anche di Giudo Ubaldo Maria Ricciardelli): la Corazzata č davvero un capolavoro, e prima di emettere giudizi su qualsivoglia argomento, č meglio conoscere a fondo l'argomento su cui si emettono i giudizi!

iElEdAn

21/10/2007 15:58:15


Adesso aspettiamo un articolo sui grandi maestri dell'espressionismo tedesco F.W.Murnau e Robert Wiene di cui tutti noi non possiamo fare a meno dell'irrinunciabiile capolavoro "Das Cabinet des Dr.Caligari(ssss)". In alternativa un pezzo sul padre del cinema americano David Wark Griffith.

Attila

11/10/2007 20:57:59


 
 

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