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8 aprile 2008

'ACCONTENTATI' LA RISPOSTA PALERMITANA AL 'YES WE CAN' DI OBAMA - VAI AL VIDEO

di Mingo Romano


Emanuela e Maria Letizia Affronti, Mimmo Caruso, Samuele Vassallo e tanti altri palermitani hanno “risposto” al video Yes we can a sostegno di Barack Obama.
“Accontentati”,  la risposta palermitana al “Yes we can” di Barak Obama, è - a seconda delle chiavi di lettura che ne vogliamo dare - un rap ironico ma anche amaro, consolatorio ma un po’ adagiato verso una rassegnazione tutta nostrana. Oppure ci vuole dire “si lo sappiamo, meriteremmo tutti qualcosa di meglio ma nel frattempo…..accontentati”
Voi che ne pensate?



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'ACCONTENTATI' LA RISPOSTA PALERMITANA AL 'YES WE CAN' DI OBAMA - VAI AL VIDEO
 

 

Ma poi che CACCHIO c'entra Obama?????

anonimo

06/07/2008 16:14:29


Mi accontento di non avere partecipato a questo video e di non essere come voi!!!!!!

anonimo

06/07/2008 16:10:34


"Accontentati" mi è piaciuto: non è rassegnazione quella che ho letto nei volti dei simpatici partecipanti (ne ho risonosciuti un paio che conosco di persona...) ma, come ha notato giustamente Mingo, un invito a riuscire a trarre il meglio dalle situazioni che viviamo, per quanto queste possano apparire sconfortanti.
Specie quando l'alternativa all'accontentati consiste nel tradurre il motto "yes we can" nel palermitanissimo "cc'ià può fari"!"

Daniele

13/04/2008 22:37:04


caro mingo,
la penso proprio come te, mi è piaciuto molto, già la vita è cosi complicata per tutti, che trovare il bello nelle piccole cose non mi sembra cosi terribile, anzi!
carm

Carmela

10/04/2008 18:51:35


Accontentarsi solo francescanamente. Scoprire il bello delle piccole cose. E pensare in grande.

Daniela

10/04/2008 16:26:47


Accontentati??? MAI se me lo dicono gli altri per convincermi a fermarmi, a rassegnarmi.
"Accontentati" lo accetto solo se lo dico a me stessa e solo la sera, quando penso di avere fatto per tutta la giornata, o almeno per gran parte di essa, del mio meglio, anche se non ho raggiunto tutto quello che mi ero prefissa di fare

antonia

10/04/2008 13:02:48


Anch'io lo vedo come una provocazione. Un quadro della realtà odierna. Non credo che il messaggio sia quello di accontentarsi al "meno peggio", io ci leggo un accontentarsi di quello che si è. Già basterebbe.

Nina

10/04/2008 11:03:10


E se avessimo sbagliato proprio la "traduzione" (come quando nel vocabolario di greco si leggeva il rigo di sotto rispetto alla parola cercata)? E se il (doppio) senso di questo "accontentati" fosse quello di ricercare la "contentezza"? Di appagare quindi desideri e speranze, e per fare questo quindi non "accontentarsi" ogni giorno?

Giuseppe

10/04/2008 09:51:46


Bello questo video. Osservandolo non si può fare a meno di notare l’originalità dell’idea e le simpatiche facce dei protagonisti, ma anche un bel po’ di amarezza perché è il segnale di una situazione davvero preoccupante le cui conseguenze e i cui sviluppi forse ancora sottovalutiamo fino in fondo. Questa è una città morta in un paese agonizzante: è di questi giorni l’allarme dell’Ocse in tema di produttività che ha dato la stura a tutta una serie di analisi e di polemiche sugli stipendi degli impiegati, degli operai, sull’esercito dei bamboccioni, che a sentire molti editorialisti gravano sul paese come una palla al piede. Ma ancora una volta si commette un errore colossale confondendo le cause con gli effetti. Palermo è una città immobile in cui il tessuto sociale e produttivo è formato per lo più da impiegati, precari, piccoli commercianti, e operai che si arrangiano alla giornata, e certamente questi fattori non sono la causa della fase di sviluppo deprimente e stagnante in cui viviamo, bensi gli effetti delle scelte miopi, irresponsabili e scellerate con cui le istituzioni e gli amministratori della cosa pubblica hanno condotto il paese e la nostra regione. In Sicilia e a Palermo in particolare, anziché puntare sulla specificità del nostro territorio e sulla ricchezza della nostra cultura e investire seriamente in quei settori che avrebbero fatto decollare l’economia della regione quali l’agricoltura e il turismo, si è creato un sistema a circuito chiuso perverso e clientelare che rendendoci schiavi del politico di turno per ottenere un pass per tirare avanti, da un lato ha azzerato ogni possibilità di sviluppo serio e concreto e dall’altro ha creato una casta di superfortunati che proprio grazie quel consenso artificiosamente indotto hanno le mani in pasta ovunque. E adesso cari politici vi venite a lamentare della scarsa produttività e dei costi della pubblica amministrazione? Adesso puntate il dito sugli aumenti delle pensioni e degli stipendi ? Adesso ve la prendete con i bamboccioni che si “divertono” a vivere alle spalle dei genitori? Ma chi l’ha creata questa situazione, noi? Chi ha avuto in mano le redini del paese? Chi ha governato in modo miope, senza slanci, e senza una programmazione seria verso uno sviluppo solidale e concreto? Il paradosso è che le categorie più colpite da questo sfacelo e cioè gli impiegati, le famiglie, i giovani e i disoccupati, oggi sono messe all’indice da chi ne ha sfruttato il sangue per arricchirsi e per coltivare il proprio orticello e le proprie cordate. Cari politici, cari industriali, ringraziate il cielo che gli italiani ( ancora non so per quanto tempo) sono in fondo un popolo di gente paziente e abituata alla sopportazione e al sacrificio, ringraziate il cielo che in Italia e soprattutto al sud ancora la famiglia regge e fa da collante e da sostegno nei confronti di intere generazioni che altrimenti sarebbero perdute e pensate a fare il vostro dovere che è quello di amministrare e di governare per dare un impulso serio ed efficace ad una nazione che altrimenti rischia di sprofondare verso una crisi senza ritorno. Per cui io non dico accontentati, io dico ora basta!

acquadicielo

10/04/2008 08:46:18


A me personalmente mi è venuta la depressione.
La faccia che spicca è quella di cinico tv.
Grande

Donciccio

09/04/2008 23:28:27


Luigi, il pane lo compreranno da qualche panettiere creativo...

mingo

09/04/2008 22:54:19


il video è carino e l'ironia sottesa non mi sembra poi tanto sottesa Non lo interpreto come un invito a non aspirare al meglio, ma solo come un amaro panorama della vita vissuta da gran parte dei palermitani (e non solo, ritengo).
rispecchia il mio sentimento di stanca conduzione di una vita che sai che potrebbe essere peggio. Non ti soddisfa, ma lo sai che il peggio esiste, non molto lontano da te.

lasirenetta

09/04/2008 22:32:40


Credo che le iniziative "creative" dei ragazzi (e anche di chi non lo è più), vadano sempre incoraggiate.
L'idea è carina, anche se l'arduo paragone con Obama non c'entra molto.
Spero che gli autori e le comparse del video abbiano scelto e utilizzato la parola "accontentati" con finalità scaramantiche.
Credo che i ragazzi che hanno comprato il cartoncino, il nastro adesivo e la cassetta dv (e chiesto a milleeuno amici/passanti di dire la parola presecelta) non abbiano ancora smesso di credere che si possa fare qualcosa in più per non accontentarsi. Diversamente gli autori non avrebbero fatto il video e non lo avrebbero messo su YouTube.
Domanda: ma rimarrà qualcuno in occidente che sceglierà di fare "da grande" un mestiere non-creativo? Di non essere un musicista senza strumento, uno scrittore con libro nel cassetto, un pittore senza galleria ecc.?
Perché sennò gli altri (quelli non creativi), il pane, quello buono, il rimacinato con il cimino, dove lo andranno a comprare?

Luigi

09/04/2008 19:52:44


Prendo il video per quello che penso sia, una provocazione. Ma vi confesso che se qualcuno mi venisse a dire la paroletta ripetuta infinitamente nel video lo prenderei a male parole.

valeriamonti

09/04/2008 18:50:31


Il video è ironico, provocatorio, sicuramente ben fatto. Ma secondo me spinge le persone proprio nel senso opposto. I palermitani non si devono accontentare. Devono desiderare il meglio per loro e per la loro terra. Solo ambendo a qualcosa di più, o semplicemente inseguendo i nostri sogni riusciremo nella vita e ci autorealizzeremo. Noi lo meritiamo e Palermo lo merita. Io non mi sono accontentatò e mai lo farò... ma è giusto come dice Mingo prendere ciò che la vita di buoni ci da.

Enricuzzu

09/04/2008 18:40:28


Non mi accontento mai. Analogamente non mi lamento mai di ciò che la sorte mi ha dato o che io in qualche modo ho costruito. Ma sono convinto che ci sia sempre un "meglio" da ricercare

Giuseppe

09/04/2008 12:06:28


A me personalmente piace.Non lo vedo come un invito a volare bassi e a rinunciare ai propri sogni ma a prendere quello che c'è di buono nella vita di tutti i giorni.

Mingo

09/04/2008 06:06:43


 
 

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