Che bello SCALO'76!!!!!
di Davide
E’ tornata la musica in Tv con
una nuova trasmissione che da quasi un mese è in onda il sabato nel primo
pomeriggio su RAI 2. Si chiama Scalo 76 ed è davvero
un bel programma; infatti, pur occupandone il tradizionale spazio in
palinsesto, non si tratta della solita
“superclassifica” infarcita da ospiti che cantano, a volte in pleibek, la loro
hit del momento circondati da giovanissimi deliranti secondo format ormai
logori e rodati, addirittura acquistati dall’estero, come il predecessore “Top
ov de Pops”, ma di un progetto strutturato attorno alla musica del vivo, di
qualità, con ampio spazio dedicato a quella italiana, cantanti e gruppi desueti
sia per la televisione che per le radio e con momenti di approfondimento e
discussione mai banali “governati” dalla brava Paola Maugeri, esperta vii – gei
e nostra corregionale, già protagonista tanti anni fa di esprimenti
interessantissimi. Qualche appassionato ricorderà
sicuramente la Maugeri,
giovanissima e con ciuffo blu, presentare “Nait – Echspress” uno dei primi
programmi di musica dal vivo su Italia 1 dove si esibivano in serate tematiche
artisti italiani ed internazionali; indimenticabile, per me, la performans di
Geimis Teilor, non certo uno dei miei artisti preferiti, accompagnato da Elio e
le storie tese in versione seria con esecuzioni veramente strepitose (qualcosa
è ancora rinvenibile su Iu Tiub). Tornando a Scalo 76, ad
avvalorare quanto già detto, la scorsa settimana era possibile vedere ed
ascoltare, rigorosamente dal vivo, i Marlene Kunz e Cristina Donà, vi assicuro
veramente bravissima e dotata di bellissima voce, prima cantare amplagghed la
sua “L’Universo” (“e tu sei ...dentro a una vertigine che danza e ci porta al
di là del tempo fino a ritornare sulle labbra l'incanto è lo stesso”, poesia
pura e pura musicalità) e poi esibirsi in un duetto inedito con i Marlene. E dire che pur conoscendo “di
nome” sia il gruppo che la Donà
(vista in coppia con Nada a Sanremo due anni fa nella serata dei duetti) non
avevo mai ascoltato la loro musica né il genere risulta tra quelli che “sento”
di più, ma forse hanno ragione quelli che dicono che esiste solo la musica
bella e quella brutta, e quando ascolti la prima, soprattutto se ben suonata,
non puoi fare a mano che venirne rapito. E vi assicuro che poi preso dalla
curiosità ho ascoltato interamente l’ultima fatica discografica della Donà “La
quinta stagione” ed è davvero un bel “disco” (e che volete sono “antico”),
“diverso” e godibilissimo.
Non mancano gli spazi per le altre “arti” (e mi
quante virgolette!!!!); interessante e spiritoso (c’era Ivan Cattaneo), anche
se forse troppo “intramuscolare” il servizio sulla mostra alla Triennale di
Milano sugli anni ’70 ed i loro feticci, così come l’intervista “doppia” ai
protagonisti di “Signorina Effe” in occasione della sua uscita nelle sale,
attori della nuova generazione giovane (ma come al solito in Italia hanno
trent’anni l’uno) Valeria Solarino e Filippo Timi eccezionale interprete
teatrale, vincitore di un premio Ubu, ma tremendamente balbuziente (alla
domanda di come faccia un attore a vincere il suo difetto ha argutamente
risposto che soprattutto per un attore di teatro certe pause “da inceppamento”
lo rendono particolare ed interessante, “Però..che pause…questo Timi..che atmosfere!!!”).
La settimana prima c’era stata un’ampia discussione, condita da servizi su
personaggi, luoghi e locali, sulla musica catanese degli anni ottanta - novanta,
quella dei Denovo per intenderci, con la Maugeri, catanese anche lei, intervistatrice di
Roy Paci, siracusano, Mario Venuti (ex Denovo) e la “cantantessa” Carmen
Consoli, di Catania anche loro, con proposta finale di “cannoliata”. Certo la pecca di questo programma è sicuramente la collocazione in
palinsesto in uno dei rari momenti settimanali, con la domenica, in cui si può
“schiacciare” un pisolino, oltre alla durata, forse un po’ eccessiva, ma per
chi voglia sacrificare un po’ di riposo probabilmente verrà ripagato con buoni
“stimoli musicali” e non, insomma un pò di sana e buona cultura pop e al
limite, nei momenti meno interessanti, sonnecchiare ricordandosi che, in fondo,
si è sempre di fronte al televisore, la migliore e la più efficace ninna nanna
degli italiani.
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