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16 aprile 2008

Charles Koechlin: un genio tra le nebbie del tempo

di Vincenzo 'Acquadicielo' Ieracitano


Charles Koechlin chi era costui? Provo a rispondere immediatamente a questa domanda: un genio rimasto nascosto tra le nebbie del tempo. Attenzione non sono certo un musicologo o un professionista della musica ma soltanto un appassionato e melomane incallito, ma la scoperta, quasi casuale, della musica di Koechlin e del suo universo sonoro magico e ordito da trame affascinati e misteriose come pochi, è stata una delle più belle e sorprendenti avventure emozionali che mi siano capitate negli ultimi tempi. Nato a Parigi il 27 novembre 1867 da una famiglia della grande borghesia industriale d'Alsazia, Koechlin era destinato a una prestigiosa carriera militare che interruppe in seguito a una grave malattia, allora fu assorbito interamente dalla passione per la musica e finì per entrare al Conservatorio dove ebbe illustri maestri come Massenet e Faurè. Pedagogo, conferenziere, fine letterato, matematico, appassionato d'astronomia, compositore, Koechlin fu un uomo curioso e uno spirito libero che indirizzò la sua sete di conoscenza e la sua grande erudizione, in modo totale e con un indirizzo veramente umanistico, verso il raggiungimento di nuovi limiti e sempre nuove scoperte. Infatti, se dovessimo definire in maniera sincretica l'arte di Charles Koechlin non potremmo che parlare di arte della libertà. Nel 1909 insieme a Ravel e Schmitt fondò la Societè Musicale Indipendante per promuovere e sviluppare la causa della musica contemporanea in Francia, per le cui sorti si battè per tutta la vita. Tra i suoi numerosi allievi, artisti del calibro di Poulenc, Sauget, Désoemière, seppero raccogliere il frutto del pensiero di uno dei compositori sicuramente più affascinanti e meno conosciuti tra quelli della sua generazione in Francia. Dell'enorme catalogo delle sue opere che comprende più di 225 titoli il brano più noto, ai giorni nostri, è sicuramente : "Il libro della giungla" un articolato poema sinfonico modellato sul capolavoro di Kipling. Ma tutta la sua musica che abbraccia il pieno dominio della scrittura tradizionale come nella splendida musica da camera (di cui, insieme a questa mia, vi propongo, per un immediato anche se breve approccio, un breve estratto dalle chansons bretonnes per cello e piano), fino alle più ardite e complesse composizioni come i poemi sinfonici "Le Docteur Fabricius" e "Vers la voute étoilée" che possono essere tranquillamente definite come musica dell'avvenire insieme a una vasta, espressiva e profonda riflessione sulla natura umana, devono assolutamente uscire dall'oblio in cui sono state ingiustamente confinate. Recentemente la casa editrice Hanssler ha proposto alcune registrazioni strepitose della musica di Koechlin come quelle dedicate alle opere vocali con orchestra in cui Heinz Holliger accompagna splendidamente Juliane Banse nell'esecuzione di alcuni capolavori assoluti come "Epiphanie", una splendida melodia su testi di Leconte de L'Isle, e "Pleine Eau" su testi di Edmond Haraucourt che rievoca magicamente il mito di Ofelia. La bellezza e l'originalità della scrittura di queste musiche, che non sfigurano affatto accanto a capolavori del genere unanimemente riconosciuti come le Nuits d'Etè di Berlioz o Sheherazade di Maurice Ravel, rendono impossibile credere il fatto che si tratti di prime registrazioni assolute rimaste per troppo tempo dimenticate e sconosciute. Per gli appassionati del genere una vera e chicca e una entusiasmante scoperta. Non perdetela.



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Charles Koechlin: un genio tra le nebbie del tempo
 

 

si certo sarebbe fantastico Donciccio!! L'ultimo die brani del libro della giungla, Le course du printemps, è un capolavoro. Già ho anticipato al notizia( non dandola per certa è ovvio) a Marc Lerique Koechlin che è il nipote di Koechlin stesso e che segue la diffusione della musica del nonno. Fammi sapere. Un abbraccio

acquadiielo

19/04/2008 18:09:39


Il pezzo che si vorrebbe fare è "Il libro della giugla".
Conosci?
Del concerto di Celibidache c'è la quarta di Tchaikovsky.Non posso metterla su yutube.

Donciccio

19/04/2008 15:40:36


Caro Acqua il brano mi è piaciuto molto anche se necessita, per essere apprezzato al meglio, di un'atmosfera silenziosa e suggestiva. E pensa che a me è piaciuto tanto nonostante urla di picciliddri, frenate di autobus e sirene spietate.

Mingo

18/04/2008 20:21:01


donciccio sarebbe fantastico. Se questa cosa va in porto fammelo sapere che lo scrivo al nipote con cui sono in contatto. Gli estratti del concerto di Celibidache che hai messo su youtube già li ho scaricati sul mio pc, c'è altro materiale che manca? Forza Palermo

acquadicielo

18/04/2008 16:33:27


C'è un collega in orchestra che avrebbe questa idea di inaugurare con un suo pezzo.
Forse sarà possibile.
Quando vuoi ti duplico il concerto di Celibidache.
Ciao

Donciccio

18/04/2008 14:34:18


caro mingo anch'io non so spiegarmelo, i cd a lui dedicati sono molto pochi e gran parte della su aopera non è stata mai registrata e neanche mai eseguita in Italia. Figurati che io per entrare in possesso di un cd a cui tenevo molto sono dovuto entrare in contatto con il nipote di Koechlin che è stato gentilissimo e me lo ha inviato da Parigi. Ma ti è piaciuto il brano?

acquadicielo

18/04/2008 07:16:10


carissimo donciccio in effetti Koechlin delle onde martenot ne fa ampio e suggestivo uso sia nel Docteur Fabricius che nel poema sinfonico le Buisson ardent e anche in alcune monodie, tutto questo molto prima di Messiaen, per questo l'ho definita musica dell'avvenire. Ma ascoltare la sua musica a Palermo sarà impossibile? Un abbraccio

acquadicielo

18/04/2008 07:11:40


Ti interessa qualche composizione con le onde Martenot?

Donciccio

17/04/2008 23:53:32


Come può un genio di tale spessore rimanere, appunto,nascosto tra le nebbie del tempo? Spero che qualcuno sappia rispondermi

Mingo

17/04/2008 22:14:16


 
 

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