Chris Cornell è certamente una delle più belle e potenti voci dell’hard rock, anzi, a mio avviso, la migliore dopo Robert Plant. Come cantante dei Soundgarden, è stato tra i padri fondatori del grunge, assieme a Nirvana e Alice In Chains. Dopo lo scioglimento dei Soundgarden nel 1997 ed un buon lavoro da solista nel 1999, ha formato assieme ai tre superstiti dei Rage Against The Machine il supergruppo Audioslave dal quale, non senza polemiche, è uscito nel febbraio di quest’anno. A distanza di 8 anni da Euphoria Morning, il sempre meno tenebroso e tormentato Chris si cimenta in una nuova avventura da solista. I tempi del grunge sono lontani anni luce e chi si accinge ad ascoltare Carry On non si aspetti di trovarne gli echi perchè non potrà che rimanere deluso. Gli anni passano e, tagliati i ponti con la droga, dimenticati gli eccessi, la depressione e l’anoressia, il 43enne musicista si presenta al pubblico in una veste politically correct. Legatissimo a moglie e figli, adesso si definisce un family man, ormai lontano dalla voglia di trasgressione degli anni giovanili. In un’intervista, citando un passo di Killing Birds (…ho passato la gioventù abbattendo i muri che mio padre aveva costruito, ora mi ritrovo senza casa..), osserva: “A cosa porta la ribellione? Nel mondo del rock il ruolo dei musicisti più giovani è quello di rappresentare la ribellione e distruggere lo status quo. Quando è stato il nostro turno coi Soundgarden, abbiamo fatto un ottimo lavoro. Ma poi ti trasformi inevitabilmente nello status quo: finisci per essere quello che volevi distruggere. La ribellione è futile. E’ il normale ciclo della vita ed è curioso che non te ne accorga quando hai 19 anni: è una cosa talmente ovvia…” Il disco risente di questo cambio di rotta ed il risultato è un tranquillo album pop-rock con pretese di classifica (basti pensare a You Know My Name colonna sonora dell’ultimo film della saga di 007 Casino Royale). Accolto tiepidamente dalla critica, se non addirittura stroncato, lo ritengo tutto sommato un buon disco. Da vecchio fan, penso che Chris Cornell, con la sua voce calda e graffiante, riuscirebbe a rendere accattivante anche Nu’ jeans e na’ maglietta di Nino D’angelo. Certo l’album non passerà alla storia, ma alcuni pezzi sono interessanti. In particolare mi sono piaciuti No Such Thing, classico pezzo hard rock potente e urlato; Arms Around Your Love, canzone forse un po’ sdolcinata, ma piacevole; Billie Jean, un’irriconoscibile (in senso positivo) cover in versione acustica del successo di Michael Jackson; infine l’orecchiabile She’ll Never Be Your Love. In fondo all’articolo vi propongo il video di Arms Around Your Love ed il link per vedere su MSN.video l’intero concerto tenuto da Chris Cornell al Fenix di Seattle l’8 maggio di quest’anno, dove oltre a pezzi tratti dal nuovo album potrete riascoltare brani dei Soungarden. Buon ascolto!
TRACK LIST: 1. No Such Thing (3:44) 2. Poison Eye (3:57) 3. Arms Around Your Love (3:34) 4. Safe and Sound (4:16) 5. She'll Never Be Your Man (3:24) 6. Ghosts (3:51) 7. Killing Birds (3:38) 8. Billie Jean (4:41) 9. Scar on the Sky(3:40) 10. Your Soul Today (3:27) 11. Finally Forever (3:37) 12. Silence (4:27) 13. Disappearing Act (4:33) 14. You Know My Name (4:01) 15. Today [bonus track] (3:03) 15. Roads We Choose [bonus track] (3:51)
ho visto il video, grande cantante.
Saluti da Cagliari, siete grandi.
Comunque la partita che avete giocato con noi e' rubata!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!