Come è buona la bruschetta criogenica!
di Marcello
Da grande appassionato di cucina
(in siciliano si direbbe “manciatario”) seguo spesso le trasmissioni del canale
satellitare “Gambero Rosso Channel”.
In particolare mi interessano le
trasmissioni riguardanti la cucina italiana, anche perché guardando sullo
stesso canale i programmi di cucina delle TV inglesi o americane e le relative schifezze che i cuochi (o pseudo
tali) di quei paesi propongono, apprezzo ancor di più la nostra.
Qualche volta però anche i nostri
cuochi, per eccesso di originalità, o forse perché cercano di scimmiottare le
trovate provenienti da altri paesi, qualche “schifezza” la propongono pure
loro.
L’altra sera, per esempio, nel
corso di una trasmissione sulle nuove tendenze culinarie, un bellimbusto
dall’accento milanese, sedicente cuoco, proponeva e elogiava le qualità della
cucina “molecolare” o “criogenica”.
Non sapete che cos’è la cucina
molecolare?
Ma come avete fatto a
sopravvivere fino ad oggi!
In poche parole, come è possibile
apprendere dal sito ad essa dedicato, si tratta di un settore della gastronomia che “avvalendosi dei principi della fisica e della chimica studia le
trasformazioni degli alimenti durante la loro preparazione”, più
precisamente (si fa per dire ...) “la
comprensione dei fenomeni molecolari sia fisici che chimici dei cibi permette
di esaltare le proprietà organolettiche intrinseche in ogni pietanza” (boh!?).
Una delle tecniche usate dai
cuochi “molecolari” è quella della “cottura” con l’azoto liquido (già, proprio
così).
Tale “ingrediente”, (facilmente
reperibile presso i terroristi di Al Qaeda, penso), alla gradevole temperatura
di - 195,82 °C,
va in ebollizione e “spruzzato” sul cibo che intendiamo “cuocere” lo modifica
istantaneamente a livello, per l’appunto, molecolare: in pratica lo trasforma
in una porcheria congelata.
La ricetta che veniva presentata
in Tv era una “buonissima” bruschetta criogenica: dopo avere preparato una normalissima
salsa a base di pomodoro la stessa viene inserita in un sifone (di quelli che
si usano per il seltz) e, con la massima accuratezza (anche perché se uno
schizzo finisce sulla mano si rischia il congelamento immediato), viene
spruzzata in un contenitore colmo di “buonissimo” azoto liquido: a questo
punto, suppongo per lo shock termico, la salsa viene trasformata in una specie
di “pop corn” di colore arancione.
I “pop corn” riposti in una
ciotola, serviti con un filo d’olio (che penso si congeli all’istante) e dei
pezzettini di pane tostato, possono essere utilizzati come gradevole antipasto
o per accompagnare un aperitivo (questo almeno assicurava il “cuoco”)!
... e questa sarebbe una
bruschetta? (direte voi, e pure io ...)
Forse no! però è molto trendy e comunque va di moda: se poi il
sapore non è un granché (nella migliore delle ipotesi) e ti si congela la
mandibola mentre tenti di sgranocchiarla, poco importa, l’importante è sostenere
il nuovo che avanza!
P.S. Chi se la sente può gustare
le prelibatezze della cucina molecolare al ristorante “Mistral” di
Bellagio (CO), chi non se la sente (come me) può gustarsi una bruschetta
tradizionale da “Giggetto er faciolaro” a Trastevere.
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