Sicuramente sto invecchiando .. sì vabbé tutti, prima o poi,
invecchiano … io però in questo periodo di più ..
Quando uno comincia a guardare più a quello che è stato
invece di quello che sarà vuol dire che sta invecchiando.
Magari sarà anche perché le cose che accadono adesso (a
cominciare dalla crisi, non solo economica, di questi giorni, per non parlare
della situazione politica …) mi piacciono sempre meno e apprezzo sempre più le
cose di una volta (mi sembra di risentire mia nonna …).
Parliamo di comicità ad esempio, almeno ci tiriamo un po’ su
di morale: sì anche adesso ci sono comici di alto livello, Claudio Bisio (che
tra l’altro è molto più di un comico) è un vero fuoriclasse, per non parlare di
Benigni, di Verdone o dei “nostri” spassosissimi Ficarra & Picone, però
rivedendo in TV (o su YouTube) i giganti comici di una volta mi sembra che avessero
una marcia in più.
Totò, Aldo Fabrizi. Peppino De Filippo e in tempi più
recenti Walter Chiari, Paolo Panelli, Bice Valori Enrico Montesano Nino
Manfredi, ecc, erano (qualcuno è ancora ..) dei veri fuoriclasse.
In questo periodo sto rivedendo alcuni film storici di Totò,
proposti e riproposti tante vole (spesso in maniera disordinata) in TV, e una
volta tanto presentati in maniera organica da una apposita collana del Corriere
della Sera.
Il primo della serie, “Guardie e Ladri”, in cui il Principe
della risata è in coppia con l’immenso (in tutti i sensi …) Aldo Fabrizi, mi ha
fatto riscoprire la grandezza di questi grandi comici di una volta.
Insomma, per farla breve, mi è venuta la voglia di
riproporre soprattutto ai più giovani, questi miti della comicità.
Il primo che vorrei riproporre alla vostra attenzione è
proprio il grande Aldo Fabrizi: Romanaccio verace di Campo de’ fiori, attore
versatile (spesso anche drammatico) di estrazione popolare.
Non mi soffermo sulla sua biografia che può essere
facilmente reperita su wikipedia (tra l’altro si tratta di una “voce” molto ben
curata), chi fosse interessato, poi può leggere (se la trova) la bella autobiografia (scritta con la
collaborazione di Marco Giusti) “Ciavéte fatto caso?”, pubblicata sugli Oscar
Mondadori nel 2002.
Ci sarebbe da parlare per ore della sua vasta filmografia
che spazia come già accennato dal genere drammatico (chi non ricorda la sua
splendida interpretazione in “Roma, città aperta”, di Roberto Rossellini, capolavoro
del neorealismo, con la grande Anna Magnani)
al comico (ovviamente), dalla bella e spassosa serie della “famiglia Passaguai”
(con Ave Ninchi), ai classici film con Totò (oltre al già citato Guardie e
Ladri, ricordo “i Tartassati”, dove recita anche l’indimenticato Luis De Funes,
e il più recente “Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi”).
In questa sede vorrei invece proporvi il Fabrizi televisivo,
che probabilmente non sarà allo stesso livello di quello cinematografico (o
teatrale) me che per me è ugualmente spassoso.
Sono riuscito a trovare, in quella miniera che è YouTube, un
bellissimo monologo in cui il nostro interpreta un improbabile scolaretto di
scuola elementare, tratto da una varietà telesivo che nei primi anni ’70 ebbe
un grande successo: “Milleluci”.
A me sembra esilarante e oltre tutto ci da modo di
apprezzare la sua grande mimica e la verve comica popolare ma al tempo stesso
mai volgare.
Fabrizi ci ha lasciato nel 1990 (sono già passati 18 anni …)
ma la sua simpatia e la sua grandezza rimangono ancora vivi.
Buon Divertimento, con lo “Scolaretto” di Aldo Fabrizi (si accettano
commenti).
in effetti dovremmo riprendere a pubblicare le vecchie registrazioni radiofoniche tratte dal tuo immenso archivio.
Di Gran varietà mi oiacerebbe anche risentire gli interventi di Vittorio Gassman: hai qualcosa?
Se vuoi ho qualche registrazione radiofonica di questi grandi tratta da "Gran Varietà"...che ne diresti di risentire "Dudù e Cocò" di Montesano o "Eleuterio e Sempretua" della coppia Rina Morelli/Paolo Stoppa, o ancora "Menelao Strarompi" di Paolo Panelli?
Ringrazio Sandro per l'incoraggiamento ...
Non sapevo delle convinzioni politiche di Fabrizi, questo comunque accresce, comi dici tu, il valore della sua interpretazione.
x Daniela: il fatto che apprezzi il cinema e la TV di quel periodo accresce ancor più la stima nei tuoi confronti!
Io adoro la scena di Fabrizi sciatore. Quando racconta che se ne è sceso a valle travolgendo tutto quello che trova per strada e finendo in una farmacia a Frascati.
Bellissima anche la scena in cui lui, Ave Ninchi, Paolo Panelli e Bice Valori ballano in stile scimmiesco. Ho solo 36 anni, ma sono cresciuta con questa tv e con il cinma di cui parli e trovo che siano indimenticabili.
Daniela
11/10/2008 17:35:02
1) Sull'invecchiamento: per me il bisogno di ripercorrere il proprio passato indica anzitutto il voler riperiodizzare la propria esistenza, in vista di una nuova fase che si preannuncia; di per sé, non è un segno di invecchiamento.
2) Aldo F.: grande sempre, grandissimo in "Roma città aperta": si pensi che l'uomo era ancora convintissimo fascista, mentre l'attore impersona splendidamente la parte oppposta