Storia semiseria e disordinata della canzone italiana - 34 - Il Cantagiro delle polemiche
di Dario Cordovana
Dopo la vittoria di Jimmy Fontana al Disco per l’estate, e
in attesa del Cantagiro, c’è da registrare la terza edizione della mostra di
musica leggera di Venezia, che allora si svolgeva in luglio, mentre qualche
anno dopo troverà la sua naturale collocazione nel meno affollato mese di
settembre…eh, sì allora si compilava il calendario dei festival come oggi si fa
con quello dei tornei di tennis, ed era difficile trovare uno spazietto libero.
La mostra di musica leggera aveva un regolamento un po’
particolare: assegnava una vela d’oro al vincitore tra i big ed una vela
d’argento al vincitore tra i giovani. Ora se i giovani erano giudicati da delle
giurie (come sempre), il vincitore tra i big era colui che avrebbe venduto il
maggior numero di copie del suo disco nel corso dell’anno. Quindi per avere il
vincitore del 1967 bisognava aspettare il ’68. Ovviamente nel 1967 si premiava
il vincitore del 1966; e quell’anno la vittoria toccò a Caterina Caselli che in
effetti era stata la grande rivelazione di quell’anno. Quindi vela d’oro a
Caterina grazie a “Perdono” e vela d’argento a “Nel sole” di Al Bano, vera
rivelazione del 1967. Vera rivelazione, ma non l’unica: nelle classifiche
infatti spopola “A chi” di Fausto Leali (in assoluto uno dei dischi più venduti
dell’anno), che così si consola abbondantemente dell’esclusione della sua
“Senza di te” dal Disco per l’estate.
E veniamo ad una manifestazione estiva sempre molto seguita:
il Cantagiro. Quell’anno gli organizzatori riescono a fare un colpaccio: tra i
partecipanti del girone A c’è addirittura Adriano Celentano e, anche se il suo
successo va un pochino scemando, anche Rita Pavone è della partita (no, non di
pallone, è un modo di dire…). Quella del molleggiato non è una partecipazione,
ma un’invasione; con lui partecipano anche il nipote Gino Santercole (alla
ricerca di un successo come interprete che lo ha sempre eluso) e Milena Cantù,
ex-ragazza del Clan, ex-ragazza di Celentano e attuale donna di Fausto Leali;
inoltre nel girone B figura un’altra speranza del Clan, ovvero Lorenzo Pilat,
in arte Pilade, che come interprete non raggiungerà mai il grande pubblico, ma
come autore diventerà il più assiduo collaboratore della premiata ditta
Pace-Panzeri.
Quindi prendere Celentano in un festival significava dare
spazio a tanta gente sulla quale lui puntava. Niente di male in questo. Solo
che Adriano, capricciosetto anzichenò arrivato a un certo punto pretende che
non ci sia una classifica del girone A, richiesta accolta dagli organizzatori, quindi
niente gara per i big. A questa decisione si oppongono alcuni cantanti (tra i
quali Patty Pravo) che avrebbero avuto solo da guadagnare da un buon
piazzamento in classifica. I coniugi Vianello (non ancora Vianella), Edoardo e
consorte Wilma Goich abbandonano il Cantagiro per protesta. Dunque niente
classifica finale, solo una classifica parziale che indicava Bobby Solo in
testa davanti a Celentano, Wilma Goich e Rita Pavone. Solo presentava “Non c’è
più niente da fare”, sigla finale della serie di telefilm “Tutto Totò”,
Celentano “Tre passi avanti”, una canzone non proprio di avanguardia (“Tre
passi avanti e crolla il mondo beat…”), che unita alla “Serenata” di Don Backy
dell’anno prima (“Tagliatevi i capelli e da seguaci diverrete i primi voi”),
faceva capire da che parte stava il Clan.
La Goich sfruttava il grande successo di “Se stasera sono
qui”, mentre Rita Pavone presentava uno dei più bei pezzi della sua carriera:
“Questo nostro amore” di Luis Enriquez. Nel resto del cast del girone A si facevano notare Dino con “Io mi
sveglio a mezzogiorno”, Riki Maiocchi con “Prendi fra le mani la testa” di
Battisti e soprattutto Patty Pravo con il suo manifesto ideologico (“Qui e là
io amo la libertà/e nessuno me la toglierà mai”) che faceva della ragazza del
Piper l’icona del femminismo anni sessanta…
Bobby Solo al Cantagiro del 1967 canta "Non c'è più niente da fare
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