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5 gennaio 2010

Storia semiseria e disordinata della canzone italiana - Canzonissima '68 a Gianni Morandi

di Dario Cordovana



I 12 semifinalisti di Canzonissima vengono divisi in due puntate, ma questo poco importa visto che il meccanismo premia le sei canzoni che hanno complessivamente ottenutio più voti. Anche stavolta qualche sorpresa c’è: la scelta delle canzoni influenza non poco i risultati.
 Innanzitutto si tratta di canzoni nuove, ma non necessariamente inedite. Sono ancora permesse le cover e le nuove versioni di musiche stagionate. Partiamo ancora una volta dal fondo: Sergio Endrigo decide di lasciare la sua “Lontano dagli occhi” per Sanremo e presenta la non altrettanto accattivante “Camminando e cantando”…il personale in studio lo accompagna “Camminando e cantando” verso l’uscita. Poco meglio riesce a fare Milva con la difficile “La donna del buono a nulla”. Tutto sommato si comporta bene l’outsider Marisa Sannia che, pur mancando la finale, con “Una donna sola” insidia da vicino il nono posto, che va a Shirley Bassey. La cantante bondiana viene spinta in alto dalle giurie, ma è tradita dalle cartoline, malgrado l’ennesima eccellente interpretazione (stavolta la canzone è “Chi si vuol bene come noi” di Modugno). All’ottavo posto Little Tony pesca “La donna di picche” che come ben si sa non è una carta fortunata, mentre al settimo rimane fuori dalla finale Johnny Dorelli, che nei primi turni era stato tra i più votati in assoluto, ma in semifinale cade come “La neve”.
E chi può avere combinato un simile scherzo al Johnny? Ma la solita Caterina Caselli, che azzecca praticamente l’ultimo vero grande successo della sua carriera con “Il carnevale” (e voi sapete che a carnevale…). Al quinto posto Orietta Berti che da ora in poi non mancherà più un ingresso in finale, con una delle sue tante marcette “Se mi innamoro di un ragazzo come te” (e nemmeno delle più riuscite tra l’altro…). Si qualifica al quarto posto Patty Pravo con “Tripoli 1969” di Pallavicini-Conte, malgrado un vestito allucinante. Nella musica suggestioni d’antan e riferimenti orchestrali alla lontana “Tripoli bel suol d’amore”.
Tre donne in finale dunque, ma le prime tre posizioni sono del sesso forte. Al terzo posto Al Bano con un rifacimento della “Mattinata” di Leoncavallo che diventa “Mattino” con un testo in parte diverso. Al secondo Claudio Villa non è da meno, anche lui con un pastiche intitolato “Povero cuore” che utilizza la musica della celebre “Barcarola” di Offenbach. Ma il primo posto è sempre di Gianni Morandi che stacca il biglietto della finale ottenendo più del doppio dei voti di Claudio Villa. In pratica il Gianni mette in riga Leoncavallo e Offenbach con un pezzo…dei Turtles, “Elenore”, in italiano “Scende la pioggia”. I Turtles avevano già avuto un grosso successo con “Happy Together” che tradotta in italiano col titolo di “Per vivere insieme” aveva fatto la fortuna di Quelli, ovvero il gruppo che presentava tra i suoi componenti Teo Teocoli e alcuni membri della futura Premiata Forneria Marconi.
Ma torniamo a Canzonissima. In finale stavolta nessuna sorpresa e mantenimento sostanziale delle posizioni con la sola eccezione della Berti che, grazie alle cartoline, strappa il quarto posto a Patty Pravo. Quest’ultima risulta meno votata anche di Caterina Caselli, che però viene penalizzata dalle giurie e finisce all’ultimo posto. Per la vittoria invece non c’è storia: troppo ampio il divario che separa Gianni Morandi dalla pur eroica resistenza di ClaudioVilla: continua il momento d’oro del ragazzo di Monghidoro…


 

Gianni Morandi: Scende la pioggia

 

 

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i tempi andati sono sempre i più belli ,sarà che eravamo piccoli e vedevamo il mondo che stesse ad aspettarci nel crescere per fare la vita da grande guardando a modello il fratello più grande che organizzava la festa a 100 giorni dalla chiusura della scuola. MORANDI era un idolo da imitare con la sua LAURA facendoci sognare inginocchio da te.

gianni

04/10/2010 08:51:11


 
 

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