CATEGORIA STORIA DELLA CANZONE ITALIANA
13 gennaio 2011
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Storia semiseria e disordinata della canzone italiana - Arriva il 1970
di Dario Cordovana
Il 1970 è, se dobbiamo guardare ai numeri, l’ultimo anno degli anni sessanta (che finiscono appunto il 31 dicembre di quell’anno). In realtà se dobbiamo cercare una data quella è il 12 dicembre 1969, giorno della strage di piazza Fontana. Quel giorno il paese si rende conto che nella società qualcosa sta cambiando. Gli anni che si erano aperti con il boom economico ci lasciano in modo molto triste e tutto ciò si ripercuote anche nel mondo della musica leggera. Ora il pubblico comincia a domandare sempre con più insistenza canzoni più legate alla realtà, o per lo meno più sincere. Il successo di Lucio Battisti, che apre l’anno per la prima volta al vertice delle classifiche con “Mi ritorni in mente” è emblematico. Le sue canzoni, molto attente a ciò che succede a livello internazionale per quanto riguarda le musiche, anche nei testi presentano una freschezza e una “sincerità” inaudite. Le situazioni dipinte da Mogol infatti presentano situazioni d’amore andate a male nelle quali gli ascoltatori non faticano a riconoscersi. E’ un nuovo modo di parlare alla gente e lo stesso Mogol dichiarerà più volte di avere approfittato delle canzoni di Battisti per sperimentare idee nuove, mentre nelle canzoni che scriveva per gli altri spesso veniva fuori il mestierante. Comincia quindi un lento, ma progressivo, allontanamento del pubblico dai cantanti da festival, che in quest’anno reggono ancora bene, ma che vedranno assottigliarsi il loro pubblico nello spazio di cinque anni. Contemporaneamente prosegue lentamente la scalata dei 33 giri a discapito del 45 giri, ma anche all’interno di quest’ultimo mercato c’è una novità non da poco. Alla fine dell’anno saranno parecchie le canzoni straniere protagoniste delle classifiche italiane (con un picco nel mese di ottobre quando saranno straniere ben 8 delle prime 10 canzoni in classifica). Le protagoniste di Canzonissima 1969 comunque se la cavano bene. Dal secondo turno sono ancora in classifica “L’anello” di Nada e “Occhi neri occhi neri” di Mal quando irrompono le finaliste, e bisogna dire che, a parte Claudio Villa, tutti i sei finalisti piazzano la loro canzone tra le prime dieci. Le maggiori fortune arridono al vincitore, Gianni Morandi; è lui a togliere il primato a Battisti. Massimo Ranieri però si piazza bene alle sue spalle. Poi “Come hai fatto” lascia intravedere che il 1970 sarà per Domenico Modugno un anno ricco di soddisfazioni. Un po’ più nelle retrovie, ma sempre tra i primi dieci Al Bano e Orietta Berti. Nel frattempo come al solito si prepara Sanremo, presentato nel 1970 dal noto attore Enrico Maria Salerno, coadiuvato dalla principessa Ira Fuerstenberg (che in verità inanellerà una papera dietro l’altra) e dal più esperto presentatore Nuccio Costa, già presente nell’edizione del 1969. La novità maggiore è il notevole ridimensionamento dei cantanti stranieri, ridotti a quattro per le proteste degli italiani. I quattro fortunati sono comunque personaggi molto noti in Italia come Antoine, Mal, Rocky Roberts e Sandie Shaw. Di questi solo l’ultima manca dall’Italia da un po’ di tempo ed è tra l’altro esordiente al Festival. Nino Ferrer invece non conta: avendo conservato il passaporto italiano può essere in gara tra gli italiani…
MI RITORNI IN MENTE (Lucio Battisti)
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Commenti lasciati per: Storia semiseria e disordinata della canzone italiana - Arriva il 1970
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Bolches yarboclos
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05/01/2019 06:37:35
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Sono d'accordo: la strage di piazza Fontana, pur preceduta da altri episodi inquietanti, come il tentativo di golpe di Borghese (ex X Mas) e le bombe alla Fiera del '69, segna veramente una svolta: da lì si dipana il filo nero che purtroppo arriva fino all'oggi.
Quest'autunno ho fatto un test con gli studenti di Filosofia che si erano presentati all'appello d'esame, fissato proprio il 12 dicembre: nessuno - proprio nessuno! - ne aveva mai sentito parlare. E parliamo di studenti del terzo anno, che dovrebbero aver sostenuto l'esame di Storia contemporanea. Mah! Consoliamoci con la tua bella e nitida storia della canzone, che mi risolleva il morale. Un giorno vorrei rileggerla tutta insieme, magari in un testo della nuova editoria elettronica, oppure su questo stesso sito.
Complimenti all'autore!
Sandro |
15/01/2011 19:52:15
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