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13 settembre 2011

Storia semiseria e disordinata della canzone italiana - Cantagiro in crisi

di Dario Cordovana


Era già successo nel 1967: Adriano Celentano assicura la sua partecipazione al Cantagiro ma alle sue condizioni, subito accettate dal patron Ezio Radaelli: niente classifica del girone dei big (quello a cui partecipa appunto Adriano), solita messe di personaggi provenienti dal clan e ammessi nei tre gironi della manifestazione. Solo che nel ’67 il Cantagiro riuscì a sopportare bene queste richieste, mentre nel ’70 il divismo dei cantanti nostrani era notevolmente in ribasso e inseguire le ugole d’oro della nostra canzone su e giù per lo stivale aveva perso buona parte delle sue attrattive. Restava la gara a destare un qualche interesse; abolita quella principale non bastava certo il girone giovani per difendere dall’anacronismo la manifestazione ricalcata sul Giro d’Italia.
Ad ogni modo il cast del girone A (quello dei big) non è male… Adriano Celentano presenta “Viola”, che finirà a Hit Parade ma che certo non avrebbe vinto la manifestazione. Il pieno di applausi lo fa infatti “La lontananza” di Domenico Modugno, un brano su un amore che finisce che il Mimmo nazionale rende in modo estremamente drammatico… e quindi esilarante (con tanto di sirena di autoambulanza al principio e le urla di un Modugno sempre più disperato alla fine: “TE LOGGIURO AMORE, RITORNERO’! PERCHE’ TI AMOOOOO!!!!”). Ovviamente è uno dei pezzi dell’estate. Una curiosità: il testo porta la firma di Enrica Bonaccorti.
Indovinate un po’ chi ha fatto mettere nel girone dei big I Ragazzi della via Gluck? Basta, non voglio aggiungere altro… Don Backy invece poverino non c’entra nulla, essendo uscito dal clan da più di due anni; anzi è sorprendente che Adriano gli abbia concesso di partecipare alla manifestazione. La sua “Cronaca” qualche riscontro l’avrà (ricordo di avere sentito una volta dei muratori che la cantavano…); curiosa l’introduzione con quello che sembra un sitar.
E’ comunque evidente che alcuni protagonisti del girone A faticano a rappresentare quello che una volta erano, ovvero LA musica leggera italiana… stanno venendo fuori dei cantanti che ormai cominciano a disertare le gare canore ma piacciono tantissimo al pubblico: a Mina, De Andrè e Guccini adesso si è aggiunto anche Battisti che alle due precedenti edizioni del Cantagiro aveva partecipato. E se il vincitore della passata edizione, Massimo Ranieri, regge bene (quest’anno presenta “Le braccia dell’amore”, uno dei suoi pezzi migliori), Jimmy Fontana (“Bella sdraiata e sola”), Rosanna Fratello (“Carità”), Nada (“Bugia”) e persino i Camaleonti (“Ti amo da un’ora”) sembrano aver perso il contatto con il gusto del pubblico. Buon successo ottengono (con “In questa città”) i Ricchi e Poveri, che hanno sfondato da poco e sono davvero bravi, mentre passa sotto silenzio il ritorno dei Giganti (“Voglio essere una scimmia” – abominevole ma libero, dice il testo).
L’altra canzone da ricordare è “L’isola di Wight”, brano del francese Michel Delpech ripreso dai Dik Dik, che parla del celebre festival rock dell’agosto di quell’anno. Però non c’è traccia degli Who, dei Doors o di Jimi Hendrix nella musica del pezzo, così come al festival di Wight non ci sarà traccia della pace e dell’amore evocate alla lontana dal brano dei Dik Dik.
Il girone B, quello dei giovani, viene vinto da Paolo Mengoli, in un’ennesima riuscita parodia di Gianni Morandi intitolata “Mi piaci da morire” (s’era capito da un pezzo…). Da segnalare l’esordio di quella che, a quasi 50 anni, verrà ancora annunciata da Daniele Piombi come “una cantante giovane, fresca, spumeggiante”: Giovanna! Sì proprio lei, quella con lo spacco in mezzo ai denti! Giovanna canta “Canne al vento”, ma Grazia Deledda non c’entra… l’autore è Mino Reitano…
Ancora nel girone giovani Gianni Nazzaro e Armando Savini. Inoltre: indovinate un po’ chi ha fatto mettere nel girone giovani il cantante Pio? Per aiutarvi vi dirò che l’etichetta discografica per la quale incideva era la…Clan.
C’è anche un girone C, quello degli stranieri… oh per essere precisi George è altoatesino, quindi proprio straniero non è… il suo vero nome è Giorgio, Giorgio Moroder, e fra qualche anno lancerà Donna Summer e la disco music! Qui canta una canzoncina abbastanza insulsa intitolata “Luky Luky”, inscrivibile nel filone della bubble gum music (lo stesso genere del “Ballo di Simone”, per aiutarvi a capire…). Brasiliana è invece Elza Soares che porta un po’ di carnevale di Rio con la sua “Maschera negra”; sudamericano è anche Palito Ortega che interpreta un altro brano vivace (“Ragazza dagli occhi d’oro”), che però non lo farà sfondare in Italia. Grande successo per la ballatona “Fiori bianchi per te” del francese Jean-François Michael, che però da grande farà la meteora e grande successo da stadio (nel senso che si canta ancora negli stadi) per “Na na hey hey kiss him goodbye” del libanese Patrick Samson.
Per finire quiz numero 3: indovinate un po’ chi ha fatto mettere nel girone C la cosciuta Katty Line (non è un errore di stampa: cosciuta non conosciuta!)? Ma qui non ce la sentiamo di tirare la croce addosso al povero Adriano… rispetto ai Ragazzi della via Gluck e a Pio, Katty Line qualche qualità (non necessariamente canora) l’aveva…

CANNE AL VENTO (Giovanna)




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