Il mese di giugno vede un’insolita presenza di numerose canzoni straniere nella classifica dei dieci 45 giri più venduti della settimana: gli Aphrodite’s Child di Demis Roussos e Vangelis con “It’s Five O’Clock” arrivano alla vetta, poi i Beatles al canto del cigno (“Let it Be”), tanto è vero che in classifica arriva anche uno dei primi singoli di John Lennon solista (o al massimo accompagnato dalla Plastic Ono Band, suo gruppo personale): si chiama “Instant Karma” ed è un “instant record”: composto, arrangiato, registrato e pubblicato in brevissimo tempo. Grande successo anche per “Wight is Wight” di Michel Delpech (ne risentiremo parlare) e dalla Francia arriva anche Jean-François Michael con il lentaccio “Fiori bianchi per te” che fa colpo su un popolo romantico come il nostro. Ma gli italiani incalzano: intanto c’è una presenza inconsueta come quella di Nino Manfredi che, unico ospite della manifestazione, a Sanremo aveva presentato la sua versione del vecchio successo di Petrolini “Tanto pe’ cantà”. Reduce dall’Eurofestival è invece Gianni Morandi che in primavera inoltrata piazza in classifica “Occhi di ragazza”. “Storia di due innamorati”, costruito sull’eterna melodia di “Giochi proibiti” è il primo frutto della collaborazione artistica tra Al Bano e l’ormai consorte Romina Power; una collaborazione dapprima a singhiozzo, poi, a partire dagli anni ottanta, col declinare delle loro carriere soliste, in pianta stabile. Tra le canzoni dell’estate non si può non menzionare “La lontananza” di Modugno che terrà la testa della classifica dal primo agosto fino a metà settembre, sbalzando dal gradino più alto del podio la canzone vincitrice del Disco per l’estate, ovvero la “Lady Barbara” di Renato. Dalla stessa rassegna arrivano “Settembre” di Peppino Gagliardi e “Fin che la barca va” di Orietta Berti, cantanti per i quali le manifestazioni canore erano fondamentali per vendere dischi. C’è anche una timida apparizione tra i primi dieci di “Un pugno di sabbia” dei Nomadi, ma nel complesso i gruppi italiani latitano: persino i Dik Dik con “L’isola di Wight” non riescono a fare meglio della versione dell’autore. Dal Cantagiro riemerge invece “Viola” di Celentano che, pur essendo un pezzo minore del suo repertorio, non si lascia sfuggire l’ingresso in classifica. Ma ancor più del 1969 il vero dominatore delle classifiche è sempre Lucio Battisti che spesso si trova ad avere in graduatoria più di una canzone contemporaneamente; ovviamente non tutte cantate da lui medesimo, vista l’abitudine presa agli inizi della carriera e che porterà avanti con costanza per un altro paio di anni, di cedere ad altri alcune delle sue canzoni. Canzoni che non sono scarti, visto che lo stesso Lucio nella maggior parte dei casi ne cura personalmente la realizzazione. E’ il caso di “Insieme”, affidata a Mina tra non poche perplessità iniziali della cantante (avrebbe voluto cantare “Fiori rosa, fiori di pesco” che invece Battisti terrà per sé e che sarà il suo grande successo dell’estate). I due brani andranno a braccetto in classifica, ma per colpa di Modugno si dovranno accontentare delle piazze d’onore: andrà meglio a Mina, per settimane al secondo posto, poi, con il declinare de “La lontananza”, il primato le verrà soffiato da “In the summertime” dei Mungo Jerry, successo di fine estate…