CATEGORIA STORIA DELLA CANZONE ITALIANA
 

segnala pagina  stampa pagina   

26 marzo 2013

Storia semiseria e disordinata della canzone italiana - 1971 - Rassegne di fine estate

di Dario Cordovana



Col Cantagiro in pieno affanno (l’edizione 1971 si segnala per la presenza di una Mia Martini in rampa di lancio) a rubare la scena è il Festivalbar di Vittorio Salvetti, gara che premia i dischi più “gettonati” nei juke-box della penisola.
La gara è aperta ai dischi italiani e stranieri, ed è proprio uno straniero a vincere l’edizione 1971, Demis Roussos, anzi all’epoca ancora solo Demis, che aveva conosciuto successo e popolarità con il gruppo degli Aphrodite’s Child, portando la Grecia agli onori del pop da classifica internazionale. Un pop, va detto, con influenze classiche, farina del sacco di uno dei suoi componenti, il tastierista Vangelis O Papathanassiou, in seguito affermato solista e autore di colonne sonore (“Blade Runner” su tutte).
La canzone vincitrice di Demis, “We shall dance”, è un inno alla pace nel mondo e il cantante greco la presenta con un kaftano che all’epoca fa scalpore e viene scambiato senza tanti complimenti per una… maxi-gonna! Musicalmente, la canzone non è tanto distante dai successi del gruppo madre quali “Rain and Tears” o “It’s five o’clock”.
Al secondo posto la “Tanta voglia di lei” dei Pooh di cui abbiamo già parlato, e nella stessa rassegna e presenti nella finale di Asiago sono “Eppur mi son scordato di te” della Formula Tre e “Vendo casa” dei Dik Dik, successi già in classifica e marchiati Battisti-Mogol. Presente anche un big della musica leggera italiana come Fausto Leali (“America”), promesse più o meno mantenute come Alberto Anelli (“Mezzanotte”), Lorenzo Pilat (“’71”) e Pascal (“All’ombra”), e soprattutto i New Trolls, con l’esperimento di fusione tra classica e rock del “Concerto Grosso” di Luis Bacalov. A chiudere la serata finale il gruppo dei Capsicum Red, che in un inglese approssimativo cantano “Tarzan”, con un testo che sembra scritto da qualcuno che studia inglese da pochi mesi (“My name is Tarzan/king of the jungle/and I sing for you”). Il leader del gruppo è un certo Red Canzian, che forse proprio in quell’occasione ha modo di incontrare per la prima volta i suoi futuri amici Pooh.
Un’altra rassegna ormai molto attesa a fine estate è la mostra di musica leggera di Venezia. Qui il premio più importante, la Gondola d’Oro, viene assegnato al cantante che nel corso dell’anno aveva venduto più copie del suo disco, posto che avesse partecipato all’edizione precedente.
Quell’anno il premio va ad Ornella Vanoni per “L’appuntamento”. La cantante poi presenta un brano molto bello, “Domani è un altro giorno”, cover di un successo americano di Tammy Wynette, intitolato “The wonders you perform”. L’originale in Italia non lo conosce quasi nessuno, ma la versione della Vanoni diventerà uno dei suoi brani più celebri.
Tra gli altri partecipanti delle due serate della manifestazione ci sono moltissimi big della musica leggera italiana, da Mino Reitano a Patty Pravo, a Gigliola Cinquetti, ai Ricchi e Poveri, a Milva (con la celebre “La filanda”), a Nicola Di Bari che presenta uno dei suoi brani più ambiziosi (“Un uomo molte cose non le sa”). Nicola in tempi recenti ha dichiarato che in questo brano c’è più di uno zampino di Battisti, sia pure non accreditato. Che il fatto sia vero o no, in effetti la canzone riprende nella composizione e nell’arrangiamento lo stile del musicista reatino e quindi potrebbe benissimo essere possibile.
Sempre più sperimentali i New Trolls con “La prima goccia bagna il viso”, in odore di progressive, mentre non potevano mancare ad una rassegna così importante Massimo Ranieri, Orietta Berti, Nada, Marisa Sannia, Rosanna Fratello, Al Bano e i più giovani Donatello e Marisa Sacchetto.
Anche tra gli esordienti che si disputano la Gondola d’argento ci sono nomi da tenere d’occhio, come quello di Marcella che presenta “Hai ragione tu” e scalda i motori in vista dell’esordio a Sanremo 1972 che farà decollare la sua carriera, e i Cugini di Campagna che con “Di di Yammy”, mostrano di essere ancora distantissimi dal repertorio romantico che li caratterizzerà da “Anima mia” in avanti. Qui ancora abbiamo dei cugini agresti (…di campagna appunto), quelli di altri brani “memorabili” come “L’uva è nera” o “Il ballo di Peppe”.
Naturalmente qualche nome straniero di una certa importanza c’era (Astrud Gilberto, Jimmy Cliff , Gilbert Montagnè), e qualcuno vantava anche dei successi in classifica (gli Ocean di “Put your hand in the hand” e i Middle of the Road di “Tweedle dee tweedle dum”)… ma in fondo questa è una storia della canzone italiana, no?....

WE SHALL DANCE
(Demis Roussos)


[Articolo letto 4252 volte]
[Commenti (5): scrivi - leggi]
 


INSERISCI COMMENTO

 

Commenti lasciati per:

Storia semiseria e disordinata della canzone italiana - 1971 - Rassegne di fine estate
 

 

Salve!! Sono particolarmente contenta che siate riusciti a trovare la trasmissione alla quale ho partecipato!!!! Non so come dirvi grazie!!!!! Cosa devo fare per poterla vedere?'. aspetto la vostra risposta con impazienza ed ancora grazie!!!!!

Fabrizia Vannucci

14/09/2014 04:16:23


Ho trovato la puntata di "Stasera sì"nella quale partecipa Fabrizia Vannucci. E' la quarta. Come pensavo è leggermente incompleta, ma la partecipazione c'è tutta. Quindi invitiamo l'interessata a farsi viva.

Dario C.

09/08/2014 07:34:54


Salutiamo con vero piacere il commento di Fabrizia Vannucci, protagonista della Mostra di Musica Leggera di Venezia del 1971, il cui brano, "Una conquista facile" è citato nella classifica riepilogativa di quell'anno, pubblicata il 26 novembre 2013.
Per quanto riguarda "Stasera sì", alcuni anni fa ne ho registrato alcune puntate, purtroppo per la maggior parte incomplete. Per ricercare la sua partecipazione dovrò rivederle tutte, sia pur velocemente. Un po' di pazienza e speriamo di aver fortuna.

Dario C.

01/04/2014 23:47:08


Vorrei aggiungere che anch'io faccio parte della storia della musica leggera italiana. Proprio in quei tempi incidevo dischi per la Fonit cetra e la Ricordi, i miei pezzi erano scritti da Albertelli, Soffici e paolo Limiti, Qualcuno si ricorda della cosiddetta Tempesta Bionda" prodotta da Mike Bongiorno e così soprannominata da lui stesso?!? Quella ero io. Ho partecipato a trasmissioni televisive R.A.I e alla Gondola D'Argento del 1971, tra i partecipanti c' erano i Gatti di vicolo miracoli, i
Cugini di campagna, Marcella Bella, Rosanna Fratello e altri. Sapreste ritrovare unna puntata della trasmissione Stasera si con il quartetto Cetra che è proprio di quell'epoca e alla quale ho partecipato anch'io?!? Mi piacerebbe rivedermi. Grazie

Fabrizia

29/03/2014 01:29:36


Vorrei aggiungere che anch'io faccio parte della storia della musica leggera italiana. Proprio in quei tempi incidevo dischi per la Fonit cetra e la Ricordi, i miei pezzi erano scritti da Albertelli, Soffici e paolo Limiti, Qualcuno si ricorda della cosiddetta Tempesta Bionda" prodotta da Mike Bongiorno e così soprannominata da lui stesso?!? Quella ero io. Ho partecipato a trasmissioni televisive R.A.I e alla Gondola D'Argento del 1971, tra i partecipanti c' erano i Gatti di vicolo miracoli, i
Cugini di campagna, Marcella Bella, Rosanna Fratello e altri. Sapreste ritrovare unna puntata della trasmissione Stasera si con il quartetto Cetra che è proprio di quell'epoca e alla quale ho partecipato anch'io?!? Mi piacerebbe rivedermi. Grazie

Fabrizia

29/03/2014 01:29:35


 
 

LEGGI I COMMENTI

 

Inserisci un commento per:

Storia semiseria e disordinata della canzone italiana - 1971 - Rassegne di fine estate
 

nome

email

commento

 

antispam digitare la seguente parola

        
 
 


NOTIZIE

MUSICA

STORIA DELLA CANZONE ITALIANA

CINEMA

SPORT

TELEVISIONE

ARTE

LIBRI e CULTURA

MULTIMEDIA

INTERNET

STORIE

SPETTACOLI

AMBIENTE

APPUNTAMENTI

PALERMO

VIAGGI

COMMENTI



















 


8 settembre 2024




LE ULTIME 3 FOTOGALLERY ON-LINE

[cliccare per aprire]


 

CONTATTA I...4 FISSA


nome

e-m@il

richiesta


Newsletter, scrivi la tua e-m@il
 



TUTTE LE GALLERIE FOTOGRAFICHE


 Questo sito utilizza la Creative Commons License