Storia semiseria e disordinata della canzone italiana - 4 GIORNI ROCK
di Dario Cordovana
Se è vero che le prime avvisaglie c’erano già state nel 1971 con il Concerto grosso dei New Trolls e con “Collage” delle Orme (per citare solo gli esempi più noti) l’anno dell’esplosione della musica d’avanguardia è il 1972. Intanto bisogna intendersi sulla definizione. Musica d’avanguardia allora si contrapponeva a musica commerciale, che era fatta solo per vendere e senza alcuna (allora si diceva) velleità artistica. Tutti quei cantanti che negli anni sessanta spopolavano anche tra i giovani (vedi il successo di una manifestazione che portava la musica nelle piazze come il Cantagiro) ormai tra i giovani stessi erano in ribasso. Si potrebbe prendere ad esempio il crollo di alcuni miti come Gianni Morandi o Rita Pavone, ma anche molti altri di minore popolarità non se la passavano affatto bene. Si richiedevano contenuti musicali di maggiore spessore e testi impegnati o per lo meno non banali. Se dal punto di vista della musica che allora si chiamava leggera questo significò l’arrivo di nuovi protagonisti (che spesso inseguivano il grande successo da anni, vedi i casi di Mia Martini, Marcella, i Pooh, ma a volte erano proprio nomi nuovi come nel caso di Adriano Pappalardo), nel mondo della musica legata al rock diventò una vera e propria tendenza. Tanto che allora quest’ultimo filone si chiamava musica “pop”, che in origine in realtà è l’abbreviazione di “popular”, “popolare”. Anche la Rai in momenti di distrazione (si era pur sempre all’epoca di Ettore Bernabei) dà spazio a questa nuova musica. Nel 1972 si segnalano ben tre trasmissioni come “Amico flauto”, “Teatro Dieci” (che ospitano entrambe i Delirium e la Premiata Forneria Marconi) e “4 giorni rock”. Quest’ultima trasmissione è un resoconto del secondo festival della musica d’avanguardia e nuove tendenze ideato da Massimo Bernardi, e presentato per la TV da Renzo Arbore (sul palco a presentare i gruppi c’era invece Teo Teocoli con l’americana Penny Brown). Bernardi era il patron del “Titan”, locale viareggino in alternativa al “Piper” e il suo festival, svoltosi in giugno allo Stadio del Tennis al Foro Italico in Roma, andò avanti per quattro edizioni. In questa seconda edizione, accanto ad ospiti stranieri come Argent, Spencer Davis Group (che dopo aver perso Steve Winwood si erano reinventati in versione country) e Electric Light Orchestra prima edizione, con ancora il fondatore Roy Wood in formazione, c’erano nomi italiani di primo livello come Alan Sorrenti e il Banco del Mutuo Soccorso. Buona anche la notorietà raggiunta dai Circus 2000 grazie anche alle doti canore della loro cantante Silvana Aliotta (al loro attivo la sigla finale di “Teatro Dieci” del 1971, “Regalami un sabato sera”) e dalla Nuova Idea. C’erano anche gli Osanna di Elio d’Anna e gruppi meno noti come i Rocky’s Filj, i Jumbo o i Living Music. Una curiosità la partecipazione come duo acustico dei Fratelli La Bionda s.r.l. che poi avranno un buon successo in epoca disco-music. Questo tipo di musica dava un maggiore spazio agli strumenti, non solo chitarre, ma anche flauti solisti o sax. Lo strumento emergente è comunque la tastiera elettrica, prima di organo (celeberrimo l’Hammond), poi di mellotron e infine di sintetizzatore, che compare in pianta stabile nelle formazioni rock intorno al 1973. Il Banco del Mutuo Soccorso del cantante Francesco Di Giacomo (per lui anche una comparsata nel “Roma” di Fellini) presentava alle tastiere i due fratelli Nocenzi, Gianni al pianoforte e Vittorio all’organo. Come molti musicisti a loro contemporanei i Nocenzi sono due virtuosi dello strumento che si ispirano ai modelli inglesi (Keith Emerson e Rick Wakeman in primis). Il loro primo album esce proprio nel 1972 e si caratterizza per una copertina a forma di salvadanaio. La musica è rock con influenze classiche secondo l’esempio dei Nice di Keith Emerson, ma reso personale da un’attitudine tutta italiana data dal canto e dai testi di Francesco Di Giacomo, corpulento e barbuto frontman, dall’aspetto di un santone in maglietta. Qualcuno ai tempi lo paragonava a Demis Roussos, ma Di Giacomo era il primo a distinguere il modo di cantare del greco (dolce e melodico), da quello suo (molto più aggressivo). Al Banco del Mutuo Soccorso e ai Circus 2000 andrà la vittoria di questo festival delle nuove tendenze, ma al di là della vittoria, soprattutto dei primi sentiremo ancora parlare …
MOBY DICK (Banco del Mutuo Soccorso)
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Commenti lasciati per: Storia semiseria e disordinata della canzone italiana - 4 GIORNI ROCK
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Gli album de "Il Volo", gruppo nato dalle ceneri della Formula 3, li ho entrambi e mi piacciono molto. Mi ricordo anche gli Odissea, presenti in un'edizione della Mostra di Musica leggera di Venezia (vado a memoria, mi pare fosse il 1973) con "Unione". Sempre grazie per l'attenzione Paolo. |
06/10/2014 18:18:47
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Molto interessante e al solito puntuale, preciso al punto da risvegliare ricordi. Infatti ricordo altri nomi, minori rispetto a quelli da te citati, ma che ascoltavo rapito alla radio, credo a Supersonic, come gli Odissea, e Il Volo (ho in cassetta una porzione di "Come una zanzara in Africa" -come vedi l'Africa è ricorrente in me). |
04/10/2014 18:38:46
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