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19 ottobre 2017

Quattro donne per l’estate 1973 (puntata n. 135)

di Dario Cordovana



L’estate del 1973 porta finalmente un po’ di musica italiana nelle classifiche dei 45 giri. Dopo un inverno stradominato dagli artisti stranieri (Elton John, Don McLean, Carly Simon, Dr.Hook, Artie Kaplan), non abbastanza contrastati da un Sanremo in declino, l’Italia riprende a farsi sentire soprattutto grazie alle donne. Detto infatti del successo della vincitrice del “Disco per l’estate”, “Perché ti amo”, dei Camaleonti, per sette settimane al primo posto in classifica, l’estate è di quattro protagoniste, delle quali due abbastanza inattese.
Le conferme vengono da Marcella e Mia Martini. La cantante siciliana ha preso gusto alle classifiche e la nuova canzone, “Io domani”, sempre scritta dal maestro Gianni Bella, non si sottrae alla tendenza. Aiuta anche l’essere sigla finale di un seguitissimo programma radiofonico domenicale come “Gran varietà”.
Mia Martini è invece al suo terzo centro con “Minuetto”, che porta la firma di Franco Califano, molto noto anche al pubblico dei rotocalchi con il soprannome di “Califfo” per le sue conquiste amorose, cosa che ne ha parzialmente oscurato il valore di autore di canzoni. Persino Mina se ne accorge e proprio in quell’anno fa uscire una raccolta di canzoni scritte dal nostro, intitolata “Amanti di valore”. Ma torniamo a “Minuetto”, che come dice il titolo si rifà ad antiche suggestioni, con la sua introduzione al piano che sembra uno studietto per le piccole mani. Se “Donna sola” era stata una conferma del valore di Mia Martini, ma non si discostava molto dal suo primo successo “Piccolo uomo”, qui il cambio di autori giova alla cantante di Bagnara Calabra, che grazie a questo pezzo diventerà (proprio con Marcella e l’eterna Mina) la cantante più amata dagli italiani.
C’è però un’altra interprete, già nota ma che viene da un periodo di appannamento della popolarità, che ottiene un clamoroso rilancio in quell’estate 1973. Si tratta di Patty Pravo. Per un po’ si è parlato di lei più che altro per le sue vicende sentimentali: un primo matrimonio naufragato “il giorno che ho visto mio marito in vestaglia” (parole sue, eh?), una storia d’amore appena iniziata con l’ex cantante dei Pooh Riccardo Fogli, che per lei lascerà la consorte non ancora “cantante” Viola Valentino. Il rilancio della Patty Pravo cantante ha un nome e un cognome: Maurizio Monti. Autore raffinatissimo, scriverà per Patty Pravo molti brani per l’album “Pazza idea”, tra cui il fortunatissimo singolo omonimo, e “Morire tra le viole”, e l’intero album seguente, “Mai una signora”.
“Pazza idea”, che porta le firme anche del produttore dell’album Paolo Dossena, di Giovanni Ullu e di Cesare Gigli, sarà il brano che più caratterizzerà quell’estate. Inizialmente nelle classifiche faticherà ad arrivare in vetta, per colpa dei Camaleonti, ma una volta raggiuntala non la mollerà più per nove settimane, fino a fine ottobre. Alla fine sarà il secondo singolo più venduto dell’anno, dopo “Crocodile Rock” di Elton John.
La quarta protagonista di quell’estate è del tutto inattesa. Gabriella Ferri aveva tentato l’avventura a Sanremo nel 1969, ma con scarsa fortuna malgrado l’accoppiamento con Stevie Wonder. Il 1973 è l’anno del suo grande successo, prima televisivo, con le quattro puntate di “Dove sta Zazà” e poi discografico con la sigla finale, “Sempre” (celebre l’incipit “Ognuno ha tanta storia/Tante facce nella memoria/tanto di tutto tanto di gnente/le parole di tanta gente…”), scritta dal maestro Franco Pisano, che non ringrazieremo mai abbastanza per tutte le belle canzoni che ci ha regalato. “Sempre” farà da apripista all’album “Remedios”. Ormai in quel 1973 la gente punta ad acquistare i long-playing, che permettono di mettere più a fuoco la visione del discorso musicale di un certo artista.
Tra tante donne, l’unico uomo in classifica (parlando di italiani) è Claudio Baglioni con il suo nuovo singolo “Amore bello”, ma il suo successo arriverà lentamente, al punto che quasi viene la voglia di considerarlo un hit dell’autunno 1973, piuttosto che dell’estate. Per Baglioni servirà a consolidare le sue posizioni, prima del suo boom definitivo che avverrà l’anno seguente, nell’estate del 1974…

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