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6 marzo 2018

Canzonissima 1973: secondo turno (puntata n. 141)

di Dario Cordovana



Con così pochi cantanti in gara (appena 35), anche il secondo turno non è poi questa grande eliminatoria: dei 24 cantanti rimasti in gara ne arriveranno ben 18 in semifinale. Naturalmente tutti i big continuano a conservarsi il Briscolone per l’ultimo turno e anche chi proprio big non è e aveva conservato qualcosa (Carmen Villani), decide di temporeggiare in attesa di un’eventuale semifinale.
C’è ancora la separazione tra big ed esordienti. A questi ultimi è dedicata la prima trasmissione.
Tre degli otto esordienti si dimostrano subito di un’altra categoria in quanto a popolarità. I Ricchi e Poveri stravincono la puntata presentando “Una musica”, che il pubblico già conosce e apprezza in quanto sigla finale del “Rischiatutto”, trasmissione di Mike Bongiorno sempre molto seguita, anche se avviata alle battute finali.
Bene anche Gilda Giuliani con la canzone che le ha dato il successo a Sanremo, “Serena”. Purtroppo Gilda si è avventatamente giocata il Briscolone nel primo turno e in semifinale dovrà contare solo sulle sue forze contro dei big sempre molto agguerriti. Al terzo posto i Camaleonti che non rischiano nulla con “Perché ti amo”, canzone dominatrice dell’estate. Ricchi e Poveri a parte, è però una certezza che i gruppi vengono ancora guardati con un certo sospetto a Canzonissima. E’ così da salutare positivamente il successo degli Alunni del Sole, che rivestono in modo più attuale il loro vecchio successo, “Concerto”. Anche Tony Santagata ha una sigla a cui aggrapparsi. La sua “Vieni cara siediti vicino” lo è di “A come agricoltura”, programma della domenica mattina (e quante TV accese ci sono a quell’ora, dopo la Santa Messa, ve lo potete immaginare).
Rischiano grosso invece i Nuovi Angeli, trattati malissimo dalle giurie interne. La loro “Donna felicità” si risolleva con le cartoline. A questo punto restano fuori Franco Simone (“Con gli occhi chiusi e i pugni stretti”) e Anna Melato (con una buona canzone, “Dormitorio pubblico”, poco votata dal pubblico a casa.
Nella seconda trasmissione del secondo turno Orietta Berti sceglie un’altra canzone melodica, “Ancora un po’ con sentimento” (finalmente si è stufata delle marcette!). Il pubblico la premia, ma sia pur di poco Orietta si deve inchinare ai Vianella, che la sopravanzano nettamente nel voto delle giurie in sala Gli altri sembrano lontanissimi, compreso Mino Reitano, terzo classificato con “L’abitudine”. Ancora più indietro Gianni Nazzaro malgrado la canzone dell’estate (“Il primo sogno proibito”). Molto bene invece Romina Power, con il suo primo successo, “Acqua di mare”: il brano sarà vecchio di quattro anni, non è neanche estate, ma quando una canzone è bella…
La lotta per l’ultimo posto è a questo punto tra Fausto Leali, Carmen Villani e Little Tony. Quest’ultimo praticamente si chiama fuori presentando una canzone orecchiabile, ma in inglese (“Don’t You Cry For Tomorrow”) e a Canzonissima, programma ultranazionalpopolare questi “errori” si pagano. Carmen presenta un brano bellissimo (“Delusa io”), ma non semplicissimo. Avrebbe i 40.000 punti risparmiati del Briscolone e con quelli ce la farebbe, ma con un clamoroso errore di valutazione non se li gioca. E allora chi festeggia è Fausto Leali che, con un brano che risale al Festivalbar del 1971, ha trovato l’”America”.
Nella terza trasmissione dopo un avvincente testa a testa,  Claudio Villa vince la puntata con “Non ti scordar di me”, resa come al solito con furor guerriero. Seconda per poco la canzone vincitrice a Sanremo, “Un grande amore e niente più” di Peppino Di Capri, che così precede un’altra canzone “dei nonni”, “La spagnola”, valzer affidato alle cure di Gigliola Cinquetti. Quarto senza discussioni Al Bano, con “Il ragazzo che sorride”.
Tra gli altri cantanti si fa preferire Giovanna, che con “Ricordo di un amore”, infila un’altra canzone di spessore e ce la fa ancora una volta Ombretta Colli, con una canzone che ha goduto di una certa popolarità, l’ironica “La regina della casa”. Tornano a casa il romano verace Lando Fiorini, malgrado Trovajoli (“Roma nun fa’ la stupida stasera”) e Jimmy Fontana che raccoglie le briciole con una “Mi fa morire cantando” (cover di “Killing Me Softly With His Song” di Roberta Flack), buttata un po’ così, senza tanta convinzione. Un autore come Jimmy Fontana avrebbe forse potuto trovare qualcosa di meglio tra le sue composizioni….. 

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