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22 gennaio 2021

Un disco per l’estate 1974. Prima serata (puntata n. 152)

di Dario Cordovana



Malgrado l’allargamento dovuto a un pari merito tra la canzone di Cristina Gamba e quella di Romina Power, che aveva portato il numero delle canzoni qualificate da 24 a 28, assicurarsi un passaggio televisivo quest’anno è ancora più difficile. Le canzoni infatti, divise in due gruppi di 14, si contendono solo 10 posti disponibili per la finale. Esaminiamo ora la prima serata, 13 giugno, conduzione (radiofonica) affidata a Corrado e Gabriella Farinon (stessa coppia di Sanremo).
Si parte con Alberto Anelli, un habitué della manifestazione, un cantante che ha provato diversi stili senza mai sfondare veramente. “Segreto” è una buona canzone melodica, che adesso magari si fa fatica a ricordare, ma che nell’immediato si fa notare positivamente.
Si prosegue con i “miracolati” del Quarto Sistema che presentano “Valida ragione”. Miracolati perché sfruttano l’ultimo posto disponibile per la qualificazione. Di loro si ricorda che in formazione presentano un imberbe (si fa per dire) Cristiano Malgioglio, che nulla ha a che fare con la scrittura del brano, abbastanza anonimo.
Torna al Disco per l’estate dopo tanti anni (ultima partecipazione addirittura nel 1965), Little Tony, un cantante bisognoso di rilancio, con “Quando c’eri tu”, una canzone lenta, introdotta dall’organo, che non ha la forza per farsi ricordare, malgrado non sia sgradevole.
Il nome di Cristiano Malgioglio (insieme a quello di un veterano come Gian Pieretti) si trova tra gli autori di “Caro amore mio”, non certo una delle canzoni più ricordate di Rosanna Fratello (un modo per dire che la canzone è sotto gli standard della cantante).
Molto più interessante l’esordio in proprio di Gianni Bella, fratello di Marcella e autore dei suoi pezzi insieme a Bigazzi. “Più ci penso” è un brano moderno, ben costruito, con un ritornello a tempo di valzer. Il ragazzo promette bene, anche se per mantenere bisognerà attendere qualche anno.
“Mercante senza fiori” dell’Equipe 84 si presenta come una delle favorite. Quarta per un solo punto nella prima fase, con un ritornello accattivante nel quale Maurizio Vandelli (che è anche uno degli autori), ripete fino allo sfinimento “D’essere morto/d’essere morto/d’essere morto/d’essere morto”. Chissà come l’avranno cantata allegramente i vacanzieri sulla strada per le spiagge…
Sono ben due i Ricchi e Poveri (sostanzialmente i due maschi) che hanno partecipato alla composizione di “Povera bimba”, un brano forse eccessivamente raffinato, nel quale il gruppo vocale mostra come al solito la sua bravura, anche se la “brunetta” Angela Brambati sembra un po’ sacrificata in favore del biondo Angelo Sotgiu.
Impossibile non accorgersi della bellezza di “Solo lei” cantata da Fausto Leali. Mina prenderà nota e la inciderà a sua volta. Eppure nella prima fase si è qualificata solo come sedicesima. Davvero un brano da riscoprire.
Per i Domodossola si potrebbe fare quasi un discorso analogo a quello di Alberto Anelli (in tono anche minore). Sono in giro da tempo, ma al di là del nome del gruppo poco da ricordare. Quest’anno sono andati anche a Sanremo e con questa orecchiabile “Torna presto” superano il primo turno. Sarà in fondo uno degli ultimi momenti di visibilità per il gruppo piemontese.
Anche Romina Power è di casa al Disco estate. Canzone vivace, moderna e dal titolo chilometrico per lei: “E le comete si distesero nel blu” (anche poetico in fondo), scritta da Maurizio Fabrizio e interpretata a voce spiegata (scherzo) da Romina che comunque riesce a creare un’atmosfera gradevole.
Rilanciato da “Canzonissima” 1973, Lando Fiorini ce prova anche ar Disco. “Er monno” è er titolo da canzone e voi nun potete capì che gioia me porta parlà de sta canzone…ehm… ehm… ma Lando Fiorini sarà mica contagioso?
Forse per non esagerare con il romanesco i Vianella si presentano per una volta con una canzone in italiano, scritta da Amedeo Minghi e sicuramente da annoverare tra le migliori del loro repertorio: “Volo di rondine”.
Penultimo cantante in gara Umberto Balsamo, secondo al termine della prima fase, e quindi uno dei favoriti, a buon diritto. “Bugiardi noi” (persino censurata per aver usato a sproposito il verbo bestemmiare) ha delle notevoli frecce al suo arco. La strofa è facile da ricordare e il ritornello è molto indovinato.
La chiusura spetta però a “Piccola e fragile” di Drupi. Dopo essere arrivato ultimo a Sanremo 1973, il capelluto cantante ha conosciuto una straordinaria popolarità con la stessa “Vado via” del Festival e con la successiva “Rimani”. “Piccola e fragile” si mantiene assolutamente all’altezza delle aspettative: nona nella prima fase, permette a Drupi di qualificarsi per la finale insieme a Umberto Balsamo, Alberto Anelli, Gianni Bella e i Vianella. Grossa delusione per l’Equipe 84. Eppure il ritornello era accattivante, com’è che faceva? “D’essere morto/d’essere morto…”

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