TERZA E QUARTA PUNTATA DI CANZONISSIMA 1974 (puntata n. 160)
di Dario Cordovana
Alla terza puntata di Canzonissima c’è il nuovo che avanza. Il cantante che apre la puntata infatti è Gianni Bella, all’esordio in questa manifestazione e autore dei successi della sorella Marcella, che in quel momento è una delle cantanti più popolari in Italia. Anche Gianni farà fortuna, ma per adesso siamo solo agli inizi e il suo repertorio si basa soprattutto sul successo dell’estate, “Più ci penso”, ben accolto a Canzonissima. Dopo di lui tocca ai Vianella, ormai dei veterani anche come coppia. Lo scorso anno i coniugi Vianello hanno sfiorato la vittoria, che forse avrebbero ottenuto con una canzone un pelino meno difficile del “Canto di amore (di Homeide)”. Il brano presentato, “Com’è bello fa l’amore quanno è sera” non ha problemi a imporsi, più per la freschezza dell’immagine della coppia, che per originalità. I Nuovi Angeli invece presentano “Carovana” dal “Disco per l’estate”, ma l’anno precedente la loro partecipazione era stata a due facce. Erano sì arrivati in semifinale (cosa per altro non difficilissima con il regolamento che c’era), ma a volte le giurie avevano trattato male anche i loro brani più famosi. Comunque loro ci riprovano, assicurandosi quanto meno un sempre gradito passaggio televisivo. Ma veniamo al girone folk, che oppone Tony Santagata con la facile “Quant’è bello lu primm’ammore” (curiosamente già presentata cinque anni prima da Ombretta Colli) e il Nuovo Canzoniere Internazionale con “Siamo venuti a cantar maggio”. Difficile che possano farcela contro la grande popolarità del primo. Chiudono il girone di musica leggera Anna Melato che presenta la grintosa “Nuvole” (ma ormai la brava sorella di Mariangela è decisamente in fase calante e risulterà complessivamente la meno votata di tutta la manifestazione) e Peppino Di Capri, che arrivando secondo con “Piano piano, dolce dolce” raggiunge al secondo turno i vincitori Vianella e Gianni Bella. Per il girone folk Tony Santagata si qualifica largamente come previsto. La quarta puntata è sicuramente quella dall’esito più incerto. A prima vista sembra strano vedere su cinque cantanti tre grossi calibri quali Al Bano (“Addio alla madre” dalla “Cavalleria rusticana”!), Orietta Berti (“La bella giardiniera tradita nell’amor”, insomma la musica folk fa capolino da tutte le parti) e, più avanti nella puntata, Claudio Villa. Certo non si può dire che l’Equipe 84 con la nota “Mercante senza fiori” avrà vita facile. Eppure le giurie ci credono e danno una grossa mano al gruppo di Vandelli e Sogliani. Anche nel girone folk l’esito è incerto: andrà meglio al Duo di Piadena con “Meglio sarebbe” o a Elena Calivà che propone l’arcinota “Ciuri ciuri”? Le giurie danno per il momento ragione alla seconda. Nel girone di musica leggera tocca a Wess e Dori Ghezzi, una vera e propria incognita. Hanno ottenuto tanti attestati di simpatia e frequentato la hit parade, ma non proprio nelle prime posizioni. L’ultimo loro successo si chiama “Noi due per sempre” e le giurie lo premiano senza discussioni. Come al solito invece chi si trova in difficoltà con le giurie è Claudio Villa, che punta su un brano spagnoleggiante, “Una splendida bugia”. Se ne rende conto lui stesso dopo che le stesse lo relegano al quarto posto (fa peggio solo Orietta Berti con la sua canzone folk brevissima): “Ancora una volta saranno le cartoline del pubblico a mandarmi avanti”. Ma il problema è che “Canzonissima” non è più seguita come una volta, di cartoline ne arrivano molte di meno, la popolarità del reuccio ormai in deciso calo…insomma se solo tre anni prima, quando Villa arrivava in finale, ci avessero detto che a “Canzonissima” sarebbe uscito al primo turno, non ci avremmo mai creduto. Eppure è così: la puntata viene vinta da Wess e Dori Ghezzi che ottengono solo un migliaio di voti in meno di Orietta Berti, in grande rimonta, mentre il terzo posto disponibile va ad Al Bano. L’Equipe 84 va fuori e arriva ultima ma con l’onore delle armi (niente grandi distacchi cioè…), mentre per la musica folk passa di poco il Duo di Piadena. Anche Elena Calivà si deve arrendere alla maledizione di “Ciuri ciuri”: chi la canta non supera il turno…
|