Storia semiseria e disordinata della canzone italiana - 12 - Orietta forever !!!
di Dario Cordovana
Nel 1965 Mina era ormai una presenza consolidata nelle classifiche di vendita in Italia, ed il suo più grande successo quell’anno fu “Un anno d’amore”, una bella composizione del cantante genovese- non-appartenente-alla-scuola-di-Genova Nino Ferrer, che da anni si era ormai trasferito in Francia. Ferrer verrà poi a svernare in Italia per un bel periodo facendoci apprendere di volere la pelle nera (una delle sue grandi passioni era il rhythm’n’blues) e di non riuscire a trovare una ragazza per uscire la sera, malgrado un’agendina zeppa di numeri di telefono. Altre canzoni di Mina ebbero un grande successo quell’anno, tutte presentate nel corso dello spettacolo televisivo del sabato sera “Studio Uno”, del quale la cantante cremonese era l’indiscussa vedette. Tra queste anche la celebre “Brava”, una sorta di sfida alla cantante composta dal maestro Bruno Canfora, che permetteva a Mina di spaziare tra note basse e note molto alte, tra trilli e precipizi vocali, il tutto con la solita facilità e, appunto, bravura. Oltre i soliti Adriano Celentano, Gianni Morandi e Rita Pavone (quest’ultima al suo picco più alto di popolarità, che manterrà costante per altri due anni, vincerà il Cantagiro con “Lui”), una nuova stella si affaccia nel firmamento della canzone nostrana: Orietta Berti. Quell’anno la Berti farà un po’ l’asso pigliatutto delle gare canore vincendo sia il Festival delle Rose sia soprattutto il Disco per l’estate; sarà proprio questa vittoria con “Tu sei quello” a darle meritata popolarità: non ancora convertita alla marcette di Pace e Panzeri, la Berti poteva sfoderare una voce molto gradevole e sicura nell’intonazione, in una canzone melodica che riuscirà a precedere un best-seller come “Il mondo” di Jimmy Fontana, giunto solo quinto (anni dopo il buon Jimmy si prenderà la rivincita: nel secondo turno eliminatorio del programma di Red Ronnie “Una rotonda sul mare” 1989, “Il mondo” eliminerà “Tu sei quello” battendola per 140 voti a 58). Nello stesso “Disco per l’estate” c’era anche il vincitore di Sanremo, Bobby Solo, che però non andrà oltre il sesto posto, forse perché il brano presentato era “Quello sbagliato”. Un altro brano estivo e campagnolo di quella rassegna fu “Andiamo a mietere il grano” (arrivata quarta), primo successo di Louiselle, che specializzata in brani legati al contatto con la natura e alla vita all’aria aperta (“Il pontile”, “La scogliera”, “La vigna”…) troverà nel “Disco per l’estate” il suo ambiente naturale e l’unica volta che proverà a mettersi alla prova in una rassegna in un’altra stagione dell’anno (“Canzonissima ‘68” in autunno, con “Il cacciatore”) verrà eliminata al primo turno. Ma torniamo alla vincitrice Orietta Berti, la cantante-massaia, persino nelle pubblicità (“Paff! E’ caduto un uovo a Orietta Berti!”). Evidentemente era un periodo in cui avere una voce intonata e personale bastava per ottenere il successo; la Berti non aveva il fisico della modella e ricordava appunto la massaia della porta accanto, ma in questo era almeno in buona compagnia, perché prima di lei c’erano state Wilma De Angelis (che la massaia la farà sul serio per anni in TV) e Donatella Moretti, una cantante con la voce di un usignolo che nel 1963 aveva lanciato “Quando vedrete il mio caro amore”. Intanto a Castrocaro vinceva Luciana Turina…
L'Oriettona Nazionale canta: "Tu sei quello"
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