Storia semiseria e disordinata della canzone italiana - 17 - Fred Bongusto, un cantante da night
di Dario Cordovana
Ci sono dei cantanti che, pur essendo stati enormemente popolari fino ad essere quasi identificati con un genere, alle manifestazioni canore hanno avuto poca fortuna. Uno di questi è certamente Fred Bongusto, cantante da night per antonomasia, anzi cantante che insieme a pochi altri (Bruno Martino, Peppino Di Capri, Don Marino Barreto…) è il night. Bongusto è il tipico cantante che, se veniva invitato a fare l’ospite in una trasmissione televisiva doveva sempre rispondere a domande del tipo: “Eh Fred, Fred, quante coppie hai fatto innamorare con questa canzone?” Lo ricordo anche ospite di una trasmissione Rai presentata da Emilio Fede (già allora uomo di spettacolo) che si chiamava “Test”. Fede, dopo aver fatto la solita domanda (quella di due righi fa) a Bongusto, aveva provato a chiedere al pubblico quali canzoni ricordasse del cantante molisano. Ebbene subito venne fuori “Una rotonda sul mare”, e poi “Una rotonda sul mare”, e poi ancora “Una rotonda sul mare”; insomma per l’imbarazzo di Fede e dello stesso Fred il pubblico ricordava soltanto quella canzone. Per altro qualche anno dopo Red Ronnie intitolò così un suo fortunato programma di revival dedicato agli anni sessanta e poi anche agli anni settanta. Tra parentesi inutile dire che Bongusto potè partecipare ma non con quella canzone e la sua “Amore fermati” venne subito eliminata. Certo “Una rotonda sul mare” fu il grosso successo dell’estate 1964, e più in là, nel 1973 ebbe un buon riscontro anche “Tre settimane da raccontare” (“Brillanti sparsi sulla pelle bionda/Tu esci come Venere da un’onda…”), ma l’unico successo Bongustaio ad una gara canora è datato estate (anzi “Discoestate”) 1966 e si chiama “Prima c’eri tu”. Come talvolta capita, la vittoria non regalò l’immortalità alla succitata canzone che sì, arrivò prima con 2201 voti, ma venne superata in popolarità da “Se la vita è così” di Tony Del Monaco (seconda con 2045 voti, Del Monaco tra l’altro era di Sulmona, quindi quasi un derby), da “Tema” dei Giganti (terza con 2020 voti: “Viva viva l’amor/è per l’amore che si canta…”), da “L’uomo d’oro” di Caterina Caselli (quarta con 1920 voti), da “Fra noi” di Iva Zanicchi (sesta con 1770 voti), da “La rapsodia del vecchio Liszt” di Anna Marchetti (settima con 1734 voti) e da “Se vuoi andare vai” di Tony Cucchiara (nona con 1561 voti). Quando diciamo “superata in popolarità” intendiamo già all’epoca, perché a decenni di distanza solo la canzone dei Giganti rimane veramente nota. Tra le escluse dalla finale le semifinaliste “Il pontile” di Louiselle, “L’amore nei ragazzi come noi” di Isabella Iannetti (due cantanti specializzate in brani estivi), la delicata “Quando la prima stella” della vincitrice della passata edizione Orietta Berti, e “La motoretta” degli Scooters, che se ci passate l’esempio è come se i Ricchi e Poveri cantassero una canzone dal titolo “Abbiamo un sacco di soldi e voi no”. L’esclusione più clamorosa a posteriori però si trova tra quelle canzoni che non sono arrivate neppure in semifinale ed è la “Lontano, lontano” di Luigi Tenco, bellissimo pezzo di un’altra categoria e sicuramente di un’altra manifestazione…in fondo non c’è da stupirsi più di tanto: la gente d’estate voleva canzoni spensierate, che parlavano di sole e di mare (applause!), o al massimo canzoni romantiche come quella del nostro buon Fred Bongusto: “Prima c’eri tu/ora ci son solo due occhi blu…”
Fred Bongusto canta: "Una rotonda sul mare"
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