Ora,
dico io, non per fare polemiche che non portano in nessun posto, ma, una volta
che Tu hai deciso che me ne devo scendere quaggiù, per fare il mio servizio di
prova, falla completa, no? Che ci metti, Tu che puoi tutto?
Chiami il tuo aiutante e gli dici:
“Pietro, talè chi fai, fagli vedere i disegni,
così vede come viene, ed evitiamo discorsi persi dopo. Anzi, u sai chi ti ricu?
a che ci sei, fagli vederepure il
catalogo dei DNA, che si sceglie lui quello che gli piace, che è meglio. Che se
no, poi, qualunque fesseriacombini,
dice che non è colpa sua, ma che si tratta di difetto di progettazione. E si
allibertò. Assolto. Fagli mettere pure, di suo pugno un «Visto, si approva»,
con la firma leggibile, cheè pure
capace di negare, e anche tre volte. E tu ne sai qualche cosa. Che mio Figlio,
quando si prende questo discorso, ancora ‘un ci può paciri. Lo so che poi ti
sei riscattato, sulla tua pelle, lo so. Che se noti terrei qui? Ma, comunque,meno ne parliamo e meglio è.”
A me, per esempio, non mi poteva fare
con le sembianze ed il fascino di Richard Gere? Che mi veniva pure meglio a
campare? C’era già lui e si sarebbe fatto un doppione. Enon è vero. Che quando sono arrivato io, lui
non era nemmeno nella coppoladel Padre
Eterno.
E invece, devi prenderti quello che ti
capita, a muzzu.
A mio fratello, per esempio,gli capitò un DNA in cui, come caratteristica
principale, c’aveva che era strurusu. In second’ordine, c’aveva che sapeva fare
tutto. Ma dico tutto. E lo faceva.
Per parlare della sua caratteristica
principale, a menon mi chiamava “Cocò”
? Che me ne andavo da mia madre e le dicevo: “Mamma, mi rici Cocò.” E lei :“Non
fare piangere il bambino, strurusu e luongu ammatula”. Che me lo ricordo come
se fosse ora.
E se non ci credete,quanto era strurusu,chiedetelo alla Signora Teresa, appena
passa,che è sana e piena di vita, e
bazzica da queste parti. Che quando mi vede e prendiamo certi discorsi, mi fa:
“Cui to frati?Appena mi vedeva m’assicutava e mi tirava le
trecce. Che tua zia gli diceva “A vo lassari stari a picciridda? Strurusu.” Ma,
secondo me, in questo caso, influiva pure il fatto che la Signora Teresa,
cheancora oggi, in barba ai suoi anni e
agli eventi dellavita, conservauna luce angelica nei suoi occhi celesti ed
un sorriso dolcissimo, al tempo dei fatti, che era già una ragazza, nonpoteva che essere molto bella.
E mio fratello era già molto sensibile
a certe cose.
Io,
però, non dispero. Chissà se il buon Dio, a forza di pregarlo, si convincache,in fondo,la mia idea non sia
tutta da buttare.