Gli altri siamo noi (ovvero la monnezza e l’amaro sfogo di Biagio Rosso)
di Davide
Napul’è mille culure….Napul’è na carta spuorca e
nisciuno senne ‘mporta….sono passati trent’anni da quella canzone e purtroppo
oggi la metaforica carta sporca è diventata una montagna di monnezza che sta
sommergendo Napoli ed i napoletani ma che rischia di divenire un'onda anomala
in cui potremmo affogare tutti. E non solo perché in queste ore l’Italia intera
è chiamata a dare una mano dividendosi i pannolini dei bambini di Piedigrotta ma
perché Napoli oggi è il simbolo di una civiltà che non solo non riesce più a
smaltire i suoi rifiuti ma soprattutto ne produce in tale quantità da venirne
sopraffatta. Il problema delle discariche non appartiene certo solamente a
Napoli, è un tema talmente grande che ci si è infilata da tempo mafia e
malavita internazionale , è diventato nu bisinisse e questo certamente non
aiuta a trovare soluzioni. Così il problema cresce e quando le proporzioni di
qualcosa diventano oltre ogni immaginazione si entra in una condizione di
contemplazione, come quando si guarda il cielo di notte, immenso, infinito e si
resta a bocca aperta ed impotenti davanti alla sua imponenza, come davanti alle
“cose più grandi di noi”, l’inquinamento, la violenza, la guerra. Guardare
sempre in casa d’altri però a lungo andare non ci salverà; forse scoppieranno
anche le nostre discariche, o forse le guerre ci verranno a prendere fino a
sotto casa, ma fino ad allora noi staremo lì col dito puntato verso “gli
altri”, zozzoni, violenti, cattivi, politici corrotti o, nella migliore delle
ipotesi, incapaci. “Gli altri”, questa entità astratta che divide con noi il
pianeta e le città. Esseri sconosciuti che incarnano i nostri peggiori difetti
e su cui scarichiamo tutte le nostre colpe. La città è sporca perché “nisciuno”
la pulisce, e comunque le cartacce, i sacchetti li gettano “gli altri”, questi
alieni da cui prendiamo le distanze, lontani anni luce da noi che
rappresentiamo la famosa “stragrande maggioranza”. I tifosi violenti allo
stadio sono “altri”, le donne vestite di nero che protestano contro la polizia
per aver arrestato i loro poveri mariti e padri spacciatori sono “altri”, ma
anche quelli che corrono con le automobili e causano gli incidenti, quelli che
scioperano ed incendiano i cassonetti, quelli che fanno la scampagnata di
ferragosto in pineta e devastano tutto. Quando però si parla di palermitani
sporchi, prepotenti, maleducati o mafiosi si ricorre alla precisazione. Non
solo sono “gli altri” ad essere e a fare tutto ciò ma, è bene chiarire, sono
anche la minoranza di una società fatta di cittadini puliti ed onesti
mortificati da queste strumentali generalizzazioni. Ma, mi sono chiesto, se
sono la minoranza com’è che c’è tutta sta munnizza in giro, gli stadi sono poco
raccomandabili, le spiaggie sporche, il mare pieno di sacchetti. Com’è che in
estate gli scogli di Capo Gallo e dell’Addaura sono così pieni di cicche spente
e fazzolettini. Ma quanto fumano sti “altri” e quanto sono raffreddati
(sperando che di questo si tratti!!!!). Così mi sono fatto più attento e sono
andato alla ricerca “degli altri”. Ne ha visto uno tempo fa, era il “meusaro” che
lavora vicino casa mia. Alla fine della giornata trascinava con se grandi
sacchi di spazzatura neri, nemmeno chiusi, e li lanciava alla meno peggio
dentro i cassonetti già stracolmi, facendo colare del liquido grasso e grigiastro,
resti dei suoi misfatti culinari (però che buono il panino ca’ meusa
“maritato”……), e quello, è certo che non va più via, è peggio della diossina,
va toglilo, te lo ritrovi tra le scarpe ogni volta che ti avvicini al
cassonetto!! Poi il giorno dopo ne ho riconosciuto un’altro. Si era camuffato
da ragazzo e vendeva da un po’ di tempo frutta e verdura di fronte ad un
negozio di alimentari. Alla sera però andava via lasciando i cassonetti vicino
la sua postazione stracolmi di scarti, “trunzi” di broccolo e carciofi, meloni
“scafazzati” e le immancabili tracce del suo percorso, come Pollicino, ma fatto
di pezzi di cassette di legno, foglie e frutta marcia. Due giorni fa, poi, mi è
venuto quasi un colpo. Il mio collega, con il quale viaggio per lavoro spesso,
dopo aver fumato l’ennesima sigaretta ha accartocciato il pacchetto e lo ha
lanciato via dal finestrino a 180 all’ora sull’autostrada. Ho fatto finta di
niente ma ho pensato…minchia è anche lui un “altro”. Chi lo avrebbe detto.
Allora chissà la sua famiglia, sua moglie, i suoi figli saranno “altri” anche
loro oppure..peggio, sono normali e non sanno di lui!!!Infine ieri la
sconvolgente scoperta. Mi ero appostato poco lontano casa vicino all’ ”area
cassonetti” luogo preferenziale per scovare gli “altri” e con mia sorpresa vedo
in pieno giorno e fuori orario consentito un tipo strano che si avvicina in
moto e con aria furtiva “scarica” velocemente due sacchi di spazzatura
traboccanti e chiusi a forza. Uno addirittura sembrava si fosse già rotto
durante il tragitto ed era riparato alla meno peggio. Però quel tipo aveva
un’aria familiare, qualcosa di già visto. Nonostante il casco integrale…non
so…l’andatura, quegli occhi…poi, di colpo, la tremenda rivelazione. Il tipo
lancia il secondo sacchetto che si apre in volo centrando il bordo del
cassonetto facendo disperdere miseramente il contenuto con un violento schizzo
di sugo misto a latte rancido che centra il vandalo sul giubotto. Dalla sua
bocca esce un urlo soffocato ed un “santione” strozzato a metà, così sento la
sua voce e finalmente lo riconosco. Resto bloccato e il sangue mi si gela.
Vorrei parlare, quasi chiedere aiuto, mi stropiccio gli occhi, guardo ancora…ma
si…come non me ne sono accorto prima…quello sono io, la stessa voce, la stessa
fisionomia, gli stessi occhi. Se io non fossi io direi che quello sono io.
Oddio non so più che dico. Ma vi giuro che è la verità. Gli “altri” ci
impersonano, si stanno sostituendo a noi e fanno cose terribili al nostro
posto, girano indisturbati per la città e sporcano, ruttano, dicono le
parolacce facendoci incolpare…è terribile…..state attenti, gli “altri” sono tra
noi, si vestono come noi, parlano come noi…..AAAAAAAAAGGGGGHHHHHHHHHH…….GLI
“ALTRI” SIAMO NOI (ed è sempre orrendo ma non è una citazione tozziana).
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