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15 febbraio 2008

Il mezzo pollo

di Davide



A proposito del sondaggio promosso dal sito sul tema “Sei fissa se…” mi sento in dovere, nella qualità di uno dei quattro fissa, di raccontare una occasione in cui mi sono sentito particolarmente fissa. Più che altro mi sono riconosciuto nel mio essere fissa cronico, irrecuperabile ed incurabile, dovendo quindi soccombere all’evidenza: si, sono troppo fissa. E me ne vanto. Aspiro sicuramente, non dico alla presidenza, ma a ruoli di sicura eccellenza.
Quanto racconterò vi potrebbe anche servire da metro di paragone, per comprendere se siete davvero fissa e soprattutto che fissa siete. E certamente, perché non basta essere genericamente fissa, c’è fissa e fissa. Soprattutto a Palermo dove non ci basta apostrofare il malcapitato con il semplice cornuto, ma vogliamo anche sapere di che tipo. E’ classica la frase “ma che cornutu si”. E così una lunga classificazione che va dal cornuto di razza, che coinvolge tutta la famiglia dalle origini, al cornuto di tuo padre, che coinvolge solo il soggetto generatore e, ovviamente, la moglie, “bottana”, (e quindi si tratta di duplice offesa), al cornuto d’azione, che benevolmente riguarda solo come ti comporti, al rafforzativo e ormai in disuso cornuto “cu i corna”.
Una sera di prima estate di due anni fa andai a comprare mezzo pollo allo spiedo per mia moglie ed i miei due figli, tanto a me il pollo non piace. Andato in polleria, pagato e ottenuto il mezzo pennuto, una volta tornato a casa ebbi la sorpresa, aperto il pacchetto, di trovare un pollo intero. Porca..e che faccio ora, lo butto via? Ovviamente lo mangiai anch’io e magari con il resto del petto l’indomani, per sparagnare tempo, mia moglie mi ci fece l’insalata di pollo con i sottaceti. Uhm..che bontà………Ma il fatto grave fu quello di aver scroccato mezzo pollo (però a me non piace…) senza averlo pagato. Sarà per questo che la notte dopo dormii male, col pollo che faceva la break dance nel mio apparato digerente e con terribili incubi. In uno Charlton Heston vestito da Mosè scendeva dal monte con la chioma fiammeggiante, con le sacre tavole ed indicandomi col dito accusatore aggiungeva con voce tuonante l’undicesimo comandamento “Non mangerai il pollo d’altri”, mentre in un altro, subìto il giudizio universale, ero direttamente trasformato in un pollo che girava attorno allo spiedo rosolandosi al rovente fuoco eterno degli inferi.
L’indomani mattina mi ripromisi di provvedere al più presto a pagare stu c…di mezzo pollo ricevuto in dono dalla sorte avversa (infatti a me non piace…).
Dimenticai il fattaccio e mancò l’occasione per riparare finchè, passata l’estate e magari l’autunno, in periodo natalizio i miei figli espressero l’infausto desiderio del mezzo pollo.
Stavo andando a piedi dal pollivendolo sotto casa, quando una vocina, quella tipica del fissa che mi alberga dentro, mi fece ricordare del fattaccio. Ma quale occasione migliore, pensai.
E così, presa appositamente la moto, andai da quello che mi aveva venduto il mezzo pollo poi tramutato in uno che però, se non si fosse capito, non mi piace.
Ordinai il mezzo pollo ma al momento di pagare dissi:
“Devo pagare un altro mezzo pollo”.
“Ah, si, ma non si preoccupi, capita nella confusione, uno magari lo prende e non paga”.
“No, no, guardi che non è così…e che…”
“Ma si, non si preoccupi, capita a tanti, lo ordinano a casa, poi il ragazzo pensa che lo abbia già pagato e, quindi…”
“No, non è così, se mi lascia spiegare..”, e così gli raccontai quanto accaduto più di sei mesi prima e più lo raccontavo più mi guardava stupito quasi attonito, al punto che alla fine prese i soldi senza dire nulla e manco mi salutò.
Però, mentre accendevo la moto per andare via con quello che mi ero sincerato fosse MEZZO pollo allo spiedo, uscì e mi disse:
“Meno male che c’è ancora gente come lei, ormai viviamo in un mondo……lo dicevo al ragazzo alla cassa, anche lui era d’accordo però ridendo mi ha detto “se era per me, sta minchia che ti portavo i soldi”.
E con la coda dell’occhio vidi il ragazzo a cui avevo pagato il mezzo pollo soverchio, che rideva come un pazzo indicandomi ad un coetaneo vicino vestito da pizzaiolo.
Mi sentii particolarmente fissa ma orgoglioso (quindi doppiamente fissa) e non mi rimase che vendicarmi dicendo con stizza prima di accelerare ed andare via : “Sappia però che, comunque, a me il pollo non piace”.
Durante il tragitto mi tormentava una domanda…..ma che fissa si…ma che fissa si…..perché anch’io, da buon palermitano, non posso arrendermi ad essere semplicemente un fissa qualunque!!!!

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Commenti lasciati per:

Il mezzo pollo
 

 

Nella confusione che si era creata,mi stupisco che c'hai pagato il nuovo mezzo che avevi comprato.... che poi tanto fissa non sei !

almar

16/02/2008 20:22:38


Ma i patati eranu fritti??

Donciccio

16/02/2008 19:35:00



in fondo c'é il lieto fine; pensa se il mezzo pollo in più avesse avuto l'aviaria!

angelo

16/02/2008 17:16:26


 
 

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