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18 marzo 2008
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From Sicily with love. La magia dei cannoli a Londra
di Enrico Nunnari
Cappellino da pasticciere improvvisato, sensuale cannolo siciliano in mano e sorriso accattivante. Bastava solo questo alla fiera della Dolce Vita a Londra. Era automatico, l’inglese con bombetta e ombrello sotto il braccio, anche al coperto, rallentava il passaggio davanti lo stand e osservava ammaliato. “Wanna you try it?” era il leit motiv da ripetere per i più timidi. Poi, come d’incanto, la magia. Un morso alla scorza fragrante, la ricotta che scende giù in gola e gli occhi come i bimbi quando vedono il sole in città (che a Londra, non è cosa da poco!). “Oh my God… Amazing!”. Era fatta. La magia della pasticceria siciliana. La magia di un cannolo. La magia di una tanto misteriosa cassatina. Cosa sarà mai quella scorza verde intorno? Almond, of course: mandorle. La magia di una terra che si fa conoscere al mondo british, prendendolo per la gola e conquistandolo al volo. La magia di Andrea, Stefano e Davide, piccoli maghi della Sicily Sweet Sicily che esportano uno spaccato di tradizione isolana. Semplicemente produttori di dolci… emozioni.
Lo ammetto, fra un cliente e l’altro ogni tanto mi lasciavo andare. Mi appoggiavo al bancone, e nella mia intimità illusoria, gustavo una cassatina al forno. La gente si fermava, mi fissava addentare quella delizia e copriva subito quel filo di saliva languida che scivolava dalle labbra. Se c’è il colpo di fulmine, di li ad innamorarsi vi è solo la distanza di un bacio. E di una cassatina come quelle o di un cannolo, altro non puoi fare se non innamorarti follemente. Mai dolce fu in simbiosi così totale con la sua terra d’origine come il cannolo. Un capolavoro senza tempo che racchiude nel suo splendore la storia e le caratteristiche del suo popolo. Così dolce e accogliente, ma cosi misterioso e poco realmente conosciuto. Da diffidare alla vista ma da sposare al tatto. Così morbido dentro ma croccante e delicato fuori. Con mille problematiche, mille sfaccettature ma anche mille modi di amare e di essere amato. E tutto ciò con un semplice assaggio. Un semplice morso. Un semplice volo culinario. E se, ormai stregato, il turista di passaggio non riesce a trovare le parole, lo anticipi tu, sussurrando come un dolce segreto: from Sicily with love.
Trovi altri articoli di Enrico Nunnari nel sito http://enricuzzu.blogspot.com/
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Commenti lasciati per: From Sicily with love. La magia dei cannoli a Londra
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Veramente i cannoli di Dattilo sono famosi per la scorza... ma dove siete andati a prendere questi cannoli? A Bolzano? |
27/04/2008 11:15:10
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Complimenti per la descrizione, penso azzeccata, dei siciliani e della nostra pasticceria ( non ho mai mangiato niente all'altezza) |
19/03/2008 18:17:21
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Della scorza fragrante e non morbida se ne sono accorti anche gli inglesi e ne sono rimasti entusiasti. La scorza è alla base della spettacolarità del cannolo.
I prodotti della Sicily Sweet Sicily poi, studiati per l'estero, sono abbattuti rapidamente a -20 per evitare il formarsi dei cristalli che farebbero ammollire la scorza. Ricotta e scorza sono separate dal packaging innovativo, e non appena scongelato e riempito, credetemi sulla parola, sembra fresco.
Stessi siciliani e palermitani, alla vista diffidenti, non appena hanno assaggiato hanno dovuto dare ragione. Io per primo sono parecchio "complicato" in gusti di cannoli ed è per questo che approvo questi della SSS.
Un abbraccioa tuti.
Enrico Nunnari |
19/03/2008 17:34:28
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Vabbè, ma allora non chiamiamolo cannolo. Insisto non è per semplice campanilismo ma il cannolo ha il suo perchè, è fatto di un delicato equilibrio, che chiaramente manca a quello di Dattilo. Di quello ti mangi la ricotta con il cucchiaino e poi con la scorza moscia ci fai le palline e le tiri al vicino di tavolo. |
19/03/2008 15:48:40
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a me, i cannoli di dattilo piacciono moltissimo. Li preferisco a quelli tradizionali
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19/03/2008 14:17:23
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Concordo, assieme alla sfincia (ovviamente ripiena) è il dolce siciliano per antonomasia, o meglio, il Dolce. Ovviamente c'è cannolo e cannolo. Per esempio da anni subisco i vani tentativi di conversione di mio compare trapanese che regolarmente, soprattutto in occasione di particolari festività, vedi quella odierna di S. Giuseppe, mi propone il "cannolo di Dattilo", quello trapanese per antonomasia, buono come crema, "rustica", poco dolce e poco lavorata, ma senza granella di cioccolato e soprattutto (e che m..chia) con una scorza "biondina", pallida pallida, già moscia appena sfornata e che determina un progressivo afflosciamento del cannolo, come gli attributi di chi ha la sfortuna di mangiarlo due ore dopo averlo acquistato. Ma la scorza del cannolo è fondamentale!!!! E' la controparte amarostica e croccante della morbidezza e della dolcezza della crema!!!!!! E' pura poesia!!!!!!!Per non parlare del ruolo assunto dal cannolo (quello dell'ormai famoso Motel S. Pietro sulla Palermo - Agrigento) ahilui simbolo dell'impunità e della tracotanza del potere. Insomma cannolo è Sicilia, nel bene e nel male, soprattutto nel bene (Maria ci pitittu, vado subito a comprarmene una nguantiera e 'nculo alla glicemia) |
19/03/2008 07:53:27
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E' una fortuna che ci sia ancora qualcuno che sappia esportare un dolce senza appiccicarci addosso una etichetta di squallida "sicilianitudine" |
18/03/2008 22:57:22
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