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2 aprile 2008
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L'angolo di Betty Boop - 'Leggerezza'
di Daniela Vaccaro
La sostenibile leggerezza dell’essere
Per spiegare a chi avesse voglia di sapere qualcosa di più sulla mia idea di leggerezza, prenderò spunto dalla visita dei miei amici British dello scorso settembre.
Trattasi di ragazzi che a 25-26 anni hanno già fatto quello che molti italiani non faranno in tutte le loro vite, ammesso che esista la reincarnazione. Sono intelligenti, profondi, versatili, capaci di adattarsi ad ogni situazione e ad ogni tipo di persona. Di decidere di venire in Sicilia quasi su due piedi, collegarsi ad Internet, fare il biglietto e chiedermi se possono campeggiare sul pavimento del mio soggiorno. E siccome io - sigh! - lavoro un sacco per adesso, di organizzarsi per visitare la città , prendersi una macchina in affitto e studiarsi - Lonely Planet alla mano - l'itinerario, senza neanche chiedere troppi consigli.
Ecco, loro sono leggeri. Non sono superficiali, interessati solo agli aspetti frivoli della vita. Ma guardano alle cose e al mondo con uno sguardo più sereno, senza eccessive sovrastrutture. Uno di loro, con assoluta tranquillità, alla mia domanda sulla sua situazione lavorativa, ha risposto: So già cosa voglio fare, appena torno a casa mi do da fare. E nel frattempo mi arrangio a fare altro. Così: semplice e determinato.
Anche nei rapporti interpersonali, saranno un po' più per i cazzi loro, ma hanno una dolcezza, una capacità di entrare in empatia quasi istintiva che è commovente.
In questa leggerezza ci sono delle componenti personali e culturali. Ovvero, alla loro tendenza personale si aggiunge il fatto che la società in Gran Bretagna si muove in maniera molto più fluida che dalle nostre parti, nel bene e nel male.
Noi italiani, invece, - e i siciliani all'ennesima potenza - siamo pesanti, come il piombo. I nostri legami familiari sono catene difficilissime da rompere. Se nasciamo in una famiglia di avvocati diventiamo avvocati, se i nostri familiari sono spazzini rimaniamo spazzini. I rapporti tra persone sono regolati da una serie di regole rigide. Tanto più quelli tra partner. Certo, da noi il calore umano raggiunge una temperatura maggiore. Infatti non credo che la questione vada riportata tanto alle componenti culturali quanto a quelle personali.
Leggerezza di vita e pesantezza di pensieri. Affrontare con il sorriso le cose che non possiamo cambiare (questa me la riciclo da San Francesco). E imparare un po' a fottersene.
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Commenti lasciati per: L'angolo di Betty Boop - 'Leggerezza'
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Contestavo solo il concetto di famiglia come luogo chiuso e fondato su legami di sangue. Insisto che per me non solo la famiglia essendo basata e "fondata" dall'amore di due sconosciuti dovrebbe essere la negazione del concetto del "sangue", ma insillando (possibilmente ovvero non è detto, purtroppo che sia così) buoni valori (amore, educazione, rispetto) dovrebbe essere la garanzia per un corretto e sano rapporto sociale ovvero con tutto quello che è fuori dalla famiglia. Insomma famiglia come soggetto garante di socialità non di chiusura. Un concetto tutto sommato moderno, attuale, pur fondato su elementi tradizionali, magari per qualcuno anche reazionari. Non condivido che l'affermazione della modernità significhi cercare altrove, in commistioni, "allargamenti" e divagazioni, ciò che in realtà è insito anche in "strutture" tradizionali ma vissute e lette ad oggi. |
07/04/2008 21:05:28
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Caro Angelo, lungi da noi voler esaltare la società britannica tout court: Daniela è laureata in lingue e conosce abbastanza bene i British. Ci piace solo quell'aspetto easy going...
Davide, nessuno dice che la famiglia è un disvalore. Ma neanche un feticcio, per carità. Ci sono famiglie orribili e persone che no hanno famiglia, non hanno avuto i "buoni esempi" a cui ti riferisci tu, che sono buone, generose, sane.
Ecco, non sopportiamo proprio il concetto di Famiglia contro tutti. Se un mio familiare è un gran pezzo di bastardo, il fatto che abbia un legame di sangue con me non conta proprio niente. |
06/04/2008 20:58:17
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Davide sono d'accordo sulla famiglia come luogo di crescita dell'individuo, nel bene e ahimè, nel male. L'importante è che non sia un clan chiuso al mondo esterno.Cioè la famiglia contro tutti. |
06/04/2008 16:03:07
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Fara tanti auguri! Buon compleanno... |
06/04/2008 15:59:26
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A parte certi comportamenti imperdonabili (mangiare gli spaghetti tagliandoli col coltello) alcuni aspetti della cultura british stimolano la fantasia di noi provinciali mittelmediterranei; va bene prendere lezioni di mobilità sociale ma non dimentichiamo che la Gran Bretagna è una monarchia nella quale la camera dei lords esiste ancora insieme ad una forte tradizione “aristocratica”; per non parlare dello “snobismo” dei francesi ecc. ecc. Che il nepotismo in Italia sia un problema sta sotto gli occhi di tutti ma comunque lo consideriamo ancora una aberrazione illecita e non un diritto di nascita.
A parte questo condivido pienamente la ricetta di betty che ancora una volta dipinge con colori solari la nostra societa’ (fatta da noi singoli individui, mica da chissacchi) che ci spinge a prenderci troppo sul serio; ridere un pò anche di quello che siamo può aiutarci a migliorare senza scaricare su altro o altri quello della vita che non ci piace.
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06/04/2008 09:42:54
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Ricorrere sempre a pratiche e consuetudini preistoriche per dare forza a certe affermazioni è quantomeno strumentale, è un dato di fatto che la famiglia si fonda sui due coniugi che certamente consanguinei non sono. Allora esasperando il concetto potrei dire che invece proprio la famiglia è l'esaltazione dell'amore al di fuori della "cerchia del sangue" in quanto fondata sull'amore, il rispetto, la dedizione e la completa donazione ad una persona che con il tuo sangue e con il tuo "clan" non centra proprio niente. Non a caso Sordi quando gli chiedevano del perchè non si fosse ancora sposato rispondeva "E che mi metto una estranea in casa!!". E' vero quindi il contrario, ovvero che spesso senza il corretto "esempio familiare", magari esaltato dalla compresenza delle due figure "forti", di amorevoli regole, vengono fuori degli individui che spesso non hanno rispetto e amore per gli altri. Il ruolo della famiglia a parziale salvezza della società sembrerà un luogo comune populista e bacchettone ma è una delle poche certezze che abbiamo (due o tre...credo...almeno spero). E per famiglia non indico certamente quella della iconografia dove la presenza dei personaggi classici (il Papà, la Mamma, i Filgi, magari il Nonno o la Nonna, il Cane) non bastano a fare "famiglia". |
05/04/2008 21:08:50
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Fara, mi sembra che io ho esteso subito il concetto di famiglia parlando di famiglie e Famiglie.Però anche la c.d. società civile puo correre il rischio di chiudersi in sè stessa quando diventa un'isola. |
05/04/2008 18:58:01
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Non sono quante volte ho sentito raccontare a qualcuno che - rimasto vedovo o vedova - la famiglia di origine del coniuge ha tagliato completamente i ponti. Io, invece, ho un'idea tutta mia di famiglia: i legami me li creo io, non sulla base del sangue, ma in base ad una scelta consapevole. Ho una meravigliosa famiglia di amici che negli anni non mi ha mai abbandonato. Mi sono scelta sorelle, cugini, persino padri.
La mia famiglia non è un sistema chiuso, si apre e accoglie sempre persone nuove. Se ne vale la pena. |
05/04/2008 18:32:44
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Mingo, fino a poche decine di anni fa quando per una donna si presentava un parto difficile il medico o il cerusico (raramente la mammana che sempre femmina era!) chiedeva al Padre "salviamo la madre o il figlio" ? Spesso il Padre, rispondeva "il figlio" e sai perché? Perché il figlio apparteneva alla "sua" famiglia, la madre no e poteva tranquillamente essere sostituita.
E poi Mingo quando si parla di questi stili comportamentali non ci si riferisce mai al singolo individuo ma al "trend" (per usare un termine di moda) di comportamento di una popolazione.
Se vogliamo estendere il concetto di famiglia possiamo pure farlo e ne vengono fuori tante belle cose. Comportamento "famigliare" è ad esempio il comportamento di chiuso provincialismo dei leghisti, sia del nord che del sud. In questo caso la "famiglia" è una regione, o un comune, o una etnia.
Mingo secondo te perché è stato coniato il termine "società civile" che viene contrapposto a quello di popolo comune che è invece un termine "famigliare"?
Sono cattiva e cinica, lo so. |
05/04/2008 16:56:29
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Fara, però la tua affermazione "chi crede nella famiglia non riuscirà mai ad amare veramente nessun altro che non appartenga alla famiglia" mi sembra un pò estrema e non provata.Però questa è la tua forza. |
05/04/2008 15:47:31
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A Sproposito di famiglia: domani è il mio compleanno: una anziana fanciulla si appresta a varcare la soglia di una ancor giovane vecchiezza, abbiatene rispetto e cura, i suoi passi sono ancora malfermi nella nuova età.
Meglio comunque (si fa per dire) sentirsi giovane tra i vecchi che vecchio tra i giovani |
05/04/2008 14:58:01
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Non è questione di alajmizzazione. E' un "dato" che la famiglia è l'antitesi della società, non la base. La famiglia preclude la libertà nei confronti degli altri, lo scambio di sentimenti, il riconoscimento di una autorità che non sia quella paterna o, in subordine, materna. Più è forte il senso della famiglia meno è forte il senso di appartenenza ad una società ed il rispetto per gli altri che non appartengono alla famiglia viene meno. Chi crede nella famiglia non riuscirà mai ad amare veramente nessun altro che non appartenga alla famiglia. |
05/04/2008 14:50:54
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Sì sì. Non ricordi il commento all'immagine di Gianni Allegra sul balcone? E poi è il tema della maggior parte dei suoi romanzi... |
05/04/2008 08:10:05
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A frequentare lo zoppo....a parte gli scherzi, è una sua tesi? |
04/04/2008 17:03:27
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Ah, Mingo! Anche tu ti stai alajmizzando! |
04/04/2008 09:41:41
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A proposito di regole rigide che regolano i rapporti tra persone, penso che in nome della famiglia e delle "Famiglie" qui da noi si compiano e si giustificano tutte le nefandezze possibili. La famiglia diventa così una cellula avulsa dalla società - e non parte integrante di essa - un microcosmo chiuso al mondo esterno all'interno e nell'interesse del quale tutto si giustifica. |
03/04/2008 23:50:45
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