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7 ottobre 2008

Storia semiseria e disordinata della canzone italiana - 30 - Arriva Battisti

di Dario Cordovana



Nel 1967 se un brano italiano che entrava in classifica non proveniva da Sanremo o da “Un disco per l’estate”, che obbligavano i cantanti a presentare pezzi originali di autori italiani, era quasi certamente una cover. Così era per “A chi” di Fausto Leali, uno dei grandi dominatori delle classifiche di quell’anno, che era la versione italiana di “Hurt” di Timi Yuro. Anche “La banda” di Mina era un pezzo di Chico Buarque de Hollanda, mentre “Se perdo anche te” di Gianni Morandi, che sostituiva in classifica il lato A di quel 45 giri, la censurata “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” (sapete a quel tempo non si poteva dire che un ragazzo era morto nel Viet-Nam), era stata scritta da Neil Diamond e in origine si chiamava “Solitary Man”. C’erano però almeno tre splendide eccezioni: “Dio è morto” dei Nomadi scritta da Francesco Guccini, che malgrado la censura della radio pubblica (ma non della radio vaticana!), riuscirà a lambire le zone basse delle classifiche di vendita, “La coppia più bella del mondo” di Paolo Conte, grande successo dell’estate di Adriano Celentano e Claudia Mori e soprattutto “29 settembre” dell’Equipe 84, primo grande successo da compositore di Lucio Battisti.

“29 settembre”, passata la sfuriata sanremese ed il boom di “Cuore matto”, andò dritta al primo posto in classifica, ma la cosa che fece sensazione era che si trattava di un brano che batteva i pezzi stranieri sul loro terreno: non si trattava del classico brano melodico all’italiana, ma aveva una struttura ed un arrangiamento molto moderni ed in qualche caso rivoluzionari. Il pezzo cominciava infatti con l’inserimento di un estratto da un fantomatico “Giornale radio” che dava le notizie del giorno prima. Tutto questo, mescolato con gli strumenti guidati da un piano incalzante, creava una dimensione un po’ onirica e un po’ psichedelica, che non dico da un cantante, ma persino da un gruppo italiano era difficile da sentire. Ed in più mescolata ad una certa orecchiabilità che serviva a catturare l’attenzione anche dell’ascoltatore più distratto. Era chiaramente un arrangiamento irripetibile ed infatti Battisti, quando fu il momento di registrare la sua versione, se ne tenne alla larga, optando per una versione più acustica. Anche se si erano fatti notare l’anno prima con “Uno in più” affidata a Riki Maiocchi, “29 settembre” fu il primo grande successo della coppia Battisti-Mogol, già operativa da un anno e con una partecipazione a Sanremo alle spalle (“Non prego per me” affidata a Mino Reitano e agli Hollies), e fu quella la canzone che convinse gli addetti ai lavori (case discografiche, giornalisti ecc.) a tenere d’occhio il giovane musicista di Poggio Bustone…


29 settembre - Equipe 84



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Non ricordo alcuna versione ufficiale de "La coppia più bella del mondo" cantata dall'autore, e non ricordo nemmeno di avergliela mai sentita cantare. Riki Maiocchi era il primo cantante dei Camaleonti, che agli esordi erano un gruppo più beat che melodico. Poi, abbandonato il gruppo, ebbe un buon successo con due canzoni scritte da Battisti:"Uno in più" e "Prendi fra le mani la testa". Con la prima ha anche partecipato al programma di revival di Red Ronnie "Una rotonda sul mare" nel 1989. Purtroppo è scomparso qualche anno fa.

Dario C.

13/10/2008 22:29:02


Non ricordo alcuna versione ufficiale de "La coppia più bella del mondo" cantata dall'autore, e non ricordo nemmeno di avergliela mai sentita cantare. Riki Maiocchi era il primo cantante dei Camaleonti, che agli esordi erano un gruppo più beat che melodico. Poi, abbandonato il gruppo, ebbe un buon successo con due canzoni scritte da Battisti:"Uno in più" e "Prendi fra le mani la testa". Con la prima ha anche partecipato al programma di revival di Red Ronnie "Una rotonda sul mare" nel 1989. Purtroppo è scomparso qualche anno fa.

Dario C.

13/10/2008 22:28:05


Grazie a Dario ancora una volta per le preziose informazioni. La coppia più bella del mondo la ricordo nella versione in TV di Mina e Celentano. Ma, mi chiedo, esiste una versione di Paolo Conte? Un'altra cosa, chi cavolo è Riki Maiocchi?

Claudio

13/10/2008 20:55:57


Con quello che sa di musica Dario potrebbe scrivere un'enciclopedia ...

Marcello

12/10/2008 11:28:16


In effetti hai ragione, qualche "semi" però compare di tanto in tanto (vedi in altre puntate il club degli "amici di Franchina")

Dario C.

12/10/2008 10:47:21


La tua storia della canzone italiana, ricca e documentata, mi pare più 'seria' che 'semi': raccogliendola tutta insieme, potrebbe uscirne un bel libro!

Sandro

12/10/2008 01:11:50


 
 

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