Requiem per una fontanella
di Andrea Basso Sr.
Che tristezza mi prese quando l’altro giorno, passando per Piazza Niscemi, mi accorsi che la fontanella era scomparsa! Se l’avessi saputo in tempo l’avrei accompagnata nel suo ultimo viaggio, che spero sia stato verso un magazzino comunale piuttosto che verso quello di un rigattiere. Magari mi sarebbe venuta in mente la musica che Gounod scrisse per il funerale di una marionetta, quella che accompagnava l’inizio della serie televisiva dei gialli di Hickoc. Che tristezza! Io mi ero convinto che le fontanelle fossero eterne, almeno loro. Ed invece, anche loro, improvvisamente non le vedi più. Come succede con i tuoi più cari amici di una vita. Quante volte, tanti anni fa, passando con il tram che andava a Mondello, giunti a Piazza Niscemi, all’altezza della nostra fontanella, tiravamo la cordicella, al grido di “L’astaaaa!!!”, provocando la fermata, per mancanza di energia elettrica. E scendevamo tutti di corsa a bere, per cercare di contrastare l’afa dello scirocco che imperversava, con in testa il bigliettaio, che solo dopo essersi rinfrescato, provvedeva a risistemare l’asta . E chissà quante volte Juan Carlos, oggi re degli spagnoli, allora anche lui pressappoco quindicenne, ospite del Principe di Niscemi, per stare al sicuro durante la dittatura del Generale Franco, dopo una sfrenata corsa fra i viali della Favorita, si sarà messa la testa sotto il fruciuni di acqua fresca che sgorgava copiosa da quella fontanella! Ma, per favore, fate in modo di non farglielo sapere , perché anche lui se ne prenderebbe un gran dispiacere. Ora vi prego di togliere l’audio, perché devo fare un discorso riservato. Caro Sindaco mio e di tutta la cittadinanza di questa felicissima città di Palermo, ma ,dico io, uscendo dalla Villa Niscemi, tua residenza di lusso, non ti sei accorto che ddanfacci ci manca la storica fontanella? Non lo sapevi? Mi pare difficile. Lo sapevi? E come mai non ti sei posto il problema di comunicarlo tempestivamente alla cittadinanza, magari con dei manifesti che spiegassero pure le motivazioni? Oppure, dato che c’è la crisi, facevi passare un banditore, un araldo, un tammurinaru, che con quattro soldi te ne uscivi, per evitare poi attacchi di panico e scene di disperazione, specie fra la gente del posto colta di sorpresa? Che invece così i depressi aumentano di numero, dato che, oltre allo stress causato dalla recessione economica che non ti fa campare più, ci aggiungiamo pure questo. A tutto vantaggio di psichiatri e psicologi che si stanno facendo i bagni e soldi non ne vogliono più. E mi avevano detto che tu sei un panormita DOC, e per giunta della Zisa, uno dei quartieri più gloriosi della nostra città! Potete rimettere l’audio. Grazie. E, continuando di questa passo, chissà secondo quale logica che a me pare perversa, ci ritroveremo ben presto solo con le belle fontane artistiche, tipo quella Pretoria, del Garraffo, del Vecchio Palermo, o quella di Piazza Alberigo Gentile, dove dei motorini elettrici ben nascosti ti danno la sensazione dell’acqua scrosciante. Roba per foto di turisti di lusso. Mentre il povero popolo sovrano pare che non abbia più diritto alle sue care fontanelle. Pazienza, dovevo vedere anche questo.
Palermo: la fontana del Garraffo nella sua sistemazione originaria
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