Mia madre aveva un angioletto
biondo che scorrazzava per tutta la casa, portandosi sempre appresso la sua
inseparabile bambolina. Ed eccelleva inbellezza, dolcezza ed intelletto.
Evidentemente, per venirsene quaggiù, aveva eluso la sorveglianza
degli addetti. Infatti, quando, dopo sei anni e mezzo, il Grande Capolo venne a sapere, che qualche cornuto, di
certo, avrà fatto la spia, non volle sentire ragioni e se la riprese
prontamente.
Se la rimise accanto e le disse: “Curò, senti a mia, ora tu
da qui non ti muovi più, che là non è posto per te. Sono stato chiaro?” E lei,
che era stata sempre obbediente, obbedì.
E mia madre,dopo,
mise al mondo solo maschi. Ma non se ne dispiacque, perché lo sapeva già.
Però, non aprì più il pianoforte, a cui era tanto legata. E
disse che l’aveva chiuso e che la chiave non la trovava più.
Poi, quando crescemmo, il pianoforte riuscimmo ad aprilo e,
con la scusadi imparare a suonarlo,
praticamente lo scassammo tutto. Che un accordatore cieco, quando veniva, si
metteva le mani ai capelli.
E Lei ci lasciò fare, pur non essendo una debole.
Certo, che volete, sempre la mamma di un angelo era.
wow, marcello, profonda, triste e piena di dolcezza questa storia.
marco
17/03/2010 23:11:54
Grazie, Andrea, per averci fatto partecipe della tua sorella in cielo. Io sono convinto che gli angeli esistono e ci aiutano: per noi protestanti non si devono pregare gli angeli, ma solo Cristo, incarnazione del Verbo, inseparabile dal Padre e dallo Spirito Santo. Ma Lutero aveva ben presente l'aiuto che gli angeli ci danno. Quando morì una sua figlioletta, di pochi anni, piangeva; qualcuno, per consolarlo, gli ricordò che sua figlia ora era un angelo in cielo, felice. Lui continuò a piangere, e rispose: sì, lo so, ma mi manca tanto. Però, quando morì, forse il pensiero di incontrarla di nuovo gli avrò reso più lieve il passaggio, l'esperienza della croce che tutti ci attende, ma che è la porta per la nostra salvezza