CATEGORIA TUTTE
 

segnala pagina  stampa pagina   

28 maggio 2013

Storia semiseria e disordinata della canzone italiana - Fine del primo turno di Canzonissima 1971

di Dario Cordovana



La quarta puntata di Canzonissima non presenta grosse sorprese dal punto di vista degli esiti: tra le donne, schiacciata tra un’Ornella Vanoni in gran forma (“Domani è un altro giorno”) e una Gigliola Cinquetti che si butta sul folk (“La domenica andando alla messa”), la napoletana Mirna Doris ha poche speranze e la sua versione di “Core ‘ngrato” non fa miracoli. Tra gli uomini Johnny Dorelli ci fa ascoltare per la seconda volta “Mamy Blue” (come se non fosse bastata la versione di Dalida appena due settimane prima), mentre Al Bano ripresenta il brano di Sanremo (“13, storia d’oggi”). Niente da fare per Gino Paoli (“Mamma mia”) allora alle prese con un repertorio difficile per il grosso pubblico.
Decisamente più interessanti le ultime due puntate del primo turno. Nella quinta Paola Musiani si ricorda di un grande autore come Umberto Bindi del quale ripesca la celebre “Il nostro concerto”, ma il pubblico non si ricorda di nessuno dei due e le fa registrare il totale più basso dell’intera prima fase di Canzonissima. Molto buono è invece il risultato di Marisa Sannia che l’anno precedente aveva raggiunto la finale un po’ per merito e un po’ per fortuna negli accoppiamenti. La cantante sarda presenta il suo ultimo brano, già sentito a Venezia, dal titolo “La mia terra”. Tra le donne vince la puntata Orietta Berti, che riceve il maggior numero di voti in assoluto tra tutti i cantanti della prima fase. Un bell’exploit per la cantante emiliana, anche in considerazione del fatto che il risultato viene raggiunto con un brano recentissimo, anch’esso proveniente dalla mostra di musica leggera di Venezia, quel “Ritorna amore”… che adesso probabilmente non si ricordano più nemmeno i parenti stretti della cantante di Cavriago (esagero, naturalmente…).
Davvero agli antipodi le scelte degli uomini: si va del rock in inglese (!) di Bobby Solo (“The Village”), a uno che del rock’n’roll ha fatto il suo credo (Little Tony), ma che si presenta con una canzone melodica e crepuscolare molto intensa (“La mano del Signore”), per eseguire la quale sceglie anche un abito che più classico non si può, e, a Raffaella Carrà che gli fa notare che l’anno precedente si era presentato con la leggendaria giacca con le frange e la colomba, risponde che ogni canzone ha bisogno dell’abito adatto. Tutto molto giusto. Chiude l’immancabile (a Canzonissima) Claudio Villa che punta su un suo successo recente (e per lui recente vuol dire di due anni prima), “Il tuo mondo”. Gran trionfo per il reuccio e qualificazione tranquilla anche per Little Tony.
Molto interessanti anche i cantanti della sesta puntata, specialmente gli uomini: Fred Bongusto ha da poco ottenuto un grande successo con la sigla finale di “Speciale per noi”, quella “Quando mi dici così” che è servita anche a lanciare il personaggio Minnie Minoprio, ragazzuola svampita che fa le moine intorno al cantante durante l’esecuzione del pezzo. La “Sei tu, sei tu” presentata a Canzonissima è costruita alla stessa maniera, ma mancando la Minoprio l’effetto non è proprio lo stesso. Il cantante molisano però si prenderà la soddisfazione di cantarla in duetto con Mina in una puntata dello show “Teatro Dieci” dell’anno successivo. Bongusto viene sopravanzato da Sergio Endrigo, che osa davvero tanto con un pezzo molto lungo, ma bellissimo scritto in collaborazione con Luis Enriquez (“Le parole dell’addio”) e da Nicola Di Bari che fa il pieno di voti con la bellissima “Un uomo molte cose non le sa” già presentata a Venezia.
Infine le donne: Milva forse poteva conservarsi “La filanda” per il secondo turno (ma è facile parlare col senno di poi…), visto che per passare il primo turno poteva bastare anche un pezzo meno popolaresco. Così invece Milva supera il turno da trionfatrice in compagnia di Rosanna Fratello (“Un rapido per Roma” sempre dalla mostra di Venezia), mentre ancora una volta a rimanere fuori è la brava Lara Saint-Paul. Ma come poteva Canzonissima premiare un pezzo che già dal titolo si presenta “Strano”?.......


LA MANO DEL SIGNORE
(Little Tony)


[Articolo letto 3841 volte]
[Commenti (0): scrivi - leggi]
 


 

INSERISCI COMMENTO

 

NESSUN COMMENTO E' STATO ANCORA LASCIATO...PUOI ESSERE IL PRIMO !!!
 

 
 

LEGGI I COMMENTI

 

Inserisci un commento per:

Storia semiseria e disordinata della canzone italiana - Fine del primo turno di Canzonissima 1971
 

nome

email

commento

 

antispam digitare la seguente parola

        
 
 


NOTIZIE

MUSICA

STORIA DELLA CANZONE ITALIANA

CINEMA

SPORT

TELEVISIONE

ARTE

LIBRI e CULTURA

MULTIMEDIA

INTERNET

STORIE

SPETTACOLI

AMBIENTE

APPUNTAMENTI

PALERMO

VIAGGI

COMMENTI



















 


23 novembre 2024




LE ULTIME 3 FOTOGALLERY ON-LINE

[cliccare per aprire]


 

CONTATTA I...4 FISSA


nome

e-m@il

richiesta


Newsletter, scrivi la tua e-m@il
 



TUTTE LE GALLERIE FOTOGRAFICHE


 Questo sito utilizza la Creative Commons License