“Questa è una festa, una bella festa” dice Nada dal palco. E’ proprio così. Palermo ospita il Gay Pride 2013 e Nada è un’ospite d’eccezione. La cantante toscana ha da tempo dato una svolta netta alla sua carriera costruendosi con pazienza un repertorio impeccabile sul genere rock alternativo. Accompagnata dai Criminal Jackets (due baldi giovani alle prese con chitarra, basso e tastiera) e un funzionale batterista, Nada ha messo in mostra una voce tutt’altro che corrosa da anni di sigari e di attività. Certo, non è mancata qualche sbavatura, ma tutto ciò non è andato a discapito dell’intensità del tutto. Sono le 22.30 quando Nada appare introdotta da insistenti accordi dissonanti della chitarra elettrica. L’inizio è affidato ad “Asciuga le mie lacrime”, il secondo pezzo del bellissimo “Tutto l’amore che mi manca”, prodotto nel 2004 da John Parish (al suo attivo anche una collaborazione con PJ Harvey). Dallo stesso album vengono estrapolate ottime versioni di “Chiedimi quello che vuoi”, “Senza un perché” e della title track. Un po’ più antiche sono “Gesù” e la quasi punk “Meraviglioso”, come il pezzo presentato a Sanremo nel 1998, “Guardami negli occhi”, proposto a metà serata. Stranamente un po’ trascurato l’ultimo bell’album, “Vamp”, del quale si segnalano le conclusive “Stagioni” e “Piantagioni di ossa”, ma Nada ci assicura che già un nuovo album è in dirittura d’arrivo, e ci propone un assaggio in anteprima. La voce spesso canta passando dalle note basse e profonde a quelle alte ed aggressive, ma a volte recita sul modello Patti Smith; in un brano dedicato alla madre il tutto assume quasi il carattere di una seduta di psicoterapia. Solo nel finale l’atmosfera si alleggerisce fino ad assumere contorni nazional-popolare con la riproposizione delle hit “Ma che freddo fa”, e “Amore disperato” (durante tutto il concerto alle spalle del gruppo immagini varie, tra cui le partecipazioni di Nada ai Festival di Sanremo tra il 1969 e il 1972), prima del brano finale, “Luna in piena”, presentato a Sanremo nel 2007 grazie alle insistenze di Pippo Baudo. C’è ancora tempo per un paio di bis che ritornano allo stile iniziale di rock alternativo. “Combinazioni” chiude definitivamente il concerto, ma non la serata, essendo previsti altri due gruppi dopo di lei (ed era già mezzanotte!). L’Inghilterra ha PJ Harvey, l’Islanda Bjork, l’America Patti Smith, noi abbiamo Nada (a quando un incontro tra queste ultime due artiste che hanno così tanto in comune?) e ce la teniamo stretta!