Si prepara Sanremo 1973 (puntata n. 126)
di Dario Cordovana
Nel 1973 Sanremo, che già da tempo non si fa più a gennaio, slitta a marzo, quasi un anticipo di primavera. L’edizione del 1972, malgrado le contestazioni dei cantanti esclusi, aveva riscosso un buon successo e aveva lanciato le canzoni di Marcella, Dalla, Delirium, che pur non vincendo sono rimaste nell’immaginario collettivo. Anche nel 1973 l’organizzazione è curata in proprio dal comune di Sanremo che solo a dieci giorni dall’inizio del Festival la affiderà a Vittorio Salvetti. Il patron del Festivalbar a quel punto deve cercare di raddrizzare una barca che rischia seriamente di affondare. Il numero dei cantanti ammessi viene portato a 32 in modo da accontentare più cantanti possibili, ma la commissione selezionatrice lascia molti scontenti. Nomi quali Gianni Nazzaro, Rita Pavone, Lucio Dalla, Nada, Al Bano, Little Tony e tra i nuovi Ivano Fossati e Antonello Venditti vengono fatti fuori senza tanti complimenti per fare spazio a quelli che in diversi casi sono solo degli illustri sconosciuti. Di questi due (Alberto Feri e Gilda Giuliani) hanno diritto di partecipare alla rassegna, in quanto emersi dalla manifestazione “Una voce per Sanremo”, mentre di Bassano, Carmen Amato, Alessandro, Le figlie del vento e Drupi si hanno pochissime referenze. Solo l’ultimo riuscirà ad emergere dopo mesi. A questo gruppo di esordienti ne potremmo affiancare uno di “riaffioranti”, cioè cantanti di dubbia popolarità dei quali dai tempi di Noè si erano perse le tracce. E’ il caso di Junior Magli, Lolita e Lionello. Il primo aveva esordito a Sanremo quattro anni prima con “Alla fine della strada”, poi diventata popolare grazie a Orietta Berti, ma poi non aveva combinato molto; Lolita era più una creatura estiva e a Sanremo non ci aveva mai messo piede; Lionello aveva al suo attivo un buon successo a “Settevoci” di Pippo Baudo (siamo ancora negli anni sessanta) e una partecipazione lampo a Canzonissima nel 1970. Giusto invece fare esordire Umberto Balsamo e Roberto Vecchioni (da anni bravi autori di canzoni) e il nuovo duo Wess e Dori Ghezzi che aveva ottenuto buoni riscontri nell’estate del 1972. Due interpreti sono invece più vicini al folk, uno in senso lato (Tony Santagata), l’altra in modo più autentico (la siciliana Rosa Balistreri). Rimane da parlare di Christian De Sica (già sponsorizzato come cantante dal padre Vittorio in una delle prime puntate di Canzonissima ’72) e dei due gruppi stranieri, gli spagnoli Mocedades e i Pop Tops, il cui grande unico successo con “Mamy Blue” risale a due anni prima. Tra i big spicca la presenza di Adriano Celentano, in gara con “L’unica chance”, ma, al solito, per avere lui bisogna prendere più di qualcuno legato al Clan e questo spiega la presenza di Lolita (canzone scritta dallo stesso Celentano), Alessandro (autore del suo pezzo Miki Del Prete) e Carmen Amato (scoperta e lanciata da Detto Mariano). Oltre a lui abbiamo la veterana Milva, Endrigo, la Cinquetti, i due Peppini (Di Capri e Gagliardi), i Camaleonti in cerca di rilancio, Fausto Leali, i Ricchi e Poveri. Almeno tra i nomi principali. Manca poco più di un mese all’inizio del festival, che verrà presentato da Mike Bongiorno e Gabriella Farinon, che arriva il primo colpo di scena. La Rai comunica che riprenderà con le sue telecamere solo la serata finale, mentre le prime due serate eliminatorie verranno trasmesse solo per radio. A tanti anni di distanza nessuno è mai riuscito a chiarire del tutto i motivi di questa decisione che ha dato a un festival potenzialmente in crisi una bella mazzata. A questo punto per avere il sospirato passaggio televisivo non basta più essere tra i cantanti della rassegna, bisogna arrivare in finale! Un altro effetto della decisione della Rai è che alla fine le due serate delle semifinali verranno presentate dalla sola Gabriella Farinon. Il giovedì infatti Mike Bongiorno è impegnato con il suo “Rischiatutto” e quindi si farà vedere a Sanremo solo per la serata finale. Pensate se succedesse oggi! Poco prima dell’inizio del Festival altri due colpi di scena: la canzone di Rosa Balistreri, “Terra che non senti”, viene squalificata perché già eseguita in un’altra trasmissione televisiva. Infine, due giorni prima del via arriva un telegramma firmato Adriano Celentano, che intende rinunciare al Festival a causa di un’improvvisa gastrite procurata, a suo dire, dalla visione dell’elenco di cantanti celebri non ammessi. E così viene meno “L’unica chance” che questa gloriosa manifestazione aveva di richiamare ugualmente un gran numero di spettatori malgrado il boicottaggio di mamma Rai. E per Adriano le partecipazioni al Festival come cantante in gara si chiuderanno qui …
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