Canzonissima 1973: gli esordienti (puntata n. 139)
di Dario Cordovana
Le prime due puntate di Canzonissima 1973 sono riservate agli esordienti, sette per puntata di cui solo quattro passeranno al secondo turno. Nella prima puntata apre l’Equipe 84, gruppo storico del beat italiano, ormai dedito ad un pop raffinato, che presenta “Diario”, un brano di discreto successo. Ci sono altri due gruppi in questa prima puntata, i Camaleonti che vanno sul sicuro presentando “Come sei bella” dall’ultimo Festival di Sanremo (ma soprattutto godendo della popolarità dovuta alla vittoria al “Disco per l’estate”) e gli Alunni Del Sole, gruppo in ascesa dopo tanta gavetta, che annovera un compositore di razza come Paolo Morelli, ma che ancora non è entrato del tutto nel cuore del grosso pubblico, malgrado il brano presentato, “E mi manchi tanto”, sia quello giusto. E’ un brano autunnale, il cui arrangiamento si rifà chiaramente al Battisti de “Il mio canto libero” e porta per la prima volta gli Alunni Del Sole in classifica. Oltre ai tre gruppi ci sono in quella prima puntata quattro cantanti solisti: sono esordienti, ma la loro popolarità non appare ancora così consolidata da giustificare una partecipazione a “Canzonissima”. Tony Santagata, cantante pugliese che non si capisce bene se faccia folk, cabaret o musica leggera, prova a divertire il pubblico con “Il pendolare”, riscuotendo qualche consenso. Delia ci prova da mesi a imbroccare una canzone adatta ai suoi buoni mezzi vocali. Non trovandola nelle canzoni nuove, ripesca “Se stasera sono qui” di Luigi Tenco, andandosi a scontrare con il ricordo sì della versione di Wilma Goich, ma anche di quella di Mina che nel 1968 proprio a Canzonissima ne aveva dato una ruggente interpretazione. Delia non se la cava male, ma… meglio non fare confronti. Sembra strano vedere Roberto Vecchioni tra i partecipanti di Canzonissima, ma non scordiamoci che il professore aveva già partecipato al Sanremo di quell’anno, per tacere dei suoi trascorsi come autore delle canzoni dei Nuovi Angeli. Roberto ripropone la carta già giocata a Sanremo, “L’uomo che si gioca il cielo a dadi”. Infine Anna Melato, sorella dell’attrice Mariangela, propone una composizione firmata nientepopodimenochè da Nino Rota, autore delle musiche dei film di Fellini. La “Canzone arrabbiata” proposta è perfetta per il suo personaggio di ragazza perennemente imbronciata (mai un’inquadratura delle telecamere che la mostri un pelino sorridente). Le votazioni delle giurie danno un largo vantaggio ai Camaleonti (che nella trasmissione della mattina, al momento di decidere, si erano saggiamente conservati i 70.000 punti del briscolone per un turno successivo), mentre gli altri, capitanati da Anna Melato, sono tutti vicini tra loro. Al di là dell’errore di valutazione dell’Equipe 84 e di Roberto Vecchioni che decidono di giocare solo una parte dei 70.000 del briscolone, i risultati vengono decisi dalle cartoline che confermano ai primi due posti i Camaleonti e Anna Melato, seguiti dagli Alunni Del Sole e da Tony Santagata. Nella seconda puntata i complessi (sempre tre) sono i Nuovi Angeli, che presentano “Anna da dimenticare”, che in quel momento è in classifica, i Ricchi e Poveri (con l’eterna “Che sarà”) e i Dik Dik, con il successo dell’estate, “Storia di periferia”. I solisti, a parte Gilda Giuliani che è ormai una realtà consolidata e che propone “Frau Schoeller”, praticamente un’abile riscrittura del suo successo “Serena”, a parte lei dicevo, gli altri tre godono davvero di poca popolarità. Per loro questa Canzonissima è veramente un salto nel buio. Franco Simone canta “Mi esplodevi nella mente” e fa davvero pena. Non nel senso che non sia un bravo cantante, ma proprio che sembra uno a cui ogni settimana rubano la fidanzata, la macchina, i soldi e per dirla con Fo e Jannacci … anche i dischi di Little Tony! Antonella Bottazzi, propone invece il suo insuccesso dell’estate … eh già, perché “Un sorriso a metà” sarà anche una bella canzone, ma non si può dire che al Disco per l’estate abbia avuto fortuna. Oscar Prudente poi (all’attivo successi più come autore che come cantante), sembra fin troppo raffinato per una platea come quella di Canzonissima. La strofa della sua canzone “Un essere umano” è addirittura in stile medievale! Stavolta il briscolone comincia ad avere qualche responsabilità sull’esito finale: i Ricchi e Poveri se lo risparmiano e fanno bene. Gilda Giuliani invece fa decisamente male i suoi calcoli e lo gioca tutto. Evidentemente non prevedeva il trionfo decretatole dalle giurie prima (seconda a un’incollatura dai Ricchi e Poveri) e dalle cartoline poi. Se ne pentirà in seguito. Troppo affidamento sul pubblico fanno invece i Dik Dik, che per passare il turno avrebbero dovuto giocare almeno 40.000 punti del briscolone, e a beneficiarne sono i Nuovi Angeli, quarti dopo il terzo Franco Simone, che “allegramente” passa al turno successivo …
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