Chi guida l'automobile?
di Paola
Passo molto tempo in macchina: percorro circa 50 km al giorno in macchina, nel traffico romano. In
tutto questo tempo ho potuto osservare gli altri automobilisti ed ho
notato, purtroppo, una forte diminuzione dei gentiluomini che cedono il
passo alle 'donzelle' (vi assicuro che è un comportamento sempre
notevolmente gradito dal gentil sesso, anche quando afferma il
contrario), agli anziani, ai pedoni, ai bambini, ai motorini e, un
aumento di comportamenti alla guida dell'auto che richiamano vagamente
il comportamento animale (quegli esseri con molti peli più di noi con
cui dobbiamo condividere parte del territorio presente sulla Terra). Ad esempio: -
se si ha la macchina più grande, si è anche più ricchi, quindi più
forti, acquisendo il diritto di: passare per primi anche se la
precedenza è di altri, posizionarsi con prepotenza ed aggressività nel
'culo' della macchina davanti che va più lenta, sorpassare alla destra
delle altre macchine (pur vivendo in Italia dove 'si tiene' la destra),
superare del 100% i limiti di velocità e suonare a chi li rispetta
dandogli della 'lumaca' (nel migliore dei casi), e via dicendo. Il
bello è che i guidatori delle macchine più piccole, quindi dei più
poveri, quindi dei più deboli, in qualche modo gli danno ragione, come
se chi possiede una macchina più piccola pensasse: " ha la macchina più
grande, è più potente, perciò lui è il capo branco e 'può'". Tipico
modo di agire degli animali: il più forte comanda, il più debole
ubbidisce. Del resto è anche la nostra natura, quella animale, no? La
cosa 'bella', inoltre, è che la macchina sembra non avere sesso. Cerco
di spiegarmi meglio: non è importante chi è alla guida di una macchina
potente, maschio o femmina che sia, è la macchina che esprime chi
comanda. Infatti chi comanda può anche andare piano, ricevendo con
grande probabilità meno insulti e suonate di clacson (a volte niente di
tutto ciò) dagli altri guidatori, chiunque esso sia. E' la macchina che riceve attenzione, non chi la guida! Quindi,
si può dire che la macchina permette di affermare la propria
superiorità, il proprio potere, il proprio dominio sull'altro, senza
badare a nient'altro. (Pensate quanto rispetto ci può essere per
gli anziani, per chi sta imparando a guidare e per chi trasporta un
bambino, una persona con handicap o un animaletto, ecc. ecc.). In
pratica, guidare ci fa tornare alle nostre 'origini animalesche': vince
chi è più grosso, più bravo, più veloce, insomma, vince chi è "più"! Ma, gli esseri umani, non hanno qualcosa in più rispetto agli animali? Ma è davvero così difficile concedere un po' di rispetto agli altri?
Tratto dal blog di Paola - Psicke - I Colori della Mente - per sua gentile concessione.
|