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25 gennaio 2008
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L'Angolo di Betty Boop - Donne e Paperini
di Daniela Vaccaro
Una mia amica dice che le donne si possono dividere in due categorie: le donne vere e proprie e le donnine. Le seconde sono ovviamente molto più numerose delle prime. E sono le principali nemiche delle donne vere e proprie, naturalmente.
Le donnine sono quelle che, in primis, pur di stare con un uomo – ma un uomo qualsiasi, non uno speciale – sono disposte ad abdicare completamente, a dimenticare qualsiasi forma di dignità, di indipendenza, di autonomia di pensiero: e allora stanno con uomini che palesemente non le amano e non le rispettano, pur di poter dire in giro “il mio fidanzato, mio marito bla bla bla”. Campano molto meglio delle donne vere e proprie – forse – o almeno te lo sbattono in faccia a te, donna vera e propria, e SOLA: sola come senza un fidanzato e anche un po’ sola, con la “o” aperta, nell’accezione romana, perché una donna così loro, le donnine, non riescono proprio a concepirla. La donna vera e propria – leggasi indipendente, che non ha bisogno dell’uomo-addobbo – è in genere single, anche se sta con qualcuno: cioè, è legata a un uomo che fidanzato o marito nel loro senso, quello delle donnine, non sarà mai. Uno con cui non passano necessariamente tutti i momenti della loro vita, che non si portano appresso tipo ombrello per comprare le scarpe, andare a trovare la vecchia zia etc. per il semplice motivo che queste cose possono farle da sole. Le donne vere e proprie vanno in vacanza e a prendere l’aperitivo con le amiche perché – poverine – il loro lui le lascia circolare liberamente. A volte, spesso direi, le vere donne sono veramente single, senza neanche uno pseudo fidanzato, un mezzo amante o una specie di sgamo: perché poi, per la famosa legge del bilanciamento, a tante donnine corrispondono tanti omini, uomini che se manifesti la rivoluzionaria idea di prendere il treno da sola vanno su tutte le furie o, nella migliore delle ipotesi, entrano in fibrillazione. Ché gli uomini non vogliono che le donne gli rompano le palle, ma poi spesso stanno con delle cataplasime che non sanno fare niente da sole e hanno bisogno del maggiordomo, non del fidanzato, o del marito.
Le donne sole – con la o aperta o chiusa, fate voi – sono spesso carine, bellocce, anche belle: questo conferma alle donnine che loro hanno un problema. Se pur non essendo dei cessi, nessuno serio se le fila, qualcosa ci sarà, una grana nascosta.
Parliamo degli uomini di queste donne vere e proprie – le poverine. Obiettivamente, come appartenente a pieno titolo della categoria, devo ammettere che un po’ strani sono questi uomini: anche qui, viene in aiuto la mia amica, che distingue tra paperini – questa è mia – e topi, e ancora una volta i topi superano di gran lunga i paperini. A noi donne vere e proprie piacciono i paperini: il nome dovrebbe suggerire qualcosa. I paperini sono pasticcioni, dei sentimenti e non. Sono inaffidabili, inadeguati, non ti dicono ti amo spesso, a volte non te lo dicono proprio. Non ci puoi andare a comprare le scarpe, perché sei abituata a comprartele da sola, ma anche perché ti pianterebbero in asso, probabilmente. Non per male, no, ma perché loro proprio per queste cose non sono tagliati, sono un po’artisti, un po’ matti, sempre distratti. Gli devi un po’correre appresso, ai paperini, perché lo sanno di essere maldestri e vorrebbero per te un uomo diverso, ma se provi ad allontanarti, magari per uscire con un Gastone, tirano fuori il meglio di sé. Vengono con i fiori – che normalmente non ti mandano mai – ti stupiscono con frasi bellissime, buttate lì come se ti avessero detto che ore sono e si schermiscono se gli dici che ti hanno emozionata, e io che ho fatto, che ho detto, perché loro sono fatti così. A volte – agli occhi delle donnine e perché no, anche dei tuoi – sono anche un po’ stronzi, persi nel loro mondo che solo tu capisci. Ma si fanno perdonare, poi. E amare. E, soprattutto – e questo le donnine non lo capiranno mai, perché da questa magia sono escluse, poverine loro – ti fanno sentire amata, unica nel tuo genere. Fare l’amore non è un appuntamento fisso, ma uno scambio di pelle e di sinapsi, che si incontrano per trovare un piacere che è innanzitutto mentale; passare una serata insieme non è uscire e andare in un posto a fare tappezzeria, ma parlare di te, di lui – raramente di noi, questo lo si deve ammettere, ma tant’è! – condividere momenti pubblici e privati che meritano di passare alla storia. Quando sei a terra, i paperini lo capiscono sempre, forse perché loro hanno una certa esperienza, ché si schiantano a terra come Will Coyote quando insegue Bi-bip. Sono spiazzanti, folli, crudeli e dolci: faticosissimi, e infatti le storie magari finiscono e poi li rimpiangi sempre, perché quella fatica dava un senso alla tua vita e la ragionevolezza che ti ha portato a chiudere è quella parte sociale che ti impedisce di essere una disadattata ma anche di godere di un’approssimazione alla felicità che solo certi paperini possono darti.
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Commenti lasciati per: L'Angolo di Betty Boop - Donne e Paperini
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Certo che le donnine stravincono, è la solita legge di mercato: la moneta catttiva scaccia quella buona. Anche se, forse, a dirla tutta, questa distinzione tra donnine e donne vere e proprie non ha motivo di esisere, esiste, direi, la donnina vera e propria. E io, che mi onoro di ritenermi un paperino, sto finalmente imparando a riconoscermi gastone, a prendere confidenza con questa mia parte gastoniana, e clandestina... non è per niente facile! |
26/01/2008 02:49:14
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Cara Betty, non è precisamente come dici tu, né per l'indirizzo email, né per il "dare dare dare", ma la categoria delle "romantiche criminali" mi intriga...attendo i tuoi commenti sul tema. :-) |
25/01/2008 21:36:31
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Intervengo per dirimere alcune imporatenti questioni.
Innanzitutto, Sarkozy è irrecuperabimente Gastone. Fortunato e antipatico.
Caro Giuseppe, Paperoga mi andrebbe anche bene tutto sommato. Un po' scemo, ma sai le risate. Il problema è che il mondo è pieno di Filo Sganga.
Infine, cara Maria Elena, lil tuo indirizzo e-mail la dice lunga su come ti hanno ridotto, questi uomini :-) Però si capisce benissimo che sei anche tu una romantica criminale (categoria di cui spesso si parlerà in questo angolo) e che hai solo imparato a partire da te stessa, per dare dare dare amore, e niente più!
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25/01/2008 21:24:52
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No, Mingo, assolutamente. Io la intitolerei "zitella nell'animo" ;-) |
25/01/2008 21:06:07
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Daniela aveva proposto di intitolare questa rubrica, molto autoironicamente, "zitella per caso"; tu diresti invece ...per mancanza di adeguati paperini!.. |
25/01/2008 21:00:57
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"che fa PER loro", chiedo venia... |
25/01/2008 20:36:44
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Vero, Mingo, forse sono stata frettolosa.
L'amore VERO quando c'è è molto importante, e può sconvolgere totalmente un'esistenza, in modo da rendere pieno di significato anche il più piccolo atto quotidiano. Le donne vere e proprie aspirano a quello, non si accontentano di un suo imperfertto simulacro come fanno le donnine, secondo lo schema di comportamento bene esposto da Daniela. Vivono la loro vita, piena, e sono ben felici, se riescono a condividere la loro vita con qualcuno che lo meriti, ma sicuramente non è questo il loro scopo esistenziale.
Aggiungo che questa consapevolezza si acquista molto presto, intendo dire che poco dopo i primi svenimenti adolescenziali, le donne vere e proprie sanno già quello che vogliono.
Perché non lo ottengono? Oppure, perché ci mettono tanto a incontrare la persona che fa che loro?
Be', credo, che il problema prescinda dai sessi: quante persone, uomini e donne, veramente meritevoli conosciamo? ;-) |
25/01/2008 20:34:49
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Cara Elena, sono d'accordo con te quasi in toto. Però considerare l'amore (della donna verso l'uomo o viceversa) come "qualcosa che si aggiunge" al resto mi sembra un pò riduttivo....insomma non lo scopo della vita ma neanche troppo ridimensionato.Insomma Peynet si rivolterebbe nella tomba più di Neruda (che poi non era lui...); |
25/01/2008 20:07:10
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E ora il commento serio. :-)
Le donne vere e proprie hanno, con molta fatica, finalmente compreso che sono di per sé degli esseri completi, che non hanno bisogno di essere definiti "per relationem" come "la donna di", o "la madre di".
Hanno compreso che, anche nel migliore dei matrimoni, la donna ha sempre da perdere, perché su di essa ricade il peso biologico della procreazione, il peso psicologico della tenuta familiare, quello organizzativo etc., e, quindi, ci pensano molto, ma molto bene, prima di rinunciare alla loro preziosissima libertà solo per dire "mio marito bla, bla, bla..." (la sostanza non cambia anche nelle più moderne convivenze).
Le donne vere e proprie hanno il merito di rimanere forti delle loro convinzioni, anche quando tutto il sistema sociale rema contro, attribuendo loro valore solo se sono giovani, fertili, seduttive.
Le donne vere e proprie sono single anche quando sono accoppiate (come si dice sopra), sono piene di interessi, hanno una vita sociale intensa e vivono l'amore per un uomo come un qualcosa che si aggiunge e non come lo scopo della loro vita (che è già piena di amore e di voglia di dare e fare in tanti altri campi).
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25/01/2008 19:52:00
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@ M. Elena
... mi sembra di sentire mia moglie !!! |
25/01/2008 19:30:10
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@ Marcello
Carla Bruni è sicuro rifatta! :-P |
25/01/2008 19:20:37
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Secondo me è senz'altro un Gambadilegno. Però bisogna ammettere che Carla Bruni è un po' meglio di Trudy! |
25/01/2008 19:14:32
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Per esempio, secondo voi, Sarkozy è un Paperino, un Paperoga, Un Paperon de' Paperono o un Gambadilegno? |
25/01/2008 18:44:31
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Però esistono anche una marea di paperoga... |
25/01/2008 12:48:07
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