E la chiamano "PACIFICA"!!!
di Davide
Sono le tre di notte. Vi chiederete, ma non sarebbe
meglio dormire? Si, magari. Ho l’influenza, me
l’hanno attaccata i miei figli. Mia figlia ha trentotto di
febbre da sette giorni con un paio di interruzioni; sai quelle evoluzioni –
involuzioni che ti fanno pensare “oh è passata” e poi il giorno dopo ti
fiaccano il morale e la pazienza, ti fanno venire gli occhi all’ingiù e con
loro scendono anche le braccia che cascano fino a toccare terra così da somigliare
a Mino Reitano mentre canta felice e piangente “Italiaaaaa, Italiaaaaa”. Tosse, catarro, insomma roba da
effetti speciali che se non fosse tua figlia la consegneresti all’esorcista. Il
pediatra mi ha detto “Tranquillo, tutto normale, la febbre può durare anche più
di una settimana con questo tipico andamento a gobba di cammello (o a corna di
pediatra o a culo di quella santa donna della moglie sua) ma prendiamo subito
gli antibiotici perché l’influenza di quest’anno può causare complicanze”.
Ovvero bronchiti, polmoniti, per i più piccoli laringiti. Un amico che lavora
all’Ospedale dei Bambini mi ha detto che i reparti sono stracolmi di piccoli
pazienti con affetti da laringospasma e conseguenti crisi respiratorie
(minchia). Per carità, nella logica delle
cose, però….Mio figlioccio ha avuto manifestazioni febbrili a singhiozzo e
decorso simile una settimana fa così come l’amica del cuore e compagna di
scuola di mia figlia e tre quarti di classe. In ufficio è stata una falcidia
con ricadute e notizie di febbroni da cavallo, svenimenti. Nel mio piccolo, pur
mantenendo la temperatura sotto i 38 gradi, sono quattro giorni che vengo
sopraffatto dal mal di testa e da uno stato di spossatezza che mi da la forza
solo di vegetare spostandomi dal divano al letto e ancora oggi non vedo risetto
e ieri si è associato anche il mal di pancia. Il farmacista ha vomitato per tre
giorni di fila. Allora? Mi direte, che sarà mai,
sono le solite, vecchie, notissime notizie dal fronte dell’influenza
stagionale, non finirà mica il mondo!!! Lo so, lo so, ma devo sfogare, capite
non riesco a dormire. Esagerato, per una influenza. O ancora dopo anni non ti
sei abituato a quella dei tuoi figli???!!! No, non è questo, e che proprio non
riesco a dormire, non ce la faccio a farmene una ragione. Mi giravo e rigiravo nel letto,
mi tormentava il pensiero, era inutile provare a riaddormentarmi. Anche io mi
ripetevo che si tratta solamente di una influenza ma la domanda che mi
tormentava e che rendeva vano ogni mio tentativo di tranquillizzarmi era : ma
perché quest’anno l’hanno voluta chiamare “pacifica”? Si proprio PACIFICA, così
si chiama la influenza 2008!!! E’ come quando la mattina presto mentre fai
colazione prima di andare a lavorare vedi le previsioni del tempo ed un esimio
colonnello dell’aeronautica, serio ed autorevole, ti vuole convincere che sulla
tua città c’è un sole che spacca le balate e nel frattempo fuori grandina e
tira vento che pare che la veranda voglia volar via e ti viene voglia di
telefonargli e chiedergli dove cazzo è che in quel momento splenda il sole e di
riposizionare il satellite geostazionario utilizzato probabilmente la notte
prima per vedere porno pakistani. A proposito di appellativi, negli
anni abbiamo assistito soprattutto ad influenze che prendevano il nome dal
luogo di propagazione del virus, chessò asiatica, coreana, da lì la famosa e
assai triste battutona mediatica “il 40% degli italiani quest’anno starà a
letto una settimana con la coreana”; quella dell’anno scorso, non ricordo il
nome, doveva essere una vera e propria pandemia per non parlare di quella di un
paio d’anni prima che sarebbe stata ancora peggio perché si sarebbe potuta
mutare e “sposando” con effetti mortali con l’imminente peste del nuovo secolo
ovvero l’aviaria (poveri “polli”). Grazie a Dio niente di tutto questo; sarà
per questo che quest’anno in un eccesso di ottimismo avranno pensato bene di
diffondere un messaggio di serenità e pacatezza che però suona come una presa
per il culo di chi, come me, contagiato, si era organizzato una tre giorni di
poltrona, videocassette, DVD, thè caldi con biscotti all’insegna del dolce far
niente (d'altronde se è pacifica), e si è ridotto mezzo cadavere, incapace di
sentire il gusto in ogni cosa, infastidito da suoni e luci, insomma una specie
di vampiro incimurrato scatarrante e magari con il mal di pancia. Sarà
esagerato ma da ora in poi al primo virologo che appare in televisione ai primi
di novembre comunicando la lieta notizia dell’imminente avvento di una
influenza dolce e gentile, definita magari “la gnocca” o “lo stallone” per il
piacere che darà ad uomini e donne di stare in sua compagnia a letto per
qualche giorno io, con rispetto parlando, mi darò una bella grattata di
scongiuro e farò vaccinare l’intera famiglia, per quel che vale. C’è di buono,
di contro, che al prossimo allarmista che invece ci prospetterà l’ennesima
peste del millennio avremo la certezza che almeno per quella volta ci salveremo
ancora,……..ovviamente fino a prova contraria.
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