ACCONTENTIAMOCI (ovvero siamo nati per soffrire)
di Davide
Quarantanovesimo e rotti. Triplice fischio……e posso
ritornare a respirare. Un’apnea durata novantasei e
passa minuti, altro che Maiorca, ho battuto tutti i record siculi e non. Ma
penso che con me c’erano anche tutti i tifosi palermitani che allo stadio e a
casa si sono rosicati tutto quanto a portata di mano, seggiolini, unghie,
pellicine e poi dita e, chi ce li ha come me, magari i baffi e se mio figlio
continuava a passarmi davanti alla TV avrei sbranato anche lui. Ma alla fine il
risultato è valso la sofferenza e gli sbuffi continui di acidità. La parola
d’ordine è accontentiamoci, inutile piangerci addosso ed in periodi di magra meglio
guardare il famoso bicchiere mezzo pieno anche se è un bicchierino da rosolio. Pensa tu come sarebbe andata a
finire se “nonno” Fontana non avesse fatto la prodezza di parare il rigore
quasi alla fine del primo tempo. Maria, Maria le stimmate mi sarebbero
spuntate, mi vedevo già novello San Sebastiano, trafitto da innumerevoli
dolori. Un po’ di sorte ci vuole e questa
è la prima buona notizia. L’altra, in parte anticipata, è l’ennesima
strabiliante prestazione di un portiere che a 41 anni suonati avrebbe l’età
giusta per fare più che altro il portinaio, chiamato due anni fa per fare da
chioccia alle giovani leve e trovatosi oggi ad essere decisivo non solo per questa
partita ma, visto in prospettiva passata e speriamo futura, anche per l’intero
campionato. Non è che la difesa si fosse comportata male ma regolarmente ha lasciato
quelle due - tre occasioni (con la
Roma una sola) nelle quali gli avversari, quelli buoni, vanno
a nozze, e la partita è bella che compromessa. Ma ci ha pensato “tirannosauro”
Fontana a metterci una pezza facendosi perdonare il pezzo di sonno del gol di
Mancini, ispirato a dir la verità da quello della difesa tutta. Altra buona notizia è l’innesto di Balzaretti,
unico rinforzino, alla conte Mascetti di Amici miei, che ci siamo consentiti
nel cosiddetto mercato di riparazione che quantomeno ci ha permesso di
toglierci dai cabbasisi Pisano e magari Diana, promessa mancata da sempre.
Vigoria, corsa, qualche affondo sulla fascia verso la bandierina, che invece
dall’altra parte è terra vietata a Zaccardo che si è fatto una bella ics sulla
tre quarti ed appena la vede calcia il suo velleitario cross costringendo
Amauri a una sfilza di colpi di testa dalla linea dell’area grande. Infine il pubblico, più volte
accusato di incomprensibile impazienza, ed invece affettuoso e vicino alla
squadra anche nei momenti di maggiore scoramento durante un primo tempo del
tutto assente da azioni goal se si eccettuano due “fetecchie” schiacciate a
terra di Amauri e Miccoli. Di più non oserei, della mancanza
di idee, della perdita di identità di alcuni giocatori come Bresciano o, da
qualche partita, lo stesso Cavani, di Jankovic ancora da scoprire ad oltre metà
del campionato, della squadra slegata
con distanze siderali tra reparti con conseguente isolamento delle punte
stasera ne faccio a meno e penso che faremo bene, per la nostra salute di
tifosi e per l’equilibrio psichico delle nostre famiglie, ad assumere da ora in
poi questo atteggiamento “alla giornata” evitando di chiedere ciò che non
possiamo avere ma che però ci era stato promesso; è quindi auspicabile trovare
una identità precisa, uno spazio consono, un buon e comodo centro classifica
che ci permetta di vivere con serenità e magari con qualche sorpresa e
soddisfazione questa seconda parte di campionato con la pazienza di chi aspetta
tempi migliori potendo comunque godere dell’essere da qualche anno una squadra
della serie A. Si sa siamo nati per soffrire, ce lo ricorda ogni fine settimana
il prete in chiesa e da un po’ ce lo ricorda anche lo stadio. Amen.
|