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12 luglio 2007

I grandi vecchi del teatro italiano

di Dario


Certo una volta quando si andava a teatro…i nomi erano altisonanti e tutti noti: la maggior parte di questi infatti avevano goduto di una grande popolarità non solo per la loro presenza in televisione in quanto attori di teatro (ebbene sì in tv c’era il teatro! – due colpi di gong annunceranno l’inizio del secondo tempo – GONG GOONGG!), ma anche come attori di originali televisivi, romanzi sceneggiati e quant’altro. Con questo quant’altro intendo registrarne la presenza anche in spettacoli di varietà.


Comunque tutti sapevano chi erano Vittorio Gassman, Paolo Stoppa, Raoul Grassilli, Gino Cervi, Ubaldo Lay, Arnoldo Foà, Lilla Brignone, Mario Scaccia, Rina Morelli, Mario Pisu (questi ultimi due scomparsi lo stesso giorno di luglio del 1976), Giancarlo Giannini, Paola Borboni, Lina Volonghi, Ernesto Calindri, Alberto Lionello, Enrico Maria Salerno, Alberto Lupo, Peppino De Filippo, Mario Carotenuto, Tino Carraro, Luigi Vannucchi, Salvo Randone, Romolo Valli, Ave Ninchi, Eduardo De Filippo, Andreina Pagnani (la doppiatrice di Greta Garbo, oltre che indimenticata signora Maigret), Tino Buazzelli, Aroldo Tieri…e si potrebbe andare ancora avanti, perché questi sono solo i primi che mi sono venuti in mente.


E poi i più appassionati potevano divertirsi a riconoscere in questo o quell’altro ruolo i caratteristi (meno noti ma non meno bravi), come Carlo Bagno, Enzo Tarascio, Giusy Raspani Dandolo, Lia Zoppelli, Carlo Hintermann, Leopoldo Trieste…tutti attori di vaglia, che erano andati a scuola.


Qualcuno di questi è ancora vivo ed è ancora in giro come Foà, in splendida forma malgrado i suoi 91 anni, tuttavia io mi chiedo cosa ne sarà di lui quando non ci sarà più? Di quanti di questi grandi attori abbiamo mantenuto il ricordo? Lo scorso anno era il centenario della nascita di Paolo Stoppa. Se ne è ricordato qualcuno? Ma già sento il diciottenne…ma chi diavolo è Paolo Stoppa? Un recente sondaggio tra gli alunni di una terza media ha evidenziato che i ragazzi di quell’età non conoscono Renzo Arbore. Ma come? Renzo Arbore?????????? Eppure è così.

Chi si salva dall’oblio? Sordi sicuramente, Peppino De Filippo (per via dei film con Totò, gli unici che vengano riproposti costantemente) e pochissimi altri. Per cui quando si parla di recuperare la qualità nei programmi televisivi, bisogna passare da questi mostri sacri, divulgando quanto hanno fatto, perché possa essere da insegnamento ai giovani.

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