Il mezzo pollo
di Davide
A proposito del
sondaggio promosso dal sito sul tema “Sei fissa se…” mi sento in dovere, nella
qualità di uno dei quattro fissa, di raccontare una occasione in cui mi sono
sentito particolarmente fissa. Più che altro mi sono riconosciuto nel mio
essere fissa cronico, irrecuperabile ed incurabile, dovendo quindi soccombere
all’evidenza: si, sono troppo fissa. E me ne vanto. Aspiro sicuramente, non
dico alla presidenza, ma a ruoli di sicura eccellenza. Quanto
racconterò vi potrebbe anche servire da metro di paragone, per comprendere se
siete davvero fissa e soprattutto che fissa siete. E certamente, perché non
basta essere genericamente fissa, c’è fissa e fissa. Soprattutto a Palermo dove
non ci basta apostrofare il malcapitato con il semplice cornuto, ma vogliamo
anche sapere di che tipo. E’ classica la frase “ma che cornutu si”. E così una
lunga classificazione che va dal cornuto di razza, che coinvolge tutta la
famiglia dalle origini, al cornuto di tuo padre, che coinvolge solo il soggetto
generatore e, ovviamente, la moglie, “bottana”, (e quindi si tratta di duplice
offesa), al cornuto d’azione, che benevolmente riguarda solo come ti comporti,
al rafforzativo e ormai in disuso cornuto “cu i corna”. Una sera di
prima estate di due anni fa andai a comprare mezzo pollo allo spiedo per mia
moglie ed i miei due figli, tanto a me il pollo non piace. Andato in polleria,
pagato e ottenuto il mezzo pennuto, una volta tornato a casa ebbi la sorpresa,
aperto il pacchetto, di trovare un pollo intero. Porca..e che faccio ora, lo
butto via? Ovviamente lo mangiai anch’io e magari con il resto del petto
l’indomani, per sparagnare tempo, mia moglie mi ci fece l’insalata di pollo con i sottaceti.
Uhm..che bontà………Ma il fatto grave fu quello di aver scroccato mezzo pollo
(però a me non piace…) senza averlo pagato. Sarà per questo che la notte dopo
dormii male, col pollo che faceva la break dance nel mio apparato digerente e
con terribili incubi. In uno Charlton Heston vestito da Mosè scendeva dal monte
con la chioma fiammeggiante, con le sacre tavole ed indicandomi col dito
accusatore aggiungeva con voce tuonante l’undicesimo comandamento “Non mangerai
il pollo d’altri”, mentre in un altro, subìto il giudizio universale, ero
direttamente trasformato in un pollo che girava attorno allo spiedo rosolandosi
al rovente fuoco eterno degli inferi. L’indomani
mattina mi ripromisi di provvedere al più presto a pagare stu c…di mezzo pollo
ricevuto in dono dalla sorte avversa (infatti a me non piace…). Dimenticai il
fattaccio e mancò l’occasione per riparare finchè, passata l’estate e magari
l’autunno, in periodo natalizio i miei figli espressero l’infausto desiderio
del mezzo pollo. Stavo andando a
piedi dal pollivendolo sotto casa, quando una vocina, quella tipica del fissa
che mi alberga dentro, mi fece ricordare del fattaccio. Ma quale occasione
migliore, pensai. E così, presa
appositamente la moto, andai da quello che mi aveva venduto il mezzo pollo poi
tramutato in uno che però, se non si fosse capito, non mi piace. Ordinai il mezzo
pollo ma al momento di pagare dissi: “Devo pagare un
altro mezzo pollo”. “Ah, si, ma non
si preoccupi, capita nella confusione, uno magari lo prende e non paga”. “No, no, guardi
che non è così…e che…” “Ma si, non si
preoccupi, capita a tanti, lo ordinano a casa, poi il ragazzo pensa che lo
abbia già pagato e, quindi…” “No, non è così,
se mi lascia spiegare..”, e così gli raccontai quanto accaduto più di sei mesi
prima e più lo raccontavo più mi guardava stupito quasi attonito, al punto che
alla fine prese i soldi senza dire nulla e manco mi salutò. Però, mentre
accendevo la moto per andare via con quello che mi ero sincerato fosse MEZZO
pollo allo spiedo, uscì e mi disse: “Meno male che
c’è ancora gente come lei, ormai viviamo in un mondo……lo dicevo al ragazzo alla
cassa, anche lui era d’accordo però ridendo mi ha detto “se era per me, sta
minchia che ti portavo i soldi”. E con la coda
dell’occhio vidi il ragazzo a cui avevo pagato il mezzo pollo soverchio, che
rideva come un pazzo indicandomi ad un coetaneo vicino vestito da pizzaiolo. Mi sentii
particolarmente fissa ma orgoglioso (quindi doppiamente fissa) e non mi rimase
che vendicarmi dicendo con stizza prima di accelerare ed andare via : “Sappia
però che, comunque, a me il pollo non piace”. Durante il
tragitto mi tormentava una domanda…..ma che fissa si…ma che fissa si…..perché
anch’io, da buon palermitano, non posso arrendermi ad essere semplicemente un
fissa qualunque!!!!
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