Storia semiseria e disordinata della canzone italiana/Celebri esclusioni: il ragazzo della via Gluck
di Dario Cordovana
Si sa, non sempre i festival premiano le canzoni migliori, e non sempre una canzone scartata dai festival è destinata a finire nel dimenticatoio. Ne sa qualcosa Memo Remigi che, presentata la sua “Innamorati a Milano” al “Disco per l’estate” del 1965, se la vide eliminare senza tanti complimenti. Alla fine la canzone in questione finì per risultare il brano più celebre del bravo autore meneghino. All’inizio dell’anno seguente, guardando il Festival di Sanremo, Remigi si consolò pensando che almeno era in buona compagnia; quell’anno Adriano Celentano aveva provato una canzone per il festival, che secondo molti aveva delle buone potenzialità:”Nessuno mi può giudicare” però non l’aveva convinto fino in fondo e alla fine decise di puntare tutto su una canzone composta da lui medesimo e che si inseriva in quello che sarebbe diventato il suo filone ecologista. “Il ragazzo della via Gluck”, proprio nella versione di Celentano inaugurava la seconda serata del Festival di Sanremo del 1966; ebbene in una serata che prevedeva le esecuzioni di “Una rosa da Vienna” (Anna Identici e i New Christy Minstrels), “Nessuno di voi” (Milva e Richard Anthony), “Dipendesse da me” (Luciana Turina e Gino), “Se tu non fossi qui” (Peppino Gagliardi e Pat Boone), “In un fiore” (Wilma Goich e Les Surfs), “La carta vincente” (Gino Paoli e Ricardo), “Io ti amo” (Anna Marchetti e Plinio Maggi), “Una casa in cima al mondo” (Pino Donaggio e Claudio Villa), “Lei mi aspetta” (Nicola Di Bari e Gene Pitney), “La notte dell’addio” (Iva Zanicchi e Vic Dana), “Parlami di te” (Edoardo Vianello e Françoise Hardy) e “Paff Bum” (Lucio Dalla e The Yardbirds), il ragazzo di Celentano non riuscì nemmeno a trovare un posto in finale. Mi sono dilungato ad elencare tutti i titoli dei brani di quella serata per mostrare come il Festival di quell’anno contenesse alcune canzoni davvero belle (almeno “Se tu non fossi qui”, poi ripresa da Mina, “Una casa in cima al mondo”, idem con patate e “La notte dell’addio” possono essere nominate senza che nessuno si offenda), ed altre di buon livello, ma ciò malgrado l’esclusione della canzone di Celentano, senza dubbio la più celebre uscita da quel Sanremo insieme a “Nessuno mi può giudicare”, che venne in seguito affidata all’esordiente al Festival Caterina Caselli e all’ormai veterano Gene Pitney, all’epoca fece scalpore ma adesso sembra addirittura assurda. Probabilmente una parte della responsabilità fu da addebitare ad una seconda esecuzione a dir poco mediocre affidata al Trio del Clan (Gino Santercole, Ico Cerutti e Pilade), un trio di fortuna allestito all’ultimo momento dopo che un altro trio del clan con Don Backy protagonista aveva rinunciato. Celentano comunque, lontano dall’idea di farne un dramma (che si verificò invece l’anno dopo con Tenco), si consolò con le vendite. Naturalmente venne esclusa anche Luciana Turina, fresca vincitrice di Castrocaro insieme a Plinio Maggi, escluso anch’egli con Anna Marchetti (ex-valletta di Mike Bongiorno, come la più famosa Anna Identici, anche lei in quella seconda serata). E rimase al palo anche l’esordiente Lucio Dalla, malgrado potesse godere in seconda esecuzione degli Yardbirds, uno dei gruppi inglesi più noti dell’epoca, un vero colpaccio per gli organizzatori. Gli Yardbirds, a loro agio con il rock blues quanto con il beat da classifica, potevano vantare di avere avuto in momenti diversi della loro storia tre grandi chitarristi come Eric Clapton, Jeff Beck e Jimmy Page. Dalla loro ultima formazione nasceranno i Led Zeppelin con Page alla chitarra. A Sanremo erano presenti con Jeff Beck in formazione, ed oltre a “Paff Bum” eseguirono nel corso della prima serata “Questa volta” in coppia con il vincitore dell’anno precedente, ovvero Bobby Solo…riusciranno nell’impresa di portare sfiga pure a lui e addio finale…
Ascoltate la rarissima registrazione originale del "Ragazzo della Via Gluck" di Adriano Celentano, al Festival di Sanremo del 1966
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