Viva il Giro e pure Bimbimbici
di Mingo Romano
Grande successo nazionale
delll’edizione 2008 di BIMBIMBICI in 240 città italiane. Successo di pubblico, gioioso ed incontenibile; più di
50.000 fra bambini e adulti, grazie anche alla splendida giornata di sole che ha
accompagnato l’evento. I partecipanti hanno pedalato lungo i percorsi predisposti nelle
varie piazze e vie cittadine. «Ciò che dobbiamo fare è lobbying, pressione politica,
affinché si creino le condizioni per una mobilità sostenibile e meno convulsa» è l’appello
fatto durante la conferenza stampa di presentazione da Luigi Riccardi, direttore
della FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta, istituzione promotrice
dell’evento.
Anche a Palermo grande successo dove centinaia tra bambini e genitori hanno
partecipato alla manifestazione organizzata dalla FIAB con la partecipazione di
ORSA, Coordinamento Palermo Ciclabile, Associazione Palma Nana e Comitato
per il Telefono Azzurro.
Il serpentone colorato si è
snodato da Piazza Vittorio Veneto fino alla Stazione Centrale e da lì, passando
per Corso Vittorio Emanuele, sino al Foro Italico.
Voglia di divertirsi, voglia di
giocare voglia di aria pulita, voglia di città a misura di bambino.
Ancora sotto gli effetti benefici
del Giro d’Italia che ha permesso ai palermitani di godersi una città
senz’auto, almeno lungo il percorso del Giro, i pedalatori hanno scampanellato,
strombettato e cantato - anche e soprattutto simbolicamente – per svegliare una
città spesso vittima del suo torpore.
A proposito di torpore e di sonno
dicevamo del Giro d’Italia. Migliaia i palermitani felici dell’evento e
dell’essere stati in prima pagina per qualcosa di bello.Visti e sentiti anche i
soliti irriducibili dell’auto in piena crisi da astinenza. Bloccati agli incroci
dai vigili che questa volta non hanno potuto fare sconti a nessuno.”Mi dispiace
non si passa e basta”; “Ma non potete sequestrare così le persone!”. Queste le
frasi ascoltate di tanto in tanto. Non mancano neanche i forzati della
disinformazione. Quelli che…neanche abitassero su Marte! Li ho sempre
invidiati. Io che fin da bambino, pur di non conoscere una notizia (ad esempio
il risultato di una partita che avrei visto poi ragistrata), dovevo chiudermi
in una specie di bunker perché le notizie mi inseguivano e raggiungevano ovunque.
E invece c’è gente che riesce a
restare al di fuori da tutto. Li vedi passeggiare con espressione tra
l’attonito e il preoccupato guardando i ciclisti come esseri provenienti da
altre galassie.Manco fosse la guerra dei mondi. Sguardo perso nel vuoto e
domande del tipo “ma che cosa sono?” Attenzione, non “chi” sono, proprio “che
cosa” sono. Ottenuta la risposta la domanda successiva è “Ah, e quando se ne
vanno?”. Insomma il desiderio di tornare subito alla nostra splendida normalità
e stare tra di noi altri. Noi altri. Altri da chi e da che cosa? Boh, non l’ho
mai capito.
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