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18 giugno 2008
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Il Persempregiovane - Parte I
di Davide
Ieri parlando con una vecchina mi disse :”Eh che vuoi sono problemi con questi anziani” riferendosi ai genitori ancora vivi che non volevano arrendersi alla sistemazione in una casa di riposo. Ormai non è certamente una novità che viviamo in una società che invecchia rapidamente, quantomeno decadente, con sempre meno giovani e, soprattutto, con sempre più anziani e con una aspettativa di durata della vita sempre più elevata. Così troviamo sempre più spesso coppie di anziani soggette agli acciacchi dell’età ragionevolmente rincoglioniti, da intendere come condizione fisiologica e come accezione di disprezzo e di presunta incapacità e demenza, costrette a badare a genitori ultranovantenni ancora arzilli e pieni di esigenze ma possibilmente e, ragionevolmente anch’essi, abbondantemente rincoglioniti. Di contro il modello propone un diffuso ed obbligatorio “giovanilismo” spesso posticcio e d’immagine, un prototipo foreveriang, un supergiovane alla elioelestorietese ma transgenerazionale, proiettato verso il futuro dove la parola vecchio è stata trasformata prima in anziano, poi in “appartenenteallaterzaetà”, quindi completamente abolita. La vecchina incontrata, che ha poi dichiarato i suoi 75 anni, non ha realmente la sensazione del suo stato ma vede nell’anziano, con i suoi problemi, quantomeno l’ultranovantenne definendosi, a mia domanda, una domma matura. Certo se la vita comincia a 40 anni, considerato che i coatti “bamboccioni” restano a casa di mammaepapà fino a quell’età e spesso saltando da un lavoro precario all’altro, a 70 puoi finalmente dire di avere raggiunto una certa maturità e magari una augurabile stabilità esistenziale. Così è tutto un fiorire di giovani veri, pochi e quindi sempre più “circoscrivibili” ed etichettabili ma, soprattutto, di una vastissima schiera di veri falsi giovani. I primi specialmente di sesso maschile svettano per capigliature piastrate, finti chicchiriddi realizzati in verità ad arte a base di gel scolpente, trattasi in realtà di resina epossidica, e riporti multipli mediante righe che in alto diversificano l’andamento a questo punto finto disordinato, mentre in basso incorniciano il volto con frangette e basette pettinate sfiocchettanti a copertura di fronte e zigomi. Li vedi sfrecciare in moto senza casco con quella capigliatura immobile che in realtà costituisce un vero e proprio elmetto di protezione legalmente omologato dalla comunità europea e, quindi, come si dice, perfettamente a norma. Altro comune denominatore è il disprezzo del pelo. Quello che il La Russa – Fiorello definirebbe l’emblema della maschialità, quel tappetino sul petto, orgoglio per molti e oggetto di invidia per altri, come me praticamente glabri, e che un tempo veniva sfoggiato dalle camicie con grandi colletti sbottonate quasi fino all’ombelico alla tonimanero, oggi viene brutalmente deforestato con diserbanti tricologici total body. Il volto è sempre accuratamente liscio e sbarbato, inconcepibile per uno come me che si è fatto crescere la barba a 14 anni per pigrizia e praticamente non se l’è levata mai più, ma soprattutto le sopracciglia sono accuratamente disegnate ad ali di gabbiano. Non sanno, poveretti, che un giorno intorno ai 40 anni subiranno probabilmente la vendetta del pelo. Quello sulla testa, stressato da incandescenti piastre, cadrà inesorabilmente mentre quello sparso per il corpo comincerà ad impazzire con crescite sproporzionate e localizzate in posti imbarazzanti, come le orecchie o il naso. Il barbiere prima ti darà una spuntatina poi di fronte alla incontrollabile crescita che fa delle tue nari una specie di spazzolone ti consiglierà di spingerli dentro fino all’occlusione perenne. Conosco un collega che se li strappa a vivo, versando lacrime di dolore. Ma soprattutto la mutazione colpirà proprio le sopracciglia con lunghi peli dalla crescita improvvisa, ora incentivata o, comunque, disorientata, dalle passate e frequenti depilazioni. Anche il genere femminile frequenta la tendenza anche se con effetti meno eccessivi o più appropriati ai meccanismi storici dell’apparire. Anche qui il capello va assolutamente liscio con grandi frangette ma la riga è una sola e spesso di lato. La questione peli è trattata in maniera analoga ma ovviamente più facilitata anche in prospettiva futura. Addosso è tutto un richmondprada comunque attillato a prescindere da forme e panza. Quest’ultima va ad ogni modo mostrata così come la schiena e quello che c’è sotto. Quando ti accodi nel traffico ad una moto oltre alla targa fanno bella mostra di sé mezzi culi bianchi e spelacchiati, strizzati dalla vita bassa e irrimediabilmente deformati. Insomma un trionfo di buon gusto, di armonie di forme, creme caramel molli con il solco del cucchiaino in mezzo che in estate, quantomeno, si colorano di una patina marrone come la crema catalana. Ai piedi hogan d’ordinanza, alla portata di tutte le tasche considerato che devi metterti in mano almeno 250 – 300 euro a paio. E ne servono almeno tre. A stagione ovviamente. Ma beati loro e soprattutto beata la loro gioventù, alla faccia mia, ricchezza inconsapevole così come lo era per me allora, straziato da problemi esistenziali e tormentati amori ma anche, in verità, da ricorrente carenza di “piccoli” che mi rendeva poco concorrenziale sul mercato e scarsamente appetibile dovendo letteralmente sudare le cosiddette sette camicie laddove altri trovavano vita facile. Di fronte ad essa molto, se non tutto, si perdona e la critica spietata diventa solo un esercizio attraverso il quale manifestare il proprio essere quantomeno datato se non chiaramente invidioso. Certo diverso è quando l’occhio si ferma ad osservare la seconda categoria sopra citata, quella ahimè più numerosa, i finti giovani che costituiscono la specie più “colorata” e visibile della fauna soprattutto estiva. Sono i padri e le madri dei precedenti, ma a volta gli zii e, perché no, i nonni. Certo molti, del genere maschile, non hanno la possibilità, per carenza di materiale, di sbizzarrirsi con i capelli e ripiegano sul taglio rapato alla bruswillis che fa tanto macho ma solo se sei bruswillis e sei diehard ovvero duro a morire. Così ci si concentra sulle basette, lunghe o disegnate comunque protagoniste di un look da vero figo. Meglio non stanno quelli che i capelli ce li hanno ma che, però, cominciano ad essere quasi tutti bianchi. Ci si trincera dietro il presunto fascino del brizzolato, mai provato, prendendo ad esempio i briatori che fanno incetta di donne nonostante età e panza omettendo artatamente che in quei casi il “motore” è la pila, i soldi, e non i capelli che potrebbero magari essere di color pistacchio o sparire dietro ad un tupè rosso corallo. Conosco gente che si fa tinte sempre diverse a seconda dell’estro e della riuscita, con prodotti spesso scadenti e, di conseguenza, colanti al cocente sole estivo, altri che invece curano l’imbiancamento con fiale miracolose contro l’ingiallimento che li trasformano in moderne fate turchine. (continua)
Un "giovane" si fa bello dall'estetista ...
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Commenti lasciati per: Il Persempregiovane - Parte I
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Ovviamente grazie a Davide per l'ospitalità. Vado a leggere la seconda puntata... |
22/06/2008 12:54:09
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Off-topics anch'io, e rispondo a Giovanni: ovvio, Giovanni che Betty è un personaggio, anche se nasce da un lato della personalità di chi lo ha creato (come del resto quasi tutti i personaggi di quasi tutte le storie); Daniela ovviamente cerca e trova nel reale e non nel virtuale. L'equivoco può essere nato dal fatto che il precedente messaggio era firmato Betty (e Daniela), ma solo perché i gusti delle due coincidono. E siccome tu ti eri "pubblicizzato" come brizzolato e nemico della contentezza, caratteristiche che aggradano ad entrambe, quella screanzata di Betty ha risposto, utilizzando un riferimento fatto da te alla tua prole in un precedente messaggio solo per ribadire che lei è una brava ragazza, seppur un po'pasticciona!
Lungi da me (Daniela) il cercare altro, in questa sede come in altre: fortunatamente le risorse non mi mancano. Spiace che qualcuno possa pensare diversamente.
La rubrica continua a chiamarsi L'angolo di Betty Boop, Mingo. Ai due cuori e una capanna non credono né Daniela né Betty. per una volta anche quella romantica criminale con la bocca a cuore pensa che sia un'immagine un po' stucchevole, in un mondo un po'complicato come il nostro. Sempre senza arrivare ai massimi sistemi... |
22/06/2008 12:51:58
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Giovanni, se a Daniela e a Betty va bene trasformiamo l'angolo di Betty in due cuori e una capanna... |
22/06/2008 09:16:15
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Caro Davide che dire, hai fatto un quadro talmente perfetto e divertente del foreveryoung che hai coperto tutte le variabili. La cosa peggiore è per quei quarantenni o giù di lì - normali- che rispetto ai loro coetanei sembrano dei settantenni! |
22/06/2008 09:15:10
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Appunto, mi chiedevo ma chi è stò Diego!
appuntamente |
22/06/2008 08:22:15
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Scusami, Davide.
correttamente |
21/06/2008 16:33:06
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Off-topics.
Scusami Diego se invado il tuo spazio per una precisazione che ritengo opportuna.
Sarò per una volta serio.
Cara Daniela-Bettybop, ho sempre pensato, e riprova ne è il tenore delle mie risposte, che stessi interloquendo con un “personaggio” che scaturisse dalla penna, o forse è più corretto dire dalla tastiera, di qualcuno in grado di coniugare leggerezza ed intelligenza. Ripeto, “personaggio” creato ad arte per intrattenere i lettori o i fruitori di questo spazio senza fini ultimi se non il cazzeggio disordinato. Mi pare di capire, invece, forse troppo tardi, che dietro il personaggio Daniela-Bettybop si celi qualcuno in cerca d’altro. Ma a scanso di equivoci e di malintesi, più correttamente, la rubrica avrebbe dovuto chiamarsi “Daniela-Bettybop due cuori una capanna”. Detto questo, ribadendo che è lontano da me il pensiero sovrastrutturato, per i motivi che ho detto in messaggi precedenti, faccio un passo indietro, e spero che la Daniela- Bettybop, non il personaggio, possa realmente coronare i suoi sogni, magari non in maniera virtuale.
Da ora in avanti sempre a tua disposizione per parlare di stocastica e massimi sistemi.
Chiedo ancora scusa a Diego e lo ringrazio per la sua ospitalità.
chiaramente
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21/06/2008 16:29:56
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Guarda, come già sai i nemici della contentezza mi fanno un certo effetto e pure i brizzolati. ma mi pare di capire che tu sei "corredato" di moglie e figli.
Allora diciamo così: no sopracciglia depilate, no capelli impomatati, no corpo impomatato, no trucco, no moglie o fidanzata.
Saggiamente |
20/06/2008 23:56:38
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dimenticavo
velocemente |
19/06/2008 17:34:39
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Davide peccato non essere più giovani pur avendo passato da poco, proprio poco i 40, ma chissà, forse dovrò farmene una ragione.
Betty, no sopracciglia depilate, no capelli impomatati, no corpo impomatato, no trucco.
Capello brizzolato? ce l'ho. Sono anche nemico della contentezza, he,he,he. |
19/06/2008 17:32:59
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Propongo ai 4F: perche' non lanciate un sondaggio del tipo "preferite il maschio fiorellolarussiano o quello amicidefilippiano?" |
18/06/2008 19:48:53
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Caro davide, appartenendo ancora alla categoria dei giovani (meno di 40, ho capito bene? Ma non bambocciona!), ti dico che mi fanno orrore tutti i maschi con le sopracciglia depilate e senza un pelo addosso. Provo ribrezzo per capelli e corpi impomatati e in generale, per un uomo che sitrucca più di me (e io mi trucco veramente poco).
In compenso subisco il fascino del capello brizzolato.
Diverso il discorso per Betty, quella è un'attempata ragazza che finge da quasi 80 anni che il tempo non sia passato... |
18/06/2008 15:16:54
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