Le grandi inchieste: intervista a un legume
di Claudio
D. Signor Lo Fischio, é vero quello che si dice di lei in giro e cioè che in realtà dietro la sua figura umana si cela un fagiolo? R. Si é vero, fino ad oggi non lo avevo mai rivelato, sono un fagiolo. D. Perché non ha mai voluto svelare la sua vera identità? R. Sa, la gente non avrebbe capito. Non é facile nella società odierna essere un fagiolo. Non é facile la vita del fagiolo. D. Ma che vantaggi le ha dato vivere con una falsa identità? R. Mi ha evitato di stare sempre all’erta , di dovere continuamente scansare minestroni, zuppe e sopratutto le tombole. Lei non immagina che triste vita fanno alcuni miei colleghi fagioli. Tutto l’anno chiusi dentro un sacchetto e poi a Natale, mentre tutti si divertono, loro devono mantenere strani equilibri sulle cartelle della tombola. E poi oggi con l’avvento delle cartelle con le finestrelle di plastica si avvicina anche lo spettro della disoccupazione. D. E come mai oggi ha deciso di fare queste sconvolgenti rivelazioni? R. E’ giunto il momento che tutti i legumi prendano coscienza e si battano per i propri diritti. Anche per la memoria di tutte le sofferenze che la nostra categoria ha dovuto subire. Penso a tutte quelle lenticchie finite a far da contorno a cotechini che nessuno ha mai avuto il coraggio di mangiare, o agli altri legumi che hanno terminato la loro esistenza dentro tristi scatole di surgelati. D. Grazie signor Lo Fischio, anzi signor fagiolo Lo Fischio e tanti auguri. R. Sono io che la ringrazio e permetta che ne approfitti per mandare un caloroso saluto a tutti i fagioli.
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