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11 luglio 2008

E' nato Acquadicielo2008.blogspot.com

di Mingo Romano




Un altro fiocco (questa volta azzurro dopo quello rosa del Giardino delle zie della nostra inviata Daniela Betty Boop Mc Cow) tra i siti amici dei quattrofissa. E’ nato Acquadicielo blog. L’autore - già noto ai nostri lettori per le sue recensioni di musica classica, nonché “saggio” commentatore delle vicende rosanero in tifosirosanero.it – è “Vicè Acquadicielo”.

Nel suo blog si parla anche di calcio (e non potrebbe essere diversamente essendo Acquadicielo un grande esperto) ma Vicè si cimenta anche come opinionista a 360° con off-topic che spaziano dalla politica al costume.

Pubblichiamo un articolo del suo blog che tratta tematiche a noi care, ovvero il senso civico (sic!) del Palermitano.


Lo Scempio


Domenica pomeriggio ho avuto l’infelice idea di andare a fare una passeggiata a Porticello per prendere un po’ d’aria . Non ci andavo da tantissimi anni e in un angolino della mia mente era rimasta stampata un’immagine da cartolina: quella di un tranquillo e ridente borgo marinaro di pescatori e villeggianti coem tanti ce ne sono nel nostro bel (ex) paese.. Ma appena sono arrivato un forte e acre olezzo di rifiuti in via di decomposizione ha aggredito il mio sistema olfattivo cancellando bruscamente dalla mia mente quell’immagine suggestiva per riportarmi immediatamente alla realtà. No, non siamo in un angolo di paradiso, siamo in Sicilia. Ho posteggiato la moto, esterrefatto e confuso, quella puzza tremenda non andava via anzi aumentava sempre di più in prossimità del lungomare vicino a dei cassonetti e alla zona circostante che erano l’epicentro di quel fetore insopportabile e nauseabondo. Guardandomi attorno mi sembrava di essere a Napoli e dintorni nei giorni dell’emergenza rifiuti. Cartacce, lattine, bottiglie vuote, pacchetti di sigarette, avanzi di cibo e contenitori vari, erano disseminati ovunque in quantità da discarica, facendo bella mostra di se e rendendo la passeggiata a mare un vero e proprio attentato al buon gusto e alla salute. Insomma uno spettacolo da girone dantesco. E ciò che mi ha più sorpreso è stata l’indifferenza con cui la gente, con al seguito mamme nonne e bambini, sciamava beatamente in quel letamaio. Credo proprio che in qualunque altro posto d’Italia una situazione del genere sarebbe un’emergenza, qui da noi no. Noi ci abituiamo a tutto e tutto sopportiamo in silenzio senza fiatare e da questo punto di vista Porticello è lo specchio di una Italia indolente, narcotizzata e imbelle che sta assistendo al suo inesorabile naufragio pensando ai telefonini e agli spot televisivi, mentre tutto il resto, dalla politica, alla giustizia, all’istruzione, alla cultura, all’economia, va in malora. E non è che le cose a Palermo vadano meglio. Mondello quasi sempre diventa un immondezzaio a cielo aperto e l’altro giorno sorridevo amaramente leggendo sul giornale di Sicilia di alcuni bagnanti che si lamentavano perché l’acqua era verde. Forse l’unica cosa pulita di Mondello è proprio l’acqua, e questi fenomeni di proliferazione delle alghe che ogni tanto si verificano sono fenomeni assolutamente naturali e biologici che si risolvono immediatamente con il cambiare delle correnti. Ciò che non cambia mai, invece, è l’inveterata abitudine dei palermitani di considerare tutto ciò che c’è al di fuori dell’uscio di casa propria come terra di nessuno, da depredare, sporcare e avvilire. E così succede anche a Mondello che è quotidianamente invasa dai rifiuti e offesa dall’incuria e dall’inciviltà della gente. Amici miei questo tema non è affatto da sottovalutare perché il rapporto con l’ambiente e con la cosa pubblica è lo specchio di ciò che siamo ed ha refluenze importantissime nella vita di tutti i giorni . Noi ce ne fottiamo, questa è la verità. E a chi accampa scusanti tipo l’inadeguatezza dei servizi o lo sciopero dell’amia io dico che i primi custodi dell’ambiente e della nostra qualità della vita siamo noi. Come mai nella riviera romagnola a Rimini, Riccione, Cesenatico, oppure a Viareggio, Montecatini, Forte dei Marmi, Jesolo ecc ecc dove ogni anno si riversa una quantità di turisti e di gente dieci o cento volte superiore, non si nota una carta per terra pur nei periodi di punta? Come mai quella gente ha intuito le potenzialità del turismo come forma di ricchezza e di progresso per la collettività e noi che abbiamo un lembo di paradiso siamo la terra dei precari , dei disoccupati e del degrado più assoluto? L’altro giorno leggevo della proposta di Lombardo di affidare alcuni siti turistici importanti ai privati e mi sembrava una cosa pazzesca, ma forse ripensandoci credo che sarebbe opportuno assegnare effettivamente Palermo e provincia, con tutto il loro interminabile tesoro di bellezze naturali, storiche, e artistiche a degli stranieri dotati di poteri di polizia nei confronti dei vandali e di potere di attività e indirizzo nei confronti degli amministratori e dei politici locali, per far rinascere e risplendere la nostra bellissima e ricchissima terra. Noi non ne siamo degni e non ne siamo capaci.



La foto in basso e il commento è di Giuseppe Scuderi


Cumulo di monnezza che cresce, da anni, e brucia a Piazza San Giovanni Decollato, utilizzata per discarica dagli abitanti, ma anche dai cantieri in corso (dell'Istituto autonomo case popolari) e dalle stalle degli "gnuri".
Il tutto davanti Palazzo Sclafani, a cento metri dalla Squadra Mobile, a trecento da Villa Bonanno e Palazzo Reale ecc. Nonchè davanti un locale "trendy" della "movida" palermitana.


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