E' nato Acquadicielo2008.blogspot.com
di Mingo Romano
Un altro fiocco (questa volta
azzurro dopo quello rosa del Giardino delle zie della nostra inviata Daniela Betty Boop Mc Cow) tra i siti amici dei
quattrofissa. E’ nato Acquadicielo blog. L’autore - già noto ai nostri lettori per le sue
recensioni di musica classica, nonché “saggio” commentatore delle vicende
rosanero in tifosirosanero.it – è “Vicè Acquadicielo”.
Nel suo blog si parla anche di
calcio (e non potrebbe essere diversamente essendo Acquadicielo un grande
esperto) ma Vicè si cimenta anche come opinionista a 360° con off-topic che
spaziano dalla politica al costume.
Pubblichiamo un articolo del
suo blog
che tratta tematiche a noi care, ovvero il senso civico (sic!) del Palermitano.
Lo Scempio
Domenica pomeriggio ho avuto
l’infelice idea di andare a fare una passeggiata a Porticello per prendere un
po’ d’aria . Non ci andavo da tantissimi anni e in un angolino della mia mente
era rimasta stampata un’immagine da cartolina: quella di un tranquillo e
ridente borgo marinaro di pescatori e villeggianti coem tanti ce ne sono nel
nostro bel (ex) paese.. Ma appena sono arrivato un forte e acre olezzo di
rifiuti in via di decomposizione ha aggredito il mio sistema olfattivo
cancellando bruscamente dalla mia mente quell’immagine suggestiva per
riportarmi immediatamente alla realtà. No, non siamo in un angolo di paradiso,
siamo in Sicilia. Ho posteggiato la moto, esterrefatto e confuso, quella puzza
tremenda non andava via anzi aumentava sempre di più in prossimità del
lungomare vicino a dei cassonetti e alla zona circostante che erano l’epicentro
di quel fetore insopportabile e nauseabondo. Guardandomi attorno mi sembrava di
essere a Napoli e dintorni nei giorni dell’emergenza rifiuti. Cartacce,
lattine, bottiglie vuote, pacchetti di sigarette, avanzi di cibo e contenitori
vari, erano disseminati ovunque in quantità da discarica, facendo bella mostra
di se e rendendo la passeggiata a mare un vero e proprio attentato al buon
gusto e alla salute. Insomma uno spettacolo da girone dantesco. E ciò che mi ha
più sorpreso è stata l’indifferenza con cui la gente, con al seguito mamme
nonne e bambini, sciamava beatamente in quel letamaio. Credo proprio che in
qualunque altro posto d’Italia una situazione del genere sarebbe un’emergenza,
qui da noi no. Noi ci abituiamo a tutto e tutto sopportiamo in silenzio senza
fiatare e da questo punto di vista Porticello è lo specchio di una Italia
indolente, narcotizzata e imbelle che sta assistendo al suo inesorabile
naufragio pensando ai telefonini e agli spot televisivi, mentre tutto il resto,
dalla politica, alla giustizia, all’istruzione, alla cultura, all’economia, va
in malora. E non è che le cose a Palermo vadano meglio. Mondello quasi sempre
diventa un immondezzaio a cielo aperto e l’altro giorno sorridevo amaramente
leggendo sul giornale di Sicilia di alcuni bagnanti che si lamentavano perché
l’acqua era verde. Forse l’unica cosa pulita di Mondello è proprio l’acqua, e
questi fenomeni di proliferazione delle alghe che ogni tanto si verificano sono
fenomeni assolutamente naturali e biologici che si risolvono immediatamente con
il cambiare delle correnti. Ciò che non cambia mai, invece, è l’inveterata
abitudine dei palermitani di considerare tutto ciò che c’è al di fuori
dell’uscio di casa propria come terra di nessuno, da depredare, sporcare e
avvilire. E così succede anche a Mondello che è quotidianamente invasa dai
rifiuti e offesa dall’incuria e dall’inciviltà della gente. Amici miei questo
tema non è affatto da sottovalutare perché il rapporto con l’ambiente e con la
cosa pubblica è lo specchio di ciò che siamo ed ha refluenze importantissime
nella vita di tutti i giorni . Noi ce ne fottiamo, questa è la verità. E a chi
accampa scusanti tipo l’inadeguatezza dei servizi o lo sciopero dell’amia io
dico che i primi custodi dell’ambiente e della nostra qualità della vita siamo
noi. Come mai nella riviera romagnola a Rimini, Riccione, Cesenatico, oppure a
Viareggio, Montecatini, Forte dei Marmi, Jesolo ecc ecc dove ogni anno si
riversa una quantità di turisti e di gente dieci o cento volte superiore, non
si nota una carta per terra pur nei periodi di punta? Come mai quella gente ha
intuito le potenzialità del turismo come forma di ricchezza e di progresso per
la collettività e noi che abbiamo un lembo di paradiso siamo la terra dei
precari , dei disoccupati e del degrado più assoluto? L’altro giorno leggevo
della proposta di Lombardo di affidare alcuni siti turistici importanti ai
privati e mi sembrava una cosa pazzesca, ma forse ripensandoci credo che
sarebbe opportuno assegnare effettivamente Palermo e provincia, con tutto il
loro interminabile tesoro di bellezze naturali, storiche, e artistiche a degli
stranieri dotati di poteri di polizia nei confronti dei vandali e di potere di
attività e indirizzo nei confronti degli amministratori e dei politici locali,
per far rinascere e risplendere la nostra bellissima e ricchissima terra. Noi
non ne siamo degni e non ne siamo capaci.
La foto in basso e il commento è di Giuseppe Scuderi Cumulo di monnezza che cresce, da anni, e brucia a Piazza San Giovanni
Decollato, utilizzata per discarica dagli abitanti, ma anche dai
cantieri in corso (dell'Istituto autonomo case popolari) e dalle stalle
degli "gnuri".
Il tutto davanti Palazzo Sclafani, a cento metri dalla Squadra Mobile,
a trecento da Villa Bonanno e Palazzo Reale ecc. Nonchè davanti un
locale "trendy" della "movida" palermitana.
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